In the context of the millennial Islamic religious experience, Sufism represents one of the most relevant and complex manifestations. The Mawlawiyya brotherhood, founded by the Persian mystic Jalāl al-Dīn Rūmī has a most important role both in terms of the aesthetic externalization of worship. This group, know still with the name "whirling dervishes" was istitutionalized after the death of its founder and in the following six centuries it experience a remarkable diffusion. Among the dervishes of the Malwlawiyya brotherhood, poetry and music represented a characterizing element of an aesthetic-religious order. Every mawlawī leader felt the need to express himself both through prose text that identify the correct way of life of the adepts but also throught verses in which sufi culture and wisdom were transferred. The samāʿ, their ritual dance, was an extremely codified practice, this rigor was aimed at avoiding deviations and improvisations since this dance represents a mystical aesthetic celebration of the divine and a way to arouse the expirience of the Sublime. This work aims to analyze the mistical expirience of the dervishes, contestualizing it in the context of the historical phenomeon of Sufism.
Nell’ambito dell’articolata e millenaria esperienza religiosa islamica, il Sufismo rappresenta una delle manifestazioni più rilevanti e complesse. La confraternita Mawlawiyya, fondata dal mistico e poeta persiano Jalāl al-Dīn Rūmī ha svolto un ruolo di primo piano sia sul piano dell’insegnamento mistico sia su quello dell’esternazione estetica del culto. Tale gruppo, noto soprattutto come con il termine di ‘dervisci rotanti’, è stato istituzionalizzato dopo la morte del suo fondatore e nei successivi sei secoli ha conosciuto una notevole diffusione. Tra i dervisci della confraternita Mawlawiyya, la poesia e la musica hanno rappresentato un elemento caratterizzante di ordine estetico-religioso. Ogni maestro mawlawī sentiva il bisogno di esprimersi sia attraverso testi in prosa che individuano il corretto modo di vivere degli adepti, ma anche attraverso versi nei quali venivano trasferiti la cultura e saggezza sufi. Il samāʿ, la loro danza rituale, era una pratica estremamente codificata: tale rigore era diretto a evitare deviazioni e improvvisazioni, dal momento che questo ballo rappresenta una celebrazione mistico-estetica del divino e una modalità per suscitare l’esperienza del Sublime. Questo lavoro si propone di analizzare l’esperienza mistica dei dervisci, contestualizzandola nell’ambito del fenomeno storico del Sufismo.
Origine ed evoluzione: confraternita sufi Mawlawiyya
OLIVETO, CARMEN
2021/2022
Abstract
Nell’ambito dell’articolata e millenaria esperienza religiosa islamica, il Sufismo rappresenta una delle manifestazioni più rilevanti e complesse. La confraternita Mawlawiyya, fondata dal mistico e poeta persiano Jalāl al-Dīn Rūmī ha svolto un ruolo di primo piano sia sul piano dell’insegnamento mistico sia su quello dell’esternazione estetica del culto. Tale gruppo, noto soprattutto come con il termine di ‘dervisci rotanti’, è stato istituzionalizzato dopo la morte del suo fondatore e nei successivi sei secoli ha conosciuto una notevole diffusione. Tra i dervisci della confraternita Mawlawiyya, la poesia e la musica hanno rappresentato un elemento caratterizzante di ordine estetico-religioso. Ogni maestro mawlawī sentiva il bisogno di esprimersi sia attraverso testi in prosa che individuano il corretto modo di vivere degli adepti, ma anche attraverso versi nei quali venivano trasferiti la cultura e saggezza sufi. Il samāʿ, la loro danza rituale, era una pratica estremamente codificata: tale rigore era diretto a evitare deviazioni e improvvisazioni, dal momento che questo ballo rappresenta una celebrazione mistico-estetica del divino e una modalità per suscitare l’esperienza del Sublime. Questo lavoro si propone di analizzare l’esperienza mistica dei dervisci, contestualizzandola nell’ambito del fenomeno storico del Sufismo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/133687