Presentation The proposed work aims to show that the anthropological aspect constitutes one of the fundamental pillars in the understanding of a culture whether whether it is the military one, whether it embraces that of other national contexts and international, in which our military interferes daily. To do this I thought it essential to dedicate some pages to those aspects the military life that make such professional experience unique. This condition is examined not in academic terms but with a reconstruction lived inside, rich in literary echoes in which through the rules, the signs, the traditions and behaviors you want to highlight virtues and values intrinsic to a strong ethical choice. In the first chapter will be massive reference to the book Homo Militaris - Anthropology and Semiotics of Military Life (2009) by Lorenzo Greco, Professor of Sociology of Military Communication. His work has resulted in support in the give voice to those specific characters of this reality that are often difficult to interpret for the external observer and that sometimes place the soldier only in the its apparently formal aspects. The excursus continues in the second chapter, entering more and more into the case Italian, in which will be analyzed those values founding the military identity, putting in relief those feelings of belonging, professionalism and service that are to the basis of the whole Institution. With the advent of the bipolar world, the organization continued to preserve its belligerent nature, maintaining I live in the collective imagination an institution ready to intervene in every moment: but when this context has ended, the Italian Armed Forces, in particular the Army, how did they react? What position did they take when the war has changed its form becoming ethnic, religious etc. with the common denominator of terrorist attacks? In the third and last chapter we will try to show how anthropology is indispensable in the process of adaptation and understanding to the new context, since the FF.AA., during the peacekeeping operations, have proved that the soldiers are not only used to make war, but also to impose peace. Chapter 1 Who are the military? 1.1. A profession For a long time the military world fascinates the most, inspires fear in others, yet hides a veil of mystery around him, so much so as to seem so far, almost incompatible civil life. In a time not so distant it was not so: between the culture of civil society and the military there was a great interaction. Lately we have them seen filmed while working in the most remote and unknown places, where only the lens could find them: the mountains of Afghanistan, the rubble of Iraq, the face of destruction Ukraine. Until not so long ago generations of families with children barely of age knew well the existence of the military world: the inevitable postcard that started them to arms is a striking example. But from when the conscription service was suspended and the Army changed into an organization of professionals [...]
Presentazione Il lavoro proposto si pone come obiettivo mostrare che l’aspetto antropologico costituisce uno dei pilastri fondamentali nella comprensione di una cultura sia che si tratti di quella militare sia che abbracci quella di altri contesti nazionali e internazionali, in cui i nostri militari si interfacciano quotidianamente. Per far ciò ho ritenuto indispensabile dedicare alcune pagine a quegli aspetti caratterizzanti la vita militare che rendono unica tale esperienza professionale. Questa condizione viene esaminata non in termini cattedratici ma con una ricostruzione vissuta all’interno, ricca di echi letterari in cui attraverso le regole, i segni, le tradizioni e i comportamenti si vogliono evidenziare virtù e valori intrinseci ad una scelta etica forte. Nel primo capitolo sarà massiccio il richiamo al libro Homo Militaris – Antropologia e semiotica della vita militare (2009) di Lorenzo Greco, docente di Sociologia della comunicazione militare. Il suo lavoro è risultato di supporto nel dare voce a quei caratteri specifici di questa realtà che sono spesso difficili da interpretare per l’osservatore esterno e che talvolta pongono il soldato solo nei suoi aspetti apparentemente formali. L’excursus continua nel secondo capitolo, addentrandosi sempre più nel caso Italiano, in cui verranno analizzati quei valori fondanti l’identità militare, mettendo in rilievo quei sentimenti di appartenenza, professionalità e servizio che sono alla base di tutta l’Istituzione. Con l’avvento del mondo bipolare, l’organizzazione militare ha continuato a conservare la propria natura belligerante, mantenendo vivo nell’immaginario collettivo un’istituzione pronta ad intervenire in ogni momento: ma quando tale contesto è terminato, le Forze armate Italiane, in particolare l’Esercito, come hanno reagito? Che posizione hanno assunto quando la guerra ha mutato la sua forma diventando etnica, religiosa ecc. con il denominatore comune degli attacchi terroristici? Nel terzo e ultimo capitolo si cercherà di mostrare come l’antropologia sia risultata indispensabile nel processo di adattamento e comprensione al nuovo contesto, visto che le FF.AA., durante le operazioni di peacekeeping, hanno dimostrato come i soldati non servono soltanto a fare la guerra, ma anche ad imporre la pace. Capitolo 1 Chi sono i militari? 1.1. Una professione Da tempo il mondo militare affascina i più, incute timore in altri, eppure cela un velo di mistero intorno a sé, tanto da sembrare così lontano, quasi incompatibile con il vivere civile. In un tempo non così distante non era così: fra cultura della società civile e dei militari c’era una grande interazione. Ultimamente li abbiamo visti ripresi mentre lavoravano nei luoghi più remoti e ignoti, dove solo la lente tecnologica poteva scovarli: le montagne dell’Afghanistan, le macerie dell’Iraq, il volto della distruzione Ucraina. Fino a non molto tempo fa generazioni di famiglie con figli appena maggiorenni sapevano bene dell’esistenza del mondo militare: l’immancabile cartolina che li avviava alle armi ne è un esempio lampante. Ma da quando il servizio di leva è stato sospeso e l’Esercito è mutato in un’organizzazione di professionisti [...]
Lineamenti del mondo militare nel complesso sistema antropologico Nazionale ed Internazionale
PASSOFORTE, GIUSEPPE
2021/2022
Abstract
Presentazione Il lavoro proposto si pone come obiettivo mostrare che l’aspetto antropologico costituisce uno dei pilastri fondamentali nella comprensione di una cultura sia che si tratti di quella militare sia che abbracci quella di altri contesti nazionali e internazionali, in cui i nostri militari si interfacciano quotidianamente. Per far ciò ho ritenuto indispensabile dedicare alcune pagine a quegli aspetti caratterizzanti la vita militare che rendono unica tale esperienza professionale. Questa condizione viene esaminata non in termini cattedratici ma con una ricostruzione vissuta all’interno, ricca di echi letterari in cui attraverso le regole, i segni, le tradizioni e i comportamenti si vogliono evidenziare virtù e valori intrinseci ad una scelta etica forte. Nel primo capitolo sarà massiccio il richiamo al libro Homo Militaris – Antropologia e semiotica della vita militare (2009) di Lorenzo Greco, docente di Sociologia della comunicazione militare. Il suo lavoro è risultato di supporto nel dare voce a quei caratteri specifici di questa realtà che sono spesso difficili da interpretare per l’osservatore esterno e che talvolta pongono il soldato solo nei suoi aspetti apparentemente formali. L’excursus continua nel secondo capitolo, addentrandosi sempre più nel caso Italiano, in cui verranno analizzati quei valori fondanti l’identità militare, mettendo in rilievo quei sentimenti di appartenenza, professionalità e servizio che sono alla base di tutta l’Istituzione. Con l’avvento del mondo bipolare, l’organizzazione militare ha continuato a conservare la propria natura belligerante, mantenendo vivo nell’immaginario collettivo un’istituzione pronta ad intervenire in ogni momento: ma quando tale contesto è terminato, le Forze armate Italiane, in particolare l’Esercito, come hanno reagito? Che posizione hanno assunto quando la guerra ha mutato la sua forma diventando etnica, religiosa ecc. con il denominatore comune degli attacchi terroristici? Nel terzo e ultimo capitolo si cercherà di mostrare come l’antropologia sia risultata indispensabile nel processo di adattamento e comprensione al nuovo contesto, visto che le FF.AA., durante le operazioni di peacekeeping, hanno dimostrato come i soldati non servono soltanto a fare la guerra, ma anche ad imporre la pace. Capitolo 1 Chi sono i militari? 1.1. Una professione Da tempo il mondo militare affascina i più, incute timore in altri, eppure cela un velo di mistero intorno a sé, tanto da sembrare così lontano, quasi incompatibile con il vivere civile. In un tempo non così distante non era così: fra cultura della società civile e dei militari c’era una grande interazione. Ultimamente li abbiamo visti ripresi mentre lavoravano nei luoghi più remoti e ignoti, dove solo la lente tecnologica poteva scovarli: le montagne dell’Afghanistan, le macerie dell’Iraq, il volto della distruzione Ucraina. Fino a non molto tempo fa generazioni di famiglie con figli appena maggiorenni sapevano bene dell’esistenza del mondo militare: l’immancabile cartolina che li avviava alle armi ne è un esempio lampante. Ma da quando il servizio di leva è stato sospeso e l’Esercito è mutato in un’organizzazione di professionisti [...]File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
1038538_passoforte.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.1 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.1 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/133672