Vittorio Bersezio, uomo ed artista molto importante della seconda parte dell'Ottocento, a oggi conosciuto soprattutto per la sua celebre opera teatrale in piemontese ¿Le miserie del signor Travet¿ e per la sua importante attività giornalistica, in realtà è stato attivo su molti fronti, la sua produzione molto varia spazia dal campo della politica e del giornalismo a quello della storia e della letteratura. Questo lavoro di tesi si concentra sulla produzione narrativa dell'autore che, se pur molto ben accolta dai suoi contemporanei, è stata spesso valutata negativamente dal punto di vista artistico dalla critica novecentesca. Per questo motivo tale produzione oggi risulta difficilmente reperibile. In particolare viene proposto, in questa sede, un esame accurato non di tutta la prosa narrativa dell'autore, ma di due opere in particolare: Passato e presente e Itala Monterelli. Si tratta di due testi sconosciuti di Vittorio Bersezio che sono stati pubblicati esclusivamente a puntate sul periodico «Nuova Antologia» rispettivamente nel 1871 e 1873. Dal punto di vista del genere sono classificabili come romanzi brevi e dal punto di vista contenutistico possono essere facilmente considerati letteratura di consumo. A considerazioni di carattere generale segue un'accurata indagine in merito all'aspetto formale, contenutistico ed interpretativo di Passato e presente ed Itala Monterelli. Le due opere sono studiate in un primo momento separatamente. Per ciascuna vengono considerati i vari rapporti che si instaurano tra storia, discorso narrativo e narratore, sulla base studi di narrativa di Genette, Forster, Bourneuf e Ouellett e Chatman. Nel corso dell'analisi si fa spesso riferimento alle note al testo e all'Appendice finale, che contengono molti brani trascritti fedelmente dalla pubblicazione originale. Solo in un secondo momento le due opere vengono coinvolte in un confronto che ne fa emergere gli aspetti più salienti e che trae interessanti conclusioni e considerazioni generali. Ciò che emerge sono due testi che hanno molto da dire sul loro autore, sul suo modo di leggere e rappresentare le trasformazioni dell'Italia ottocentesca, nonché sulla sua modalità di scrittura. Risulta infatti molto interessante l'aspetto formale particolarmente incerto e, all'apparenza, imbastito dei due testi. Questo e i molti altri aspetti emersi dalla ¿parafrasi¿ degli scritti hanno offerto la possibilità di interrogarsi sulle motivazioni della mancata ripubblicazione di due opere consegnate all'oblio. Ciò che si è potuto concludere non sono che ipotesi basate sugli scritti del Bersezio (non solo i due analizzati) e sugli scritti fatti sul Bersezio. L'immagine che questo lavoro di tesi consegna del Bersezio narratore è quella di uno scrittore ancora molto ancorato alle consuetudini del romanzo d'appendice ¿alla Sue¿, ma già pronto a sperimentare, a ricercare, pur mantenendo una forma preziosa e incerta, una scrittura più appropriata ed un contenuto aderente alle problematiche delle classi sociali del suo tempo. Inoltre, la condizione ¿parzialmente inedita¿ delle due opere ha permesso di poter riflettere sul rapporto tra Bersezio e la realizzazione fisica della sua creazione artistica. Quindi si è potuta considerare la possibilità di pensare lo stesso autore come un ricercatore, uno sperimentalista e, se vogliamo, anche innovatore nel panorama narrativo del suo tempo.

Due prose (in)significanti di Vittorio Bersezio. Passato e presente e Itala Monterelli

SIBONA, SARAH
2012/2013

Abstract

Vittorio Bersezio, uomo ed artista molto importante della seconda parte dell'Ottocento, a oggi conosciuto soprattutto per la sua celebre opera teatrale in piemontese ¿Le miserie del signor Travet¿ e per la sua importante attività giornalistica, in realtà è stato attivo su molti fronti, la sua produzione molto varia spazia dal campo della politica e del giornalismo a quello della storia e della letteratura. Questo lavoro di tesi si concentra sulla produzione narrativa dell'autore che, se pur molto ben accolta dai suoi contemporanei, è stata spesso valutata negativamente dal punto di vista artistico dalla critica novecentesca. Per questo motivo tale produzione oggi risulta difficilmente reperibile. In particolare viene proposto, in questa sede, un esame accurato non di tutta la prosa narrativa dell'autore, ma di due opere in particolare: Passato e presente e Itala Monterelli. Si tratta di due testi sconosciuti di Vittorio Bersezio che sono stati pubblicati esclusivamente a puntate sul periodico «Nuova Antologia» rispettivamente nel 1871 e 1873. Dal punto di vista del genere sono classificabili come romanzi brevi e dal punto di vista contenutistico possono essere facilmente considerati letteratura di consumo. A considerazioni di carattere generale segue un'accurata indagine in merito all'aspetto formale, contenutistico ed interpretativo di Passato e presente ed Itala Monterelli. Le due opere sono studiate in un primo momento separatamente. Per ciascuna vengono considerati i vari rapporti che si instaurano tra storia, discorso narrativo e narratore, sulla base studi di narrativa di Genette, Forster, Bourneuf e Ouellett e Chatman. Nel corso dell'analisi si fa spesso riferimento alle note al testo e all'Appendice finale, che contengono molti brani trascritti fedelmente dalla pubblicazione originale. Solo in un secondo momento le due opere vengono coinvolte in un confronto che ne fa emergere gli aspetti più salienti e che trae interessanti conclusioni e considerazioni generali. Ciò che emerge sono due testi che hanno molto da dire sul loro autore, sul suo modo di leggere e rappresentare le trasformazioni dell'Italia ottocentesca, nonché sulla sua modalità di scrittura. Risulta infatti molto interessante l'aspetto formale particolarmente incerto e, all'apparenza, imbastito dei due testi. Questo e i molti altri aspetti emersi dalla ¿parafrasi¿ degli scritti hanno offerto la possibilità di interrogarsi sulle motivazioni della mancata ripubblicazione di due opere consegnate all'oblio. Ciò che si è potuto concludere non sono che ipotesi basate sugli scritti del Bersezio (non solo i due analizzati) e sugli scritti fatti sul Bersezio. L'immagine che questo lavoro di tesi consegna del Bersezio narratore è quella di uno scrittore ancora molto ancorato alle consuetudini del romanzo d'appendice ¿alla Sue¿, ma già pronto a sperimentare, a ricercare, pur mantenendo una forma preziosa e incerta, una scrittura più appropriata ed un contenuto aderente alle problematiche delle classi sociali del suo tempo. Inoltre, la condizione ¿parzialmente inedita¿ delle due opere ha permesso di poter riflettere sul rapporto tra Bersezio e la realizzazione fisica della sua creazione artistica. Quindi si è potuta considerare la possibilità di pensare lo stesso autore come un ricercatore, uno sperimentalista e, se vogliamo, anche innovatore nel panorama narrativo del suo tempo.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
733443_tesisibona.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 878.82 kB
Formato Adobe PDF
878.82 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/133566