INTRODUZIONE: Il suicidio rappresenta la complicanza più grave dei disturbi psichiatrici maggiori: tra tutti gli agiti anticonservativi, 9 su 10 sono concepiti e portati a termine da individui affetti da patologie psichiatriche. Data la gravità delle patologie che possono essere complicate dal suicidio, è frequente che tale problematica richieda una gestione ospedaliera. L’AOU San Luigi Gonzaga ha elaborato un protocollo per la gestione del rischio suicidario, valido in ciascun reparto dell’Ospedale oltre che nel reparto di Psichiatria. In particolare, l’SPDC prevede alcune ulteriori norme ed accorgimenti volti a limitare il più possibile il rischio anticonservativo, applicati da ciascun membro del personale di reparto. In questo contesto, gli infermieri rivestono un ruolo di primo piano: essi rappresentano infatti la prima linea di interazione con il paziente e possono aiutarli in primo luogo nella gestione dei loro vissuti negativi, fino anche a controllare pensieri autolesivi. L’importanza del ruolo infermieristico è illustrata tramite l’esperienza diretta della Scrivente nell’SPDC dell’Ospedale San Luigi Gonzaga, effettuata nel corso del tirocinio formativo del Corso di Laurea. Obiettivo: evidenziare le strategie messe in atto dal personale medico ed infermieristico sulla gestione di tale paziente, anche tramite l’utilizzo di un protocollo strutturato appositamente per limitare l’evento. MATERIALI E METODI: E’ stata condotta una revisione della letteratura nelle principali banche dati biomediche quali Cinahl e Pubmed. I dati di letteratura sono stati integrati con la personale esperienza di tirocinio formativo svolto all’interno del reparto di psichiatria dell’ospedale San Luigi Gonzaga. RISULTATI E DISCUSSIONE: Gli articoli reperiti e il periodo svolto all’interno del reparto sottolineano quanto un buon monitoraggio e l’assunzione costante e monitorata della terapia possa contribuire a limitare l’impatto della suicidarietà. Si evidenzia anche quanto il colloquio ed il dialogo siano fondamentali per la gestione ospedaliera del paziente a rischio suicidario, in associazione all’adozione di alcune misure cautelative per la sicurezza del paziente. CONCLUSIONI: Il suicidio è sicuramente uno degli eventi più difficili e delicati da prevenire, per tali motivi si rende necessario l’utilizzo di un protocollo antisuicidario valido per gestire il rischio correlato. L’esempio di gestione del rischio suicidario relativo al reparto di Psichiatria dell’Ospedale San Luigi, a cui la Scrivente ha direttamente partecipato, è uno dei possibili modelli volti al ridurre tale grave complicanza. Sarà opportuno arricchire la letteratura sull’argomento con ulteriori studi effettuati dal punto di vista infermieristico. Parole chiave: Suicide risk, hospitalization, psychiatry, nursing management.
Gestione infermieristica del paziente a rischio suicidario in ospedale e in SPDC
BERTAINA, GIORGIA
2020/2021
Abstract
INTRODUZIONE: Il suicidio rappresenta la complicanza più grave dei disturbi psichiatrici maggiori: tra tutti gli agiti anticonservativi, 9 su 10 sono concepiti e portati a termine da individui affetti da patologie psichiatriche. Data la gravità delle patologie che possono essere complicate dal suicidio, è frequente che tale problematica richieda una gestione ospedaliera. L’AOU San Luigi Gonzaga ha elaborato un protocollo per la gestione del rischio suicidario, valido in ciascun reparto dell’Ospedale oltre che nel reparto di Psichiatria. In particolare, l’SPDC prevede alcune ulteriori norme ed accorgimenti volti a limitare il più possibile il rischio anticonservativo, applicati da ciascun membro del personale di reparto. In questo contesto, gli infermieri rivestono un ruolo di primo piano: essi rappresentano infatti la prima linea di interazione con il paziente e possono aiutarli in primo luogo nella gestione dei loro vissuti negativi, fino anche a controllare pensieri autolesivi. L’importanza del ruolo infermieristico è illustrata tramite l’esperienza diretta della Scrivente nell’SPDC dell’Ospedale San Luigi Gonzaga, effettuata nel corso del tirocinio formativo del Corso di Laurea. Obiettivo: evidenziare le strategie messe in atto dal personale medico ed infermieristico sulla gestione di tale paziente, anche tramite l’utilizzo di un protocollo strutturato appositamente per limitare l’evento. MATERIALI E METODI: E’ stata condotta una revisione della letteratura nelle principali banche dati biomediche quali Cinahl e Pubmed. I dati di letteratura sono stati integrati con la personale esperienza di tirocinio formativo svolto all’interno del reparto di psichiatria dell’ospedale San Luigi Gonzaga. RISULTATI E DISCUSSIONE: Gli articoli reperiti e il periodo svolto all’interno del reparto sottolineano quanto un buon monitoraggio e l’assunzione costante e monitorata della terapia possa contribuire a limitare l’impatto della suicidarietà. Si evidenzia anche quanto il colloquio ed il dialogo siano fondamentali per la gestione ospedaliera del paziente a rischio suicidario, in associazione all’adozione di alcune misure cautelative per la sicurezza del paziente. CONCLUSIONI: Il suicidio è sicuramente uno degli eventi più difficili e delicati da prevenire, per tali motivi si rende necessario l’utilizzo di un protocollo antisuicidario valido per gestire il rischio correlato. L’esempio di gestione del rischio suicidario relativo al reparto di Psichiatria dell’Ospedale San Luigi, a cui la Scrivente ha direttamente partecipato, è uno dei possibili modelli volti al ridurre tale grave complicanza. Sarà opportuno arricchire la letteratura sull’argomento con ulteriori studi effettuati dal punto di vista infermieristico. Parole chiave: Suicide risk, hospitalization, psychiatry, nursing management.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/133958