The COVID-19 pandemic can be regarded as the biggest global state of emergency since World War II, as it is not only a health emergency but also constitutes a serious economic and social crisis. It has also had a major negative impact in the world of sports, particularly the lockdown imposed by the WHO has drastically changed the conditions of professional soccer around the world: several competitions have been canceled or postponed and athletes have been forced to train at home. This issue has been addressed and discussed in many international studies that have analyzed the effects and repercussions of the period of forced confinement. In the paper, the consequences on the players' workload and mood are highlighted, as they experienced a sudden physiological and psychological upheaval that affected and changed their daily routines. In addition, how lockdown affected players' physical performance in relation to their role and whether it contributed to an increased risk of muscle injuries associated with a sudden increase in workload after a long period of "detraining" or home training is studied and explored. In this delicate situation, medical and practical advice for a safe return to workouts plays a key role, recommending specific programs of aerobic, endurance, speed, strength, and flexibility training and, above all, muscle and neuromuscular injury prevention. It is also shown how the application of protocols and the adoption of preventive measures, combined with regular monitoring tests, enabled the smooth running of professional soccer activities allowing, despite the initial and sudden difficulties related to this unprecedented situation, a possible successful return to competitions.

La pandemia da COVID-19 può essere considerata come il più grande stato d’emergenza globale dopo la Seconda guerra mondiale, in quanto non si tratta soltanto di un’emergenza sanitaria, ma costituisce anche una grave crisi economica e sociale. Anche nel mondo dello sport ha avuto un forte impatto negativo, in particolare il lockdown imposto dall’OMS ha cambiato drasticamente le condizioni del calcio professionistico in tutto il mondo: diverse competizioni sono state cancellate o rinviate e gli atleti sono stati costretti ad allenarsi a casa. Questa tematica è stata affrontata e discussa in molti studi internazionali che hanno analizzato gli effetti e le ripercussioni del periodo di confinamento forzato. Nell’elaborato vengono evidenziate le conseguenze sul carico di lavoro e sull’umore dei giocatori, in quanto hanno vissuto uno stravolgimento fisiologico e psicologico improvviso che ha condizionato e modificato le abitudini quotidiane. Inoltre, viene studiato e approfondito come il lockdown abbia influenzato le prestazioni fisiche dei giocatori in relazione al ruolo svolto e se abbia contribuito ad un aumento del rischio di infortuni muscolari, associati ad un brusco aumento del carico di lavoro dopo un lungo periodo di “detraining” o di allenamento a casa. In questa situazione delicata ricoprono un ruolo fondamentale i consigli medici e pratici per il ritorno in sicurezza agli allenamenti, raccomandando programmi specifici di allenamento aerobico, di resistenza, di velocità, di forza, di flessibilità e, soprattutto, di prevenzione delle lesioni muscolari e neuromuscolari. Viene inoltre mostrato come l’applicazione di protocolli e l’adozione di misure preventive, combinate con regolari test di monitoraggio, abbiano consentito il regolare svolgimento delle attività del calcio professionistico consentendo, nonostante le iniziali e improvvise difficoltà legate a questa situazione senza precedenti, un possibile ritorno con successo alle competizioni.

COVID-19: IL CALCIO PROFESSIONISTICO NON SI FERMA

VIBERTI, SIMONE
2021/2022

Abstract

La pandemia da COVID-19 può essere considerata come il più grande stato d’emergenza globale dopo la Seconda guerra mondiale, in quanto non si tratta soltanto di un’emergenza sanitaria, ma costituisce anche una grave crisi economica e sociale. Anche nel mondo dello sport ha avuto un forte impatto negativo, in particolare il lockdown imposto dall’OMS ha cambiato drasticamente le condizioni del calcio professionistico in tutto il mondo: diverse competizioni sono state cancellate o rinviate e gli atleti sono stati costretti ad allenarsi a casa. Questa tematica è stata affrontata e discussa in molti studi internazionali che hanno analizzato gli effetti e le ripercussioni del periodo di confinamento forzato. Nell’elaborato vengono evidenziate le conseguenze sul carico di lavoro e sull’umore dei giocatori, in quanto hanno vissuto uno stravolgimento fisiologico e psicologico improvviso che ha condizionato e modificato le abitudini quotidiane. Inoltre, viene studiato e approfondito come il lockdown abbia influenzato le prestazioni fisiche dei giocatori in relazione al ruolo svolto e se abbia contribuito ad un aumento del rischio di infortuni muscolari, associati ad un brusco aumento del carico di lavoro dopo un lungo periodo di “detraining” o di allenamento a casa. In questa situazione delicata ricoprono un ruolo fondamentale i consigli medici e pratici per il ritorno in sicurezza agli allenamenti, raccomandando programmi specifici di allenamento aerobico, di resistenza, di velocità, di forza, di flessibilità e, soprattutto, di prevenzione delle lesioni muscolari e neuromuscolari. Viene inoltre mostrato come l’applicazione di protocolli e l’adozione di misure preventive, combinate con regolari test di monitoraggio, abbiano consentito il regolare svolgimento delle attività del calcio professionistico consentendo, nonostante le iniziali e improvvise difficoltà legate a questa situazione senza precedenti, un possibile ritorno con successo alle competizioni.
ITA
The COVID-19 pandemic can be regarded as the biggest global state of emergency since World War II, as it is not only a health emergency but also constitutes a serious economic and social crisis. It has also had a major negative impact in the world of sports, particularly the lockdown imposed by the WHO has drastically changed the conditions of professional soccer around the world: several competitions have been canceled or postponed and athletes have been forced to train at home. This issue has been addressed and discussed in many international studies that have analyzed the effects and repercussions of the period of forced confinement. In the paper, the consequences on the players' workload and mood are highlighted, as they experienced a sudden physiological and psychological upheaval that affected and changed their daily routines. In addition, how lockdown affected players' physical performance in relation to their role and whether it contributed to an increased risk of muscle injuries associated with a sudden increase in workload after a long period of "detraining" or home training is studied and explored. In this delicate situation, medical and practical advice for a safe return to workouts plays a key role, recommending specific programs of aerobic, endurance, speed, strength, and flexibility training and, above all, muscle and neuromuscular injury prevention. It is also shown how the application of protocols and the adoption of preventive measures, combined with regular monitoring tests, enabled the smooth running of professional soccer activities allowing, despite the initial and sudden difficulties related to this unprecedented situation, a possible successful return to competitions.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/134564