Il mio lavoro di tesi ha come argomento centrale la percezione cenobitica della violenza nel Medioevo occidentale, analizzando storicamente in particolare i secoli XI-XII. Partendo da un discorso più generico introduttivo e di contestualizzazione, sono giunta nello specifico alla disamina di cinque monasteri italiani (da Nord a Sud: Novalesa, San Michele della Chiusa, Santa Maria di Farfa, Subiaco, Montecassino) e di alcune relative cronache, in cui ho cercato di ritrovare i passaggi dove i vari cronisti hanno fatto precisi riferimenti alla componente violenta vissuta direttamente o indirettamente dai monaci, sia tra loro stessi che con autorità “esterne”, laiche ed ecclesiastiche. Ho citato anche quegli abati, e le relative vicende che li hanno riguardati, che mi sono sembrati componente essenziale di una determinata comunità monastica, indissolubilmente legati ad essa. L’obiettivo finale è quello di rilevare, attraverso soprattutto la lettura e l’analisi di questa serie di cronache monastiche elaborate tra XI e XII secolo, come esse forniscono non solo una serie di dati ed eventi, ma offrono anche il quadro concettuale in cui quei medesimi eventi erano letti e interpretati. Ci dicono cioè come i monaci, autori di quei testi, leggevano gli eventi da essi stessi descritti.

Cronache monastiche e la percezione della violenza nei secoli XI-XII

NEGRO, AGNESE
2021/2022

Abstract

Il mio lavoro di tesi ha come argomento centrale la percezione cenobitica della violenza nel Medioevo occidentale, analizzando storicamente in particolare i secoli XI-XII. Partendo da un discorso più generico introduttivo e di contestualizzazione, sono giunta nello specifico alla disamina di cinque monasteri italiani (da Nord a Sud: Novalesa, San Michele della Chiusa, Santa Maria di Farfa, Subiaco, Montecassino) e di alcune relative cronache, in cui ho cercato di ritrovare i passaggi dove i vari cronisti hanno fatto precisi riferimenti alla componente violenta vissuta direttamente o indirettamente dai monaci, sia tra loro stessi che con autorità “esterne”, laiche ed ecclesiastiche. Ho citato anche quegli abati, e le relative vicende che li hanno riguardati, che mi sono sembrati componente essenziale di una determinata comunità monastica, indissolubilmente legati ad essa. L’obiettivo finale è quello di rilevare, attraverso soprattutto la lettura e l’analisi di questa serie di cronache monastiche elaborate tra XI e XII secolo, come esse forniscono non solo una serie di dati ed eventi, ma offrono anche il quadro concettuale in cui quei medesimi eventi erano letti e interpretati. Ci dicono cioè come i monaci, autori di quei testi, leggevano gli eventi da essi stessi descritti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/134569