Nella prima parte della tesi viene ripercorsa la nascita e lo sviluppo dell’ideale maschile, formatosi a seguito dei cambiamenti di organizzazione degli Stati che hanno segnato l’Europa e parte del mondo occidentale a partire dal Settecento. Importante nella formazione del pensiero moderno del genere è il passaggio da un sistema che vedeva maschile e femminile come due gradazioni di un solo sesso, ad un modello a due sessi. Il dimorfismo sessuale si diffuse presto nelle scienze e fornì una base solida per l’organizzazione della società. Abbigliamenti, comportamenti e ruoli subirono una separazione obbligata in maschili e femminili, destabilizzando alcuni soggetti con caratteristiche non conformi al binarismo, che rappresentavano delle minacce all’ordine sociale. Il secondo capitolo della tesi analizza l’impatto della stagione dei movimenti novecenteschi nella messa in discussione dell’ideale della mascolinità contemporanea. Le figure del femminismo criticarono l’essenzialismo favorendo una visione del genere come costrutto, slegato dalla biologia e acquisito durante la socializzazione. I movimenti studenteschi e le sottoculture nate a seguito di essi erano caratterizzati da un rifiuto di ogni tipo di autorità, dall’anticonformismo e dal desiderio di trovare alternative alla virilità. L’associazionismo LGBTQ+ ha portato nel dibattito pubblico e politico realtà che fino a prima venivano perseguitate o invisibilizzate, rivendicando i loro diritti e influenzando l’elaborazione di riflessioni teoriche che presero il nome di queer theories. Il terzo ed ultimo capitolo tratta la tematica del lavoro visto come ambiente in cui si propagano alcune costruzioni sociali, creando spesso ambienti ostili e non inclusivi per tutti i soggetti. Il luogo di lavoro, dunque, è dove gli uomini mettono a prova la loro mascolinità, in una vera e propria competizione. Vengono analizzati i diversi modelli di sostentamento familiari e il passaggio dal male breadwinner al modello dual earner/dual carer; è inoltre trattato il tema delle discriminazioni per orientamento sessuale o identità di genere.

Boys (don't) cry La costruzione sociale della mascolinità in età contemporanea e le implicazioni sul mondo del lavoro

ZAMBON, CHIARA
2020/2021

Abstract

Nella prima parte della tesi viene ripercorsa la nascita e lo sviluppo dell’ideale maschile, formatosi a seguito dei cambiamenti di organizzazione degli Stati che hanno segnato l’Europa e parte del mondo occidentale a partire dal Settecento. Importante nella formazione del pensiero moderno del genere è il passaggio da un sistema che vedeva maschile e femminile come due gradazioni di un solo sesso, ad un modello a due sessi. Il dimorfismo sessuale si diffuse presto nelle scienze e fornì una base solida per l’organizzazione della società. Abbigliamenti, comportamenti e ruoli subirono una separazione obbligata in maschili e femminili, destabilizzando alcuni soggetti con caratteristiche non conformi al binarismo, che rappresentavano delle minacce all’ordine sociale. Il secondo capitolo della tesi analizza l’impatto della stagione dei movimenti novecenteschi nella messa in discussione dell’ideale della mascolinità contemporanea. Le figure del femminismo criticarono l’essenzialismo favorendo una visione del genere come costrutto, slegato dalla biologia e acquisito durante la socializzazione. I movimenti studenteschi e le sottoculture nate a seguito di essi erano caratterizzati da un rifiuto di ogni tipo di autorità, dall’anticonformismo e dal desiderio di trovare alternative alla virilità. L’associazionismo LGBTQ+ ha portato nel dibattito pubblico e politico realtà che fino a prima venivano perseguitate o invisibilizzate, rivendicando i loro diritti e influenzando l’elaborazione di riflessioni teoriche che presero il nome di queer theories. Il terzo ed ultimo capitolo tratta la tematica del lavoro visto come ambiente in cui si propagano alcune costruzioni sociali, creando spesso ambienti ostili e non inclusivi per tutti i soggetti. Il luogo di lavoro, dunque, è dove gli uomini mettono a prova la loro mascolinità, in una vera e propria competizione. Vengono analizzati i diversi modelli di sostentamento familiari e il passaggio dal male breadwinner al modello dual earner/dual carer; è inoltre trattato il tema delle discriminazioni per orientamento sessuale o identità di genere.
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