Il tema della qualità dell'aria è stato preso in carico dall'Unione Europea, allora CEE, a partire dagli anni '80. Nascono dalla direttiva DIR 99/30/CE i ben conosciuti limiti per il PM10 da non superare per più di 35 volte all'anno. Nel settembre del 2005, un ampio lavoro di analisi della realtà europea legata alla qualità dell'aria, portò alla pubblicazione di una strategia tematica sull'inquinamento atmosferico, preannunciando una semplificazione della normativa in merito. Nel giugno del 2008, entrò, infine, in vigore la DIR 2008/50/CE, attuale Direttiva di riferimento. I problemi nel caso della qualità dell'aria, arrivano per l'Italia dall'incapacità cronica di raggiungere i limiti prefissati. Le Regioni cominciarono ad occuparsi della propria qualità dell'aria in seguito al Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 351 che prevedeva che le Regioni provvedessero ¿ad effettuare misure rappresentative, al fine di valutare preliminarmente la qualità dell'aria ed individuare le zone..o gli agglomerati nei quali i livelli di uno o più inquinanti eccedono il valore limite e adottano un piano o un programma per il raggiungimento dei valori limite¿ La direttiva del 2008 prevede, una revisione delle disposizioni relative al PM2,5 nel 2013. Sulla base dei lavori svolti dalle 4 Regioni maggiormente coinvolte dal problema della qualità dell'aria in Italia, tra cui il Piemonte, gli uffici regionali in forza presso le sedi di Bruxelles, hanno cominciato, nel 2010, tra di loro un dialogo finalizzato a portare a livello comunitario la propria posizione coinvolgendo quelle Regioni Europee che condividono simili problematiche e caratteristiche. Il gruppo di lavoro in questione prende il nome di AIR group. Un numero considerevole di soggetti partecipa alla formazione di una politica e il momento che precede la proposta legislativa è uno di quelli di maggior attività degli stakeholders: associazioni di categoria, agenzie, think tanks, organizzazioni non governative si confrontano tra di loro e con le Istituzioni europee e nazionali al fine di rafforzare una o l'altra posizione. Gli obiettivi della Commissione Europea nella fattispecie sono quelli di migliorare la politica e la sua applicazione e soprattutto quello di difendere la salute dei cittadini. Gli obiettivi del network AIR sono coerenti con quelli della Commissione Europea, ma puntano ad una politica che tenga in considerazione gli sforzi fatti, le caratteristiche peculiari di ogni territorio e le difficoltà intrinseche di ogni autonomia nel raggiungere i risultati finora stabiliti. L'analisi dell'azione delle Istituzioni fino al momento attuale porta ad ipotizzare l'utilizzo di un modello stile ¿garbadge can per la definizione della nuova politica. La qualità dell'aria in Europa sembra essere fulcro di un fitto intreccio di interessi e risultato di molte differenti politiche, per questo motivo la politica che dovrebbe averne in carico la gestione risulta particolarmente complicata. Allo stesso modo, il numero di differenti attori che orbitano attorno a tali interessi rende estremamente complicata l'analisi approfondita dell'attività di lobby. Le considerazioni espresse nel capitolo precedente, dimostrano quanto sia difficile procedere sia alla valutazione di una politica sia alla valutazione di un'attività di lobby.

IL RUOLO DELLE REGIONI NELLA REVISIONE DELLA POLITICA EUROPEA SULLA QUALITÀ DELL'ARIA.

BRUMATI, MATTEO
2012/2013

Abstract

Il tema della qualità dell'aria è stato preso in carico dall'Unione Europea, allora CEE, a partire dagli anni '80. Nascono dalla direttiva DIR 99/30/CE i ben conosciuti limiti per il PM10 da non superare per più di 35 volte all'anno. Nel settembre del 2005, un ampio lavoro di analisi della realtà europea legata alla qualità dell'aria, portò alla pubblicazione di una strategia tematica sull'inquinamento atmosferico, preannunciando una semplificazione della normativa in merito. Nel giugno del 2008, entrò, infine, in vigore la DIR 2008/50/CE, attuale Direttiva di riferimento. I problemi nel caso della qualità dell'aria, arrivano per l'Italia dall'incapacità cronica di raggiungere i limiti prefissati. Le Regioni cominciarono ad occuparsi della propria qualità dell'aria in seguito al Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 351 che prevedeva che le Regioni provvedessero ¿ad effettuare misure rappresentative, al fine di valutare preliminarmente la qualità dell'aria ed individuare le zone..o gli agglomerati nei quali i livelli di uno o più inquinanti eccedono il valore limite e adottano un piano o un programma per il raggiungimento dei valori limite¿ La direttiva del 2008 prevede, una revisione delle disposizioni relative al PM2,5 nel 2013. Sulla base dei lavori svolti dalle 4 Regioni maggiormente coinvolte dal problema della qualità dell'aria in Italia, tra cui il Piemonte, gli uffici regionali in forza presso le sedi di Bruxelles, hanno cominciato, nel 2010, tra di loro un dialogo finalizzato a portare a livello comunitario la propria posizione coinvolgendo quelle Regioni Europee che condividono simili problematiche e caratteristiche. Il gruppo di lavoro in questione prende il nome di AIR group. Un numero considerevole di soggetti partecipa alla formazione di una politica e il momento che precede la proposta legislativa è uno di quelli di maggior attività degli stakeholders: associazioni di categoria, agenzie, think tanks, organizzazioni non governative si confrontano tra di loro e con le Istituzioni europee e nazionali al fine di rafforzare una o l'altra posizione. Gli obiettivi della Commissione Europea nella fattispecie sono quelli di migliorare la politica e la sua applicazione e soprattutto quello di difendere la salute dei cittadini. Gli obiettivi del network AIR sono coerenti con quelli della Commissione Europea, ma puntano ad una politica che tenga in considerazione gli sforzi fatti, le caratteristiche peculiari di ogni territorio e le difficoltà intrinseche di ogni autonomia nel raggiungere i risultati finora stabiliti. L'analisi dell'azione delle Istituzioni fino al momento attuale porta ad ipotizzare l'utilizzo di un modello stile ¿garbadge can per la definizione della nuova politica. La qualità dell'aria in Europa sembra essere fulcro di un fitto intreccio di interessi e risultato di molte differenti politiche, per questo motivo la politica che dovrebbe averne in carico la gestione risulta particolarmente complicata. Allo stesso modo, il numero di differenti attori che orbitano attorno a tali interessi rende estremamente complicata l'analisi approfondita dell'attività di lobby. Le considerazioni espresse nel capitolo precedente, dimostrano quanto sia difficile procedere sia alla valutazione di una politica sia alla valutazione di un'attività di lobby.
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