Introduzione. Due delle procedure più temute e praticate sui piccoli pazienti sono considerate il prelievo e l'incannulamento venoso. Diventa indispensabile per l'infermiere non pediatrico, avere delle competenze tecniche, cognitive, relazionali al riguardo con l'obiettivo di ridurre il dolore procedurale nel bambino. Obiettivo. Lo scopo di questa revisione della letteratura è duplice: valutare l'efficacia delle tecniche non farmacologiche e aiutare gli infermieri, che non hanno una formazione prettamente pediatrica, a gestire e prevenire il dolore procedurale da venipuntura (prelievo venoso e incannulamento) nei pazienti in età tra 0 e 12 anni, con cui sempre più spesso ci sarà la possibilità di prestar loro assistenza. A tal fine, ho deciso di creare un piccolo opuscolo informativo, basato sulle prove di efficacia, consultabile dagli infermieri, che potranno, incuriositi dal documento, confrontarsi con questa realtà. Materiali e metodi. Sono stati consultati articoli su database Cochrane, Cinahl e PubMed, attraverso l'utilizzo di diverse parole chiave: "venepuncture", "blood sample", "nurs* role", unite tra loro attraverso l'uso degli operatori booleani "or" e "and". Sono stati impostati i limiti della ricerca: l'età, prettamente pediatrica (2 a 12 anni), prendendo in considerazione solo studi dal 1990 al 2013 in full text. La stringa finale su banca dati Cinahl risulta la seguente: ((Venipuncture) OR (Blood sample) OR (blood samples)) AND (Nurs* role); Limiters: child: 6-12 years, child, preschool: 2-5 years. La stringa finale su PubMed risulta essere: (Phlebotomy OR venipuncture OR (blood sample*)) AND ((nurse role) OR (nursing role)) Filters: Child: 6-12 years; Preschool Child: 2-5 years. Con le stesse modalità, in un secondo momento si è deciso di modificare l'età presa in considerazione nella revisione, ampliandola da 0 a 12 anni ed eseguire, con questo nuovo filtro, un "upgrade" della ricerca. Risultati. Nel periodo neonatale e nella prima infanzia è dimostrato in letteratura che il bambino può beneficiare di tecniche non farmacologiche specifiche per la gestione del dolore da venipuntura come l'allattamento al seno, la suzione non nutritiva, la stimolazione sensoriale e il contato fisico: massaggio, tatto e carezze. Invece per la fascia di età tra i 3 e i 12 anni si sfruttano le capacità immaginative del bambino e si agisce sulla regolazione della percezione del dolore e sul comportamento, infatti in base alla metodologia possiamo suddividere le tecniche non farmacologiche in metodiche cognitivo-comportamentali e fisiche. Del primo gruppo fanno parte la distrazione con diversi oggetti o audiovisivi, la visualizzazione, la desensibilizzazione come la tecnica del guanto magico e dell'interruttore, la respirazione e il rilassamento. Il secondo gruppo sfrutta, come dice il termine stesso, il contatto corporeo. Conclusione. L'assistenza infermieristica nei confronti di un bambino non può trascurare il controllo del disagio procedurale. Fondamentale è l'applicazione durante la venipuntura del connubio tra le tecniche farmacologiche e quelle non farmacologiche: le due metodologie possono essere usate in modo complementare, o una essere l'alternativa dell'altra. Gli infermieri in questo contesto svolgono un ruolo fondamentale, ecco come per questa figura si aprono nuovi spazi d'intervento e nuove responsabilità come quelle che derivano dal ruolo di gestore di "nuovi" approcci terapeutici.
L'INFERMIERE E LE TECNICHE NON FARMACOLOGICHE PER LA GESTIONE DEL DOLORE DA VENIPUNTURA IN ETÀ PEDIATRICA (0-12 ANNI).
PETROSILLO, FEDERICA
2012/2013
Abstract
Introduzione. Due delle procedure più temute e praticate sui piccoli pazienti sono considerate il prelievo e l'incannulamento venoso. Diventa indispensabile per l'infermiere non pediatrico, avere delle competenze tecniche, cognitive, relazionali al riguardo con l'obiettivo di ridurre il dolore procedurale nel bambino. Obiettivo. Lo scopo di questa revisione della letteratura è duplice: valutare l'efficacia delle tecniche non farmacologiche e aiutare gli infermieri, che non hanno una formazione prettamente pediatrica, a gestire e prevenire il dolore procedurale da venipuntura (prelievo venoso e incannulamento) nei pazienti in età tra 0 e 12 anni, con cui sempre più spesso ci sarà la possibilità di prestar loro assistenza. A tal fine, ho deciso di creare un piccolo opuscolo informativo, basato sulle prove di efficacia, consultabile dagli infermieri, che potranno, incuriositi dal documento, confrontarsi con questa realtà. Materiali e metodi. Sono stati consultati articoli su database Cochrane, Cinahl e PubMed, attraverso l'utilizzo di diverse parole chiave: "venepuncture", "blood sample", "nurs* role", unite tra loro attraverso l'uso degli operatori booleani "or" e "and". Sono stati impostati i limiti della ricerca: l'età, prettamente pediatrica (2 a 12 anni), prendendo in considerazione solo studi dal 1990 al 2013 in full text. La stringa finale su banca dati Cinahl risulta la seguente: ((Venipuncture) OR (Blood sample) OR (blood samples)) AND (Nurs* role); Limiters: child: 6-12 years, child, preschool: 2-5 years. La stringa finale su PubMed risulta essere: (Phlebotomy OR venipuncture OR (blood sample*)) AND ((nurse role) OR (nursing role)) Filters: Child: 6-12 years; Preschool Child: 2-5 years. Con le stesse modalità, in un secondo momento si è deciso di modificare l'età presa in considerazione nella revisione, ampliandola da 0 a 12 anni ed eseguire, con questo nuovo filtro, un "upgrade" della ricerca. Risultati. Nel periodo neonatale e nella prima infanzia è dimostrato in letteratura che il bambino può beneficiare di tecniche non farmacologiche specifiche per la gestione del dolore da venipuntura come l'allattamento al seno, la suzione non nutritiva, la stimolazione sensoriale e il contato fisico: massaggio, tatto e carezze. Invece per la fascia di età tra i 3 e i 12 anni si sfruttano le capacità immaginative del bambino e si agisce sulla regolazione della percezione del dolore e sul comportamento, infatti in base alla metodologia possiamo suddividere le tecniche non farmacologiche in metodiche cognitivo-comportamentali e fisiche. Del primo gruppo fanno parte la distrazione con diversi oggetti o audiovisivi, la visualizzazione, la desensibilizzazione come la tecnica del guanto magico e dell'interruttore, la respirazione e il rilassamento. Il secondo gruppo sfrutta, come dice il termine stesso, il contatto corporeo. Conclusione. L'assistenza infermieristica nei confronti di un bambino non può trascurare il controllo del disagio procedurale. Fondamentale è l'applicazione durante la venipuntura del connubio tra le tecniche farmacologiche e quelle non farmacologiche: le due metodologie possono essere usate in modo complementare, o una essere l'alternativa dell'altra. Gli infermieri in questo contesto svolgono un ruolo fondamentale, ecco come per questa figura si aprono nuovi spazi d'intervento e nuove responsabilità come quelle che derivano dal ruolo di gestore di "nuovi" approcci terapeutici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/134773