«Una commedia in cui non accade nulla e che non significa nulla» Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg e il teatro di parola degli anni Sessanta.

La tesi prende in esame l’ingresso nel mondo teatrale da parte della scrittrice Natalia Ginzburg con la messa in scena della sua prima commedia Ti ho sposato per allegria. Nel primo capitolo viene illustrata la situazione del teatro italiano negli anni Sessanta, con l’analisi di due importanti interventi di Pier Paolo Pasolini e Alberto Moravia sui concetti di “teatro di parola” e “teatro della chiacchiera”. Si procede poi con la descrizione dell’inchiesta condotta dalla rivista «Sipario», riguardo al rapporto tra scrittori italiani e teatro, e con l’analisi delle risposte fornite da Natalia Ginzburg, per proseguire nel secondo capitolo con lo studio delle peculiarità che caratterizzano il teatro ginzburghiano, in particolare le soluzioni linguistiche e la costruzione dei personaggi. Infine nel terzo capitolo viene esaminata la genesi della commedia Ti ho sposato per allegria, le prime recensioni e gli allestimenti scenici, per poi concludere con uno studio specifico dell’opera, analizzandone i meccanismi comici, i personaggi e la costruzione dialogica.