Non-invasive hemodynamical investigation in pregnancies complicated by maternal obesity: a case-control study Obesity in pregnancy raises the risk of developing gestational hypertension diseases, just as other adverse events. Since few data about hemodynamics in pregnant obese women are available, our study focused on analysing the hemodynamical profile development in these patients. In this case-control study based in Sant’Anna Hospital in Turin, patients with BMI≥30 kg/m2 and BMI<30 kg/m2 were selected respectively in the case and in the control groups. BMI was calculated based on maternal height and pre-gestational weight and the control population was matched for maternal age and gestational age. Obese women underwent three measurements each during pregnancy, while controls were evaluated only one each; measurements took place respectively before 20a week of gestational age (I), between the 20a and the 32a week (II) and after the 32a week. Women with pre-existing conditions which may put them at risk of developing gestational hypertension diseases were excluded. The non-invasive hemodynamical investigation was carried out by USCOM-1A®, examining the main hemodynamical parameters (heart rate HR, systolic volume SV, cardiac output CO, systemic vascular resistance SVR) and the same one indexed to body surface area (CI, SVI, SVRI, Smith Madigan Inotropy Index SMII). Test T was used to compare, in each investigation, the above-mentioned parameters between cases and controls. A total of 55 obese women and 70 controls were recruited, without differences in maternal and gestational age. Mean arterial pressure was higher in cases in all three measurements (p<0,001), such as heart rate (p≤0,015). In measurement I and II no difference was found between the two groups in SV (p=0,052 e p=0,301), CO (p=0,731 e p=0,147) and SVR (p=0,096 e p=0,668), while the BSA-indexed measures were respectively lower [SVI (p<0,001) and CI (p≤0,001)] and higher [RVSI (p<0,001)] than controls. In measurement III, SV (p=0,001) and CO (p<0,001) were higher and SVR lower (p=0,002) in cases versus controls, while BSA-indexed measures were higher [RVSI (p=0,022)], lower [SVI (p=0,002)] and equal [CI (p=1)] in cases versus controls. SMII is lower in cases than in controls in the first and second measurements (p<0,001) and non-significantly different in the third one (p=0,711). The most interesting observations were made about the different hemodynamical phenotype development in the two groups: SV and CO in controls tend to grow and eventually decrease in the last trimester; in cases, they tend to constantly but slowly grow. SVR in controls tend to decrease and eventually grow in the last trimester; in cases, they tend to constantly decrease. Besides, 25% of cases has developed GDM, 8,7% has developed preeclampsia (compared to 10,9% and 3% of general population, respectively) and C-section was performed with similar incidence in the two groups. The results of this study suggest the presence of a cardiovascular maladaptation in pregnant obese women: absolute values did not prove to be significantly modified as compared to controls, but the hemodynamical trend in obese pregnancies considerably differed from pregnancies not complicated by obesity. These encouraging findings may be the starting point of future studies with a more prominent sample size.

Monitoraggio non invasivo mediante sistema USCOM dell’emodinamica materna in gravidanze complicate da obesità: studio caso-controllo L’obesità in gravidanza aumenta il rischio di sviluppare patologie ipertensive gestazionali, così come altri eventi avversi. Dal momento che sono disponibili pochi dati riguardo l’emodinamica in donne gravide obese, il nostro studio ha l’obbiettivo di analizzare l’evoluzione del profilo emodinamico in queste pazienti. In questo studio caso-controllo sono state reclutate nell’Ospedale Sant’Anna di Torino pazienti con BMI≥30 kg/m2 nei casi e BMI<30 kg/m2 nei controlli. Il BMI è stato calcolato sulla base dell’altezza e del peso pregravidico e i due campioni sono appaiati secondo età materna e gestazionale. Le gestanti obese si sono sottoposte a tre misurazioni seriate nel corso della gravidanza, mentre i controlli sono stati valutati in maniera trasversale; le misurazioni sono avvenute rispettivamente prima della 20a settimana di gestazione (misurazione I), tra la 20a e la 32a settimana (II) e dopo la 32a settimana (III). Sono state escluse donne con condizioni preesistenti predisponenti l’insorgenza di patologie ipertensive gestazionali. La valutazione emodinamica non invasiva è stata effettuata attraverso USCOM 1A®, registrando i principali parametri emodinamici (frequenza cardiaca HR, gittata cardiaca CO, gittata sistolica SV, resistenze vascolari sistemiche RVS) e gli stessi indicizzati per superficie corporea (CI, SVI, RVSI, indice di inotropismo Smith Madigan SMII). Il test T è stato utilizzato per confrontare, ad ogni misurazione, i parametri sopracitati tra casi e controlli. Sono state valutate 55 donne gravide obese e 70 controlli. PAM nei casi è risultata superiore a quella dei controlli in tutte le tre misurazioni (p<0,001), così come HR (p≤0,015). Nelle prime due misurazioni non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda SV (p=0,052 e p=0,301), CO (p=0,731 e p=0,147) e RVS (p=0,096 e p=0,668), mentre i loro valori indicizzati per BSA sono rispettivamente inferiori ai controlli per quanto riguarda SVI (p<0,001) e CI (p≤0,001) e superiori ai controlli per quanto concerne RVSI (p<0,001). Nella misurazione III, invece, SV (p=0,001) e CO (p<0,001) sono risultati superiori e RVS inferiori (p=0,002) nelle pazienti obese rispetto a quelle non obese, mentre i valori indicizzati per BSA sono superiori per RVSI (p=0,022), inferiori per SVI (p=0,002) e uguali per CI (p=1) nei casi rispetto ai controlli. SMII è inferiore nei casi rispetto ai controlli nelle prime due misurazioni (p<0,001) e non significativamente differente nella terza (p=0,711). Le considerazioni più interessanti sono state formulate riguardo la differente evoluzione del profilo emodinamico nei due gruppi: SV e CO nei controlli tendono a crescere per poi calare nel terzo trimestre; nei casi il trend è in costante, seppur lieve, aumento. RVS nei controlli tendono a ridursi per poi aumentare nel terzo trimestre; nei casi il trend è in costante riduzione. Il 25% dei casi ha sviluppato GDM e l’8,7% preeclampsia (rispetto al 10,9% e al 3% della popolazione generale); il ricorso a TC è risultato uguale tra i due campioni. I risultati di questo studio suggeriscono un maladattamento cardiovascolare della gestante obesa: nonostante i valori assoluti non siano significativamente alterati rispetto ai controlli, l’evoluzione del quadro emodinamico nelle pazienti obese differisce considerevolmente rispetto a quelle non obese. Queste scoperte sono un incoraggiante punto di partenza per potenziali futuri studi con numerosità campionaria più cospicua.

Monitoraggio non invasivo mediante sistema USCOM dell’emodinamica materna in gravidanze complicate da obesità: studio caso-controllo

BONFANTI, MARICA
2020/2021

Abstract

Monitoraggio non invasivo mediante sistema USCOM dell’emodinamica materna in gravidanze complicate da obesità: studio caso-controllo L’obesità in gravidanza aumenta il rischio di sviluppare patologie ipertensive gestazionali, così come altri eventi avversi. Dal momento che sono disponibili pochi dati riguardo l’emodinamica in donne gravide obese, il nostro studio ha l’obbiettivo di analizzare l’evoluzione del profilo emodinamico in queste pazienti. In questo studio caso-controllo sono state reclutate nell’Ospedale Sant’Anna di Torino pazienti con BMI≥30 kg/m2 nei casi e BMI<30 kg/m2 nei controlli. Il BMI è stato calcolato sulla base dell’altezza e del peso pregravidico e i due campioni sono appaiati secondo età materna e gestazionale. Le gestanti obese si sono sottoposte a tre misurazioni seriate nel corso della gravidanza, mentre i controlli sono stati valutati in maniera trasversale; le misurazioni sono avvenute rispettivamente prima della 20a settimana di gestazione (misurazione I), tra la 20a e la 32a settimana (II) e dopo la 32a settimana (III). Sono state escluse donne con condizioni preesistenti predisponenti l’insorgenza di patologie ipertensive gestazionali. La valutazione emodinamica non invasiva è stata effettuata attraverso USCOM 1A®, registrando i principali parametri emodinamici (frequenza cardiaca HR, gittata cardiaca CO, gittata sistolica SV, resistenze vascolari sistemiche RVS) e gli stessi indicizzati per superficie corporea (CI, SVI, RVSI, indice di inotropismo Smith Madigan SMII). Il test T è stato utilizzato per confrontare, ad ogni misurazione, i parametri sopracitati tra casi e controlli. Sono state valutate 55 donne gravide obese e 70 controlli. PAM nei casi è risultata superiore a quella dei controlli in tutte le tre misurazioni (p<0,001), così come HR (p≤0,015). Nelle prime due misurazioni non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda SV (p=0,052 e p=0,301), CO (p=0,731 e p=0,147) e RVS (p=0,096 e p=0,668), mentre i loro valori indicizzati per BSA sono rispettivamente inferiori ai controlli per quanto riguarda SVI (p<0,001) e CI (p≤0,001) e superiori ai controlli per quanto concerne RVSI (p<0,001). Nella misurazione III, invece, SV (p=0,001) e CO (p<0,001) sono risultati superiori e RVS inferiori (p=0,002) nelle pazienti obese rispetto a quelle non obese, mentre i valori indicizzati per BSA sono superiori per RVSI (p=0,022), inferiori per SVI (p=0,002) e uguali per CI (p=1) nei casi rispetto ai controlli. SMII è inferiore nei casi rispetto ai controlli nelle prime due misurazioni (p<0,001) e non significativamente differente nella terza (p=0,711). Le considerazioni più interessanti sono state formulate riguardo la differente evoluzione del profilo emodinamico nei due gruppi: SV e CO nei controlli tendono a crescere per poi calare nel terzo trimestre; nei casi il trend è in costante, seppur lieve, aumento. RVS nei controlli tendono a ridursi per poi aumentare nel terzo trimestre; nei casi il trend è in costante riduzione. Il 25% dei casi ha sviluppato GDM e l’8,7% preeclampsia (rispetto al 10,9% e al 3% della popolazione generale); il ricorso a TC è risultato uguale tra i due campioni. I risultati di questo studio suggeriscono un maladattamento cardiovascolare della gestante obesa: nonostante i valori assoluti non siano significativamente alterati rispetto ai controlli, l’evoluzione del quadro emodinamico nelle pazienti obese differisce considerevolmente rispetto a quelle non obese. Queste scoperte sono un incoraggiante punto di partenza per potenziali futuri studi con numerosità campionaria più cospicua.
Non-invasive hemodynamical investigation in pregnancies complicated by maternal obesity: a case-control study
Non-invasive hemodynamical investigation in pregnancies complicated by maternal obesity: a case-control study Obesity in pregnancy raises the risk of developing gestational hypertension diseases, just as other adverse events. Since few data about hemodynamics in pregnant obese women are available, our study focused on analysing the hemodynamical profile development in these patients. In this case-control study based in Sant’Anna Hospital in Turin, patients with BMI≥30 kg/m2 and BMI<30 kg/m2 were selected respectively in the case and in the control groups. BMI was calculated based on maternal height and pre-gestational weight and the control population was matched for maternal age and gestational age. Obese women underwent three measurements each during pregnancy, while controls were evaluated only one each; measurements took place respectively before 20a week of gestational age (I), between the 20a and the 32a week (II) and after the 32a week. Women with pre-existing conditions which may put them at risk of developing gestational hypertension diseases were excluded. The non-invasive hemodynamical investigation was carried out by USCOM-1A®, examining the main hemodynamical parameters (heart rate HR, systolic volume SV, cardiac output CO, systemic vascular resistance SVR) and the same one indexed to body surface area (CI, SVI, SVRI, Smith Madigan Inotropy Index SMII). Test T was used to compare, in each investigation, the above-mentioned parameters between cases and controls. A total of 55 obese women and 70 controls were recruited, without differences in maternal and gestational age. Mean arterial pressure was higher in cases in all three measurements (p<0,001), such as heart rate (p≤0,015). In measurement I and II no difference was found between the two groups in SV (p=0,052 e p=0,301), CO (p=0,731 e p=0,147) and SVR (p=0,096 e p=0,668), while the BSA-indexed measures were respectively lower [SVI (p<0,001) and CI (p≤0,001)] and higher [RVSI (p<0,001)] than controls. In measurement III, SV (p=0,001) and CO (p<0,001) were higher and SVR lower (p=0,002) in cases versus controls, while BSA-indexed measures were higher [RVSI (p=0,022)], lower [SVI (p=0,002)] and equal [CI (p=1)] in cases versus controls. SMII is lower in cases than in controls in the first and second measurements (p<0,001) and non-significantly different in the third one (p=0,711). The most interesting observations were made about the different hemodynamical phenotype development in the two groups: SV and CO in controls tend to grow and eventually decrease in the last trimester; in cases, they tend to constantly but slowly grow. SVR in controls tend to decrease and eventually grow in the last trimester; in cases, they tend to constantly decrease. Besides, 25% of cases has developed GDM, 8,7% has developed preeclampsia (compared to 10,9% and 3% of general population, respectively) and C-section was performed with similar incidence in the two groups. The results of this study suggest the presence of a cardiovascular maladaptation in pregnant obese women: absolute values did not prove to be significantly modified as compared to controls, but the hemodynamical trend in obese pregnancies considerably differed from pregnancies not complicated by obesity. These encouraging findings may be the starting point of future studies with a more prominent sample size.
BENEDETTO, CHIARA
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