RISPOSTE POSTURALI IN STATICA E DINAMICA: IL CONFRONTO TRA LE “NORMALI” SCARPE GINNICHE CON QUELLE MINIMALISTE

Through this paper we want to propose an analysis of postural responses in relation to the use of gymnastic shoes universally known as "sneakers", making a comparison with the minimalist ones. From this, in order to increase functionality and prevention strategies regarding possible future risks, attention will be focused on the intervention methods aimed at stabilizing (specificity of each subject considered) a body structure such that the individual is not forced to trigger adaptive / compensatory mechanisms depending on the district affected by the deficit, muscle and / or joint (mobility), whether in situations of stasis but also and above all of dynamism, in the movements of daily life as during the performance of any physical activity, involving a more important solicitation of the same segments. Initially, the comparison will focus on the anatomical structures most affected by the study, namely the vertebral column, the pelvis and the lower limbs, and their arrangement in the two cases relating to different footwear, with a look at the angular values of the joints and districts. muscles under consideration, in both cases. We will then move on to the observations of the literature, composed of scientific articles, with the aim of underlining and extrapolating the concepts aimed at reiterating the importance of a gradual transition from one type of shoe to another. In this regard, you will find specific test results and the intent to raise awareness of the common opinion, more or less knowledgeable on the subject. Following, the part dedicated to stabilization first and proprioception then: the development and improvement of the same cannot fail to duly consider the professional intervention of the kinesiologist, who will propose and implement methods and means in his possession, chosen on the basis of individualized, as appropriate. The text will also be enriched with images, for a greater understanding of the "self-regulation" mechanism of the body districts in question and, last but not least, of tests and exercises that the kinesiologist will use, to increase the effectiveness of a work " active "that acts on the subject in question, hand in hand with the" passive "one due to the transition to minimalist footwear. In conclusion, with the support of the adaptations resulting from the change of footwear, to bring attention back to the actual need for the intervention of the specialized professional, who will be able to act with accuracy, affecting the parameters of postural and musculoskeletal rebalancing, with the aim to make the prevention of long-term risks concrete and rightly important and let the body find its natural configuration, in the literal sense of the term.

Attraverso questo elaborato si vuole proporre un’analisi delle risposte posturali in relazione all’utilizzo delle scarpe ginniche universalmente conosciute con il nome di “sneakers”, effettuando un confronto con quelle minimaliste. Da ciò, nell’ottica di incrementare funzionalità e strategie di prevenzione in merito a possibili rischi futuri, si focalizzerà l’attenzione sulle modalità di intervento mirate a stabilizzare (specificità di ogni soggetto considerate) un assetto corporeo tale per cui non si costringa il singolo ad innescare meccanismi adattivi/di compenso a seconda del distretto interessato dal deficit, muscolare e/o articolare (di mobilità) che sia, in situazioni di stasi ma anche e soprattutto di dinamicità, nei movimenti di vita quotidiana come durante lo svolgimento di una qualsivoglia attività fisica, implicante una più importante sollecitazione degli stessi segmenti. Inizialmente il confronto verterà sulle strutture anatomiche maggiormente interessate dallo studio, vale a dire la colonna vertebrale, il bacino e gli arti inferiori, e il loro assetto nei due casi relativi alle calzature differenti, con uno sguardo di indagine sui valori angolari delle articolazioni e distretti muscolari in esame, nell’uno e nell’altro caso. Si passerà poi alle osservazioni della letteratura, composta di articoli scientifici, con lo scopo di sottolineare ed estrapolare i concetti vòlti a ribadire l’importanza di una transizione graduale da un tipo di calzatura all’altro. A tal proposito, si troveranno risultati di test specifici e l’intento di sensibilizzare l’opinione comune, più o meno ferrata sull’argomento. A seguire, la parte dedicata alla stabilizzazione prima e la propriocezione poi: lo sviluppo e il miglioramento delle stesse non potrà non considerare debitamente l’intervento professionale del chinesiologo, il quale proporrà e metterà in campo metodi e mezzi in suo possesso, scelti su base individualizzata, a seconda dei casi. Il testo sarà inoltre arricchito di immagini, per una maggior comprensione del meccanismo di “auto-regolazione” dei distretti corporei in questione e, non ultimi, di test ed esercizi dei quali il chinesiologo si avvarrà, per incrementare l’efficacia di un lavoro “attivo” che agisca sul soggetto in questione, di pari passo con quello “passivo” dovuto al passaggio alle calzature minimaliste. A conclusione, con il sostegno degli adattamenti scaturiti dal cambio di calzatura, il riportare l’attenzione sulla necessità effettiva dell’intervento del professionista specializzato, che saprà agire con accuratezza andando ad incidere sui parametri di riequilibrio posturale e muscolo-scheletrico, con la finalità di rendere concreta e giustamente importante la prevenzione di rischi a lungo termine e far ritrovare al corpo la sua configurazione naturale, nel senso letterale del termine.