L'istituzione del maso chiuso in Alto Adige

The maso chiuso is a particular form of farm, which is widespread in North and South Tyrol, recognized by the law. In South Tyrol the maso chiuso includes the farm building and the connected plots and other rural buildings. The yearly income of the maso, possibly also considering the one provided by the agro-tourism activity, must be enough to support at least four people, although it must not overcame three times this income. Basic principles of the institution are since its origins the indivisibility of the farm, the assignment to one single heir, an undertaking price due by the heir to the coheirs (that must anyway allow to the heir to carry on the farming activity), the registration of the maso chiuso as such in the land registry. Approximately 66% of the agrarian and forest farms in South Tyrol are masi chiusi. It follows that they include the main part of the agricultural area of the province, of which 94% is located in mountain areas. The main crops (apple and grapevine) are mainly found in the valleys floors, on higher elevation the land is covered by woods or used to breed animals. The maso chiuso originated from the barbaric law of German populations settled in South Tyrol during the sixth century. Each community controlled the land distribution to the members and the property transfers. To each free family head a part of arable land adequate to support his family and servants was assigned, according to his needs. The remarkable difference between the German and the Roman hereditary system was the priority given to the conservation of the farm entirety, even if against the heirs' rights. If, at each family head's death, the farm had been split, the latter wouldn't have been able to support a minimum number of people. The risk of social disorders would have been increased, and the farmer's bond to his own land, that provides a good use of the soil, would have never developed. In 1404 the indivisibility of the farm was established by law, and since then others laws followed. Remarkable is the one of 1775, since it created the Teresian land register and a clear distinction between the masi chiusi and the others farms. The current law is the provincial law n.17 (28. November 2001), and the later changes. Any decision involving, for example, the undertaking price, the disengagement of a plot, the revocation of the maso chiuso- condition is up to the judge, to the local Commission for the masi chiusi or, as a last resort, to the provincial Commission for the masi chiusi. From 2003 to 2012 the number of new masi chiusi has been higher than the one of the disengaged masi, even if the total amount of new masi is yearly decreasing. This is probably due to the greater extension of the single maso property, and to the progressive use of the whole agrarian available surfaces. Referring to the farmer's age, it's interesting to notice that the Bolzano Province is quite an exception between similar regions of hill- and mountain-condition agriculture: 28% of the farmers is 40-49 years old, and South Tyrol has the highest number of farmers even in the ages between 30 and 40. The maso chiuso is an institution deeply rooted in costumes and tradition of the local population, and not only because it's an old tradition: the agriculture managing system that this institution implies has been ¿ and still is- efficient to work in the difficult conditions of the mountain agriculture. The peculiarity of this system is very often linked to the marketing of the local products and tourism, strongly supporting the concept of the province and the landscape conservation, also thanks to the care of the Provincia Autonoma.

Il maso chiuso è una particolare forma di azienda agricola diffusa nei territori tirolesi e riconosciuta dalla legge. In Alto Adige si definisce maso chiuso il fondo rustico comprendente una casa di abitazione con relativi annessi rustici. Il reddito medio* annuo del maso, comprensivo di quello derivante da agriturismo, deve essere sufficiente per assicurare un adeguato mantenimento ad almeno quattro persone, senza tuttavia superare il triplo di tale reddito. Principi basilari dell'istituzione sono sin dalle sue origini l'indivisibilità dell'azienda agricola, l'assegnazione, in sede di successione, ad unico erede idoneo, la determinazione di un prezzo di assunzione (somma delle quote in denaro che l'erede assuntore dà ai coeredi) adeguato per consentire all'assuntore la continuità economica dell'impresa, l'iscrizione del maso al Libro tavolare. Circa due terzi delle aziende agricole e forestali in Alto Adige sono masi chiusi, i quali comprendono però la maggior parte della superficie agricola altoatesina. Quest'ultima rientra per il 94% nell'ambito della zona montana. Le coltivazioni principali, mele ed uva, sono concentrate nei fondovalle, mentre ad altitudine più elevata il territorio è coperto dai boschi o destinato alla zootecnia. Il maso chiuso ebbe origine dal diritto barbarico delle popolazioni germaniche (secolo VI) insediatesi in Tirolo. La singola comunità regolava la distribuzione della terra tra i membri e i cambiamenti di proprietà. Ogni libero capofamiglia riceveva, secondo il suo bisogno, una porzione di terra arabile con bosco e pascolo accessori sufficiente a mantenere la famiglia ed i servi. La grande differenza tra il sistema ereditario germanico e quello romano fu la conservazione dell'integrità del podere, anche se a scapito dei diritti dei figli. Se, ogni volta che il capofamiglia moriva, si fosse frammentato il podere, quest'ultimo non avrebbe più potuto mantenere un numero minimo di persone ¿ col rischio di conseguenti problemi sociali-, né si sarebbe sviluppato quell'attaccamento del contadino al territorio che favorisce un miglior sfruttamento del terreno. Nel 1404 l'indivisibilità dell'azienda fu stabilita giuridicamente, e da allora si sono susseguiti gli interventi legislativi (molto importante è quello del 1775, poiché creo il Catasto Teresiano e la distinzione netta tra i masi chiusi e gli altri fondi), fino all'attuale legge provinciale n.17, del 28 novembre 2001, e alle sue successive modifiche. A seconda delle contese o istanze avanzate da proprietari o coeredi del maso, le decisioni relative (riguardo, ad esempio, il prezzo di assunzione, lo svincolo del maso, il distacco di fondi, l'ampliamento del maso ecc) spettano al giudice, alla Commissione locale per i masi chiusi o, in ultima istanza, alla Commissione provinciale per i masi chiusi. Dal 2003 al 2012 il saldo tra i masi chiusi svincolati e quelli costituiti è positivo, anche se negli ultimi anni il numero complessivo di masi costituiti sta diminuendo. Questo trend è probabilmente dovuto alla maggior estensione dei masi, e alla progressiva occupazione della maggioranza dei suoli agricoli disponibili. Per quanto riguarda l'età dei titolari delle aziende agricole, è interessante osservare come la provincia di Bolzano rappresenti un'eccezione, se confrontata con altre regioni ad agricoltura prevalentemente di collina o montagna: il 28% dei titolari si situa nella fascia compresa tra i 40 e 49 anni, e sin dalla fascia dei 30 anni l'Alto Adige s