Nel corso del '900, in seguito ai due fatti storici che più segnarono i primi decenni del secolo: prima guerra mondiale e crollo della borsa di Wall Street, si viene ad affermare la convinzione che l'azione economica abbia un sostrato etico e religioso. A partire dallo sviluppo del pensiero personalista si evidenzia la crisi dell'individualismo che per lungo tempo aveva caratterizzato l'uomo. In questo contesto culturale vediamo apparire sulla scena Emmanuel Mounier e William Ropke: entrambi mettono al centro delle loro indagini la persona. L'architettura socio politica ipotizzata da Mounier è una sorta di è una sorta di socialismo dal basso, capace di creare uno ¿Stato per l'uomo¿, che sia sempre teso al rispetto e all'incoraggiamento della persona. Ropke analizzando le crisi economiche e sociali che colpiscono il mondo intero si convince che esse derivino da crisi di carattere spirituale. Esse si verificano tutte le volte che l'uomo sottovaluta o valuta male i valori che fondano il suo essere persona. In definitiva, si tratta di riaffermare il primato della persona sulle istituzioni e dell'etica sull'economia. A cavallo tra le due guerre si inizia flebilmente a parlare di ¿economia sociale di mercato¿. È in questo momento che, sotto la guida di Eucken, nasce la Scuola di Friburgo, la quale impronta le sue ricerche all'¿ordoliberalismo¿. Obiettivo della scuola è trovare la retta via attraverso uno sfrenato laissez faire. Idea portante è che l'economia è un aspetto importante della vita, ma ne è solo una parte: è lo spazio in cui si realizza la personalità umana integrandosi con la collettività per trovare un equilibrio tra interesse privato e bene pubblico. Vi è, in conclusione, un assunto di partenza dal quale prendono le mosse Mounier, Ropke e la Scuola di Friburgo: una rinnovata fiducia nell'uomo, nel singolo, nella persona. Questo pensiero che accomuna i pensatori di cui sopra trova la sua più ampia realizzazione nel modello renano di capitalismo. Detto modello ha ottenuto ottimi risultati in particolare in tre ambiti: grado di assistenza dato ai cittadini contro malattie e disoccupazione, aiuto nei confronti dei meno privilegiati, reale possibilità di ascesa socio-economica offerta ai lavoratori. Son due le ragioni che spiegano il successo di questo modello: l'egualitarismo, per cui le fasce salariali sono assai ristrette, e il collettivismo, che fa sì che l'interesse del collettivo prevalga su quello del privato. Considerati questi aspetti, tutti ispirati dalla centralità dell'uomo all'interno del Creato, non può stupire ritrovarli assorbiti e ripresi nei più importanti documenti della Chiesa cattolica, tra cui nell'enciclica di Benedetto XVI Caritas in Veritate promulgata il 29 giugno 2009. Per Benedetto XVI è chiarissimo che al mondo non può bastare il perseguimento di un progresso dal punto di vista economico e tecnologico, ma il vero obiettivo deve essere quello di uno sviluppo vero e integrale. Adriano Olivetto fu l'unico imprenditore e politico italiano ad essere sensibile alle teorie elaborate dalla Scuola di Friburgo e ad attualizzarle, anche se solo parzialmente, nella sua fabbrica ad Ivrea.
L'economia sociale di mercato e il modello renano di capitalismo
SUCCIO, ELISA
2012/2013
Abstract
Nel corso del '900, in seguito ai due fatti storici che più segnarono i primi decenni del secolo: prima guerra mondiale e crollo della borsa di Wall Street, si viene ad affermare la convinzione che l'azione economica abbia un sostrato etico e religioso. A partire dallo sviluppo del pensiero personalista si evidenzia la crisi dell'individualismo che per lungo tempo aveva caratterizzato l'uomo. In questo contesto culturale vediamo apparire sulla scena Emmanuel Mounier e William Ropke: entrambi mettono al centro delle loro indagini la persona. L'architettura socio politica ipotizzata da Mounier è una sorta di è una sorta di socialismo dal basso, capace di creare uno ¿Stato per l'uomo¿, che sia sempre teso al rispetto e all'incoraggiamento della persona. Ropke analizzando le crisi economiche e sociali che colpiscono il mondo intero si convince che esse derivino da crisi di carattere spirituale. Esse si verificano tutte le volte che l'uomo sottovaluta o valuta male i valori che fondano il suo essere persona. In definitiva, si tratta di riaffermare il primato della persona sulle istituzioni e dell'etica sull'economia. A cavallo tra le due guerre si inizia flebilmente a parlare di ¿economia sociale di mercato¿. È in questo momento che, sotto la guida di Eucken, nasce la Scuola di Friburgo, la quale impronta le sue ricerche all'¿ordoliberalismo¿. Obiettivo della scuola è trovare la retta via attraverso uno sfrenato laissez faire. Idea portante è che l'economia è un aspetto importante della vita, ma ne è solo una parte: è lo spazio in cui si realizza la personalità umana integrandosi con la collettività per trovare un equilibrio tra interesse privato e bene pubblico. Vi è, in conclusione, un assunto di partenza dal quale prendono le mosse Mounier, Ropke e la Scuola di Friburgo: una rinnovata fiducia nell'uomo, nel singolo, nella persona. Questo pensiero che accomuna i pensatori di cui sopra trova la sua più ampia realizzazione nel modello renano di capitalismo. Detto modello ha ottenuto ottimi risultati in particolare in tre ambiti: grado di assistenza dato ai cittadini contro malattie e disoccupazione, aiuto nei confronti dei meno privilegiati, reale possibilità di ascesa socio-economica offerta ai lavoratori. Son due le ragioni che spiegano il successo di questo modello: l'egualitarismo, per cui le fasce salariali sono assai ristrette, e il collettivismo, che fa sì che l'interesse del collettivo prevalga su quello del privato. Considerati questi aspetti, tutti ispirati dalla centralità dell'uomo all'interno del Creato, non può stupire ritrovarli assorbiti e ripresi nei più importanti documenti della Chiesa cattolica, tra cui nell'enciclica di Benedetto XVI Caritas in Veritate promulgata il 29 giugno 2009. Per Benedetto XVI è chiarissimo che al mondo non può bastare il perseguimento di un progresso dal punto di vista economico e tecnologico, ma il vero obiettivo deve essere quello di uno sviluppo vero e integrale. Adriano Olivetto fu l'unico imprenditore e politico italiano ad essere sensibile alle teorie elaborate dalla Scuola di Friburgo e ad attualizzarle, anche se solo parzialmente, nella sua fabbrica ad Ivrea.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/133923