Nel primo capitolo vengono esposte le caratteristiche storiche, culturali, sociali della migrazione cinese in Italia, la quale si caratterizza per essere una migrazione con capitale. I migranti cinesi di solito giungono in Italia clandestinamente e per questo non hanno nessuna tutela lavorativa, ma possono fare affidamento su una rete di conoscenze che assicura loro sostegno e aiuto nel momento del bisogno. Essa si fonda sul principio di reciprocità. Nel secondo capitolo si ripercorre dal punto di vista storico e interpretativo la formazione delle società segrete in Cina, le Triadi. Esse possiedono numerose caratteristiche che sono state riprese dalla criminalità cinese sviluppatasi in Italia e rappresentano un riferimento culturale nel mondo criminale. Diversi studiosi nel secoli successivi studiarono questo fenomeno e cercarono le cause della loro formazione elaborando diverse teorie. Viene in seguito esposta un'interpretazione della criminalità cinese a partire dalla struttura organizzativa elaborata da An Chen, a partire da una ricerca di campo. Nel terzo capitolo vengono trattate alcune delle più significative forme di criminalità cinese in Italia e analizzati alcuni atti giudiziari che sono rappresentativi di ciascuna. Innanzitutto, la criminalità si è sviluppata particolarmente nel capo dell'immigrazione clandestina tramite la formazione di organizzazioni strutturate a livello internazionale che collaborano con individui di altre nazionalità. Una volta arrivati a destinazione, si verificano casi di sfruttamento del lavoro o della prostituzione. I metodi di queste organizzazioni criminali sono spesso violenti e privano il migrante della propria libertà. Un fenomeno presente anche in Italia è quello delle gang giovanili, estremamente diffuso e che rappresenta una ragione di allarme sociale. Infine, viene riportato un caso di associazione per delinquere di stampo mafioso risalente agli anni novanta in Toscana.

Migrazione cinese e criminalità in Italia. Uno sguardo d'insieme e un'analisi di atti giudiziari.

FORNO, MARTA
2012/2013

Abstract

Nel primo capitolo vengono esposte le caratteristiche storiche, culturali, sociali della migrazione cinese in Italia, la quale si caratterizza per essere una migrazione con capitale. I migranti cinesi di solito giungono in Italia clandestinamente e per questo non hanno nessuna tutela lavorativa, ma possono fare affidamento su una rete di conoscenze che assicura loro sostegno e aiuto nel momento del bisogno. Essa si fonda sul principio di reciprocità. Nel secondo capitolo si ripercorre dal punto di vista storico e interpretativo la formazione delle società segrete in Cina, le Triadi. Esse possiedono numerose caratteristiche che sono state riprese dalla criminalità cinese sviluppatasi in Italia e rappresentano un riferimento culturale nel mondo criminale. Diversi studiosi nel secoli successivi studiarono questo fenomeno e cercarono le cause della loro formazione elaborando diverse teorie. Viene in seguito esposta un'interpretazione della criminalità cinese a partire dalla struttura organizzativa elaborata da An Chen, a partire da una ricerca di campo. Nel terzo capitolo vengono trattate alcune delle più significative forme di criminalità cinese in Italia e analizzati alcuni atti giudiziari che sono rappresentativi di ciascuna. Innanzitutto, la criminalità si è sviluppata particolarmente nel capo dell'immigrazione clandestina tramite la formazione di organizzazioni strutturate a livello internazionale che collaborano con individui di altre nazionalità. Una volta arrivati a destinazione, si verificano casi di sfruttamento del lavoro o della prostituzione. I metodi di queste organizzazioni criminali sono spesso violenti e privano il migrante della propria libertà. Un fenomeno presente anche in Italia è quello delle gang giovanili, estremamente diffuso e che rappresenta una ragione di allarme sociale. Infine, viene riportato un caso di associazione per delinquere di stampo mafioso risalente agli anni novanta in Toscana.
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