«Paesi tuoi», pubblicato da Einaudi nel 1941, costituisce l’esordio narrativo di Pavese e si configura quale primo documento dei suoi interessi in ambito antropologico, già attestati dalle letture degli anni ’30: «Il Ramo d’oro» di James Frazer e «La Scienza Nuova» di Giambattista Vico. Riscontrata una sorprendente vicinanza tra il romanzo pavesiano e il saggio dell’antropologa statunitense Ruth Benedecit «Modelli di cultura», e tenendo conto dell’attenzione che Pavese ha sempre avuto nei riguardi della cultura anglosassone e statunitense, ho strutturato il lavoro in modo tale da dare una lettura di Paesi tuoi in termini antropologici, facendo emergere i punti di contatto con le nuove teorie che, in tale ambito, si stavano diffondendo, senza però poter postulare un rapporto diretto, allo stato attuale delle conoscenze impossibile da documentare. Gli aspetti affrontati sono la forte coesione all’interno di un gruppo chiuso che condivide le medesime istituzioni e la stessa etica comportamentale, in opposizione a chi è esterno e straniero; i temi dell’onore e della vergogna, messi a confronto con la descrizione che l’antropologa offre di diverse società primitive classificabili nella categoria di «culture di vergogna»; l’interesse per gli aspetti rituali e cerimoniali dei «sacrifici umani», che Pavese ha incontrato in Frazer ma sui quali anche la Benedict insiste nella sua indagine delle diverse tipologie sociali.
«Modelli di cultura» tra Cesare Pavese e Ruth Benedict: una lettura antropologica di «Paesi tuoi».
SCIRETTI, LAURA
2020/2021
Abstract
«Paesi tuoi», pubblicato da Einaudi nel 1941, costituisce l’esordio narrativo di Pavese e si configura quale primo documento dei suoi interessi in ambito antropologico, già attestati dalle letture degli anni ’30: «Il Ramo d’oro» di James Frazer e «La Scienza Nuova» di Giambattista Vico. Riscontrata una sorprendente vicinanza tra il romanzo pavesiano e il saggio dell’antropologa statunitense Ruth Benedecit «Modelli di cultura», e tenendo conto dell’attenzione che Pavese ha sempre avuto nei riguardi della cultura anglosassone e statunitense, ho strutturato il lavoro in modo tale da dare una lettura di Paesi tuoi in termini antropologici, facendo emergere i punti di contatto con le nuove teorie che, in tale ambito, si stavano diffondendo, senza però poter postulare un rapporto diretto, allo stato attuale delle conoscenze impossibile da documentare. Gli aspetti affrontati sono la forte coesione all’interno di un gruppo chiuso che condivide le medesime istituzioni e la stessa etica comportamentale, in opposizione a chi è esterno e straniero; i temi dell’onore e della vergogna, messi a confronto con la descrizione che l’antropologa offre di diverse società primitive classificabili nella categoria di «culture di vergogna»; l’interesse per gli aspetti rituali e cerimoniali dei «sacrifici umani», che Pavese ha incontrato in Frazer ma sui quali anche la Benedict insiste nella sua indagine delle diverse tipologie sociali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/134259