Questo lavoro tratta della Regione Valle d'Aosta, dell'evoluzione delle sue finanze negli ultimi decenni, dei riflessi di questo processo sul suo tessuto socioeconomico e su quello politico, cercando di dipanarne le inevitabili matasse di causa-effetto. In particolare, si cerca di dimostrare come, in un complesso percorso di trent'anni, cominci e si esaurisca un ciclo storico, caratterizzato con continuità da ingenti risorse economiche a disposizione nei bilanci regionali. Si fotografano perciò tre momenti amministrativi piuttosto definiti. C'è un "prima", ovvero il regime finanziario della Regione precedente alla legge 690 del 1981 sul nuovo riparto fiscale, quando l'Amministrazione regionale deve concertare di anno in anno le sue risorse con lo Stato ed è difficoltoso pianificare in maniera coerente gli interventi. Segue un "durante" lungo trent'anni, in cui si imposta un modello di Regione per certi versi imparagonabile con la maggior parte delle altre realtà italiane. Questa fase spicca per lo straordinario benessere a disposizione dei valdostani: alti consumi e risparmi, piena occupazione, un corposo welfare, immateriale e materiale, e ampie e agevoli contribuzioni regionali. La Regione assume il ruolo di protagonista quasi assoluto sullo scenario economico locale, che si muove con difficoltà senza la "stampella" del pubblico, diventandone per molti aspetti dipendente. Sullo sfondo, in questa fase, si cerca di fare un costante riferimento ai processi di deindustrializzazione che colpiscono l'Italia e hanno forti riflessi anche in Valle. Infine, complice la nascita dell'Unione Europea, l'applicazione del federalismo fiscale e la crisi economica mondiale del 2008, comincia, negli ultimi cinque anni del trentennio, a emergere un "dopo". Questo ha caratteristiche completamente diverse dal periodo precedente, il cui modello diventa progressivamente insostenibile: l'assetto della Valle d'Aosta muta improvvisamente e assume inquietanti somiglianze con la fase antecedente al varo del nuovo riparto fiscale del 1981. Inoltre, emergono problemi mai conosciuti dalla realtà valdostana, che portano a immaginare la necessità di una rapida quanto drastica reinvenzione di un nuovo modello regionale. Nelle conclusioni di questa tesi ci si imbatte, infatti, in una serie di dati poco edificanti: la ricchezza dei valdostani cala come mai prima, esplode la disoccupazione, l'industria è in recessione, il turismo non decolla, le finanze regionali si assottigliano drasticamente, lo Stato sembra non avere più la stessa "tolleranza" mostrata in passato verso le Autonomie e il tempo stringe.
1981-2014 - 30 anni di "Mamma Regione" - Ascesa e crollo delle finanze regionali in Valle d'Aosta
PICCINNO, LORENZO
2013/2014
Abstract
Questo lavoro tratta della Regione Valle d'Aosta, dell'evoluzione delle sue finanze negli ultimi decenni, dei riflessi di questo processo sul suo tessuto socioeconomico e su quello politico, cercando di dipanarne le inevitabili matasse di causa-effetto. In particolare, si cerca di dimostrare come, in un complesso percorso di trent'anni, cominci e si esaurisca un ciclo storico, caratterizzato con continuità da ingenti risorse economiche a disposizione nei bilanci regionali. Si fotografano perciò tre momenti amministrativi piuttosto definiti. C'è un "prima", ovvero il regime finanziario della Regione precedente alla legge 690 del 1981 sul nuovo riparto fiscale, quando l'Amministrazione regionale deve concertare di anno in anno le sue risorse con lo Stato ed è difficoltoso pianificare in maniera coerente gli interventi. Segue un "durante" lungo trent'anni, in cui si imposta un modello di Regione per certi versi imparagonabile con la maggior parte delle altre realtà italiane. Questa fase spicca per lo straordinario benessere a disposizione dei valdostani: alti consumi e risparmi, piena occupazione, un corposo welfare, immateriale e materiale, e ampie e agevoli contribuzioni regionali. La Regione assume il ruolo di protagonista quasi assoluto sullo scenario economico locale, che si muove con difficoltà senza la "stampella" del pubblico, diventandone per molti aspetti dipendente. Sullo sfondo, in questa fase, si cerca di fare un costante riferimento ai processi di deindustrializzazione che colpiscono l'Italia e hanno forti riflessi anche in Valle. Infine, complice la nascita dell'Unione Europea, l'applicazione del federalismo fiscale e la crisi economica mondiale del 2008, comincia, negli ultimi cinque anni del trentennio, a emergere un "dopo". Questo ha caratteristiche completamente diverse dal periodo precedente, il cui modello diventa progressivamente insostenibile: l'assetto della Valle d'Aosta muta improvvisamente e assume inquietanti somiglianze con la fase antecedente al varo del nuovo riparto fiscale del 1981. Inoltre, emergono problemi mai conosciuti dalla realtà valdostana, che portano a immaginare la necessità di una rapida quanto drastica reinvenzione di un nuovo modello regionale. Nelle conclusioni di questa tesi ci si imbatte, infatti, in una serie di dati poco edificanti: la ricchezza dei valdostani cala come mai prima, esplode la disoccupazione, l'industria è in recessione, il turismo non decolla, le finanze regionali si assottigliano drasticamente, lo Stato sembra non avere più la stessa "tolleranza" mostrata in passato verso le Autonomie e il tempo stringe.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/134687