Nell'esigenza di una sempre maggiore lotta all'evasione fiscale, l'Agenzia delle Entrate ha recentemente fatto ricorso ad un efficace strumento d'accertamento presuntivo: gli studi di settore. Tali studi, sviluppatisi nel corso degli anni '90, sono utilizzati dal Fisco per rilevare i principali indicatori di imprese e lavoratori autonomi (con alcune cause di esclusione e di inapplicabilità) e valutare così la loro capacità di conseguire ricavi e compensi derivanti dalle varie attività svolte. Mediante analisi economiche, rilevazioni di carattere strutturale e tecniche matematico-statistiche, è infatti possibile quantificare con ragionevole probabilità il potenziale volume d'affari del contribuente (variabile dipendente) applicando ad una serie di valori interni ed esterni (variabili indipendenti) un apposito coefficiente. Da tale esame emergono 2 indici: quello di congruità (volto a stabilire la correttezza dei ricavi dichiarati dal contribuente) e quello di coerenza (volto a esaminare l'organizzazione strutturale dell'attività). Nel caso si verifichi lo scostamento da uno dei predetti indici, il contribuente andrà incontro all'attività di accertamento da parte dell'Amministrazione Finanziaria. In particolare l'incongruenza determina la possibiltà di utilizzare le risultanze dello studio di settore come fondamento dell'avviso di accertamento emesso nei confronti del contribuente (considerato che si tratterà comunque di mere presunzioni semplici). L'incoerenza invece, seppur non sufficiente a giustificare l'emissione di un avviso di accertamento, sottoporrà il contribuente al serio rischio di subire uno specifico controllo da parte dell'Agenzia delle Entrate. Diversamente, i soggetti che saranno risultati sia congrui che coerenti, non soltanto saranno difficilmente oggetto di accertamento, ma al ricorrere dei necessari presupposti, avranno anche accesso ad un regime premiale. In seguito allo scoppiare della recente crisi economica, sono stati via via applicati agli studi di settore una serie di correttivi al fine di adeguare i calcoli alla realtà economica vigente.
Gli studi di settore. Storia, funzionamento e conseguenze del principale strumento di accertamento presuntivo.
DE VENERE, MARIA ELEONORA
2012/2013
Abstract
Nell'esigenza di una sempre maggiore lotta all'evasione fiscale, l'Agenzia delle Entrate ha recentemente fatto ricorso ad un efficace strumento d'accertamento presuntivo: gli studi di settore. Tali studi, sviluppatisi nel corso degli anni '90, sono utilizzati dal Fisco per rilevare i principali indicatori di imprese e lavoratori autonomi (con alcune cause di esclusione e di inapplicabilità) e valutare così la loro capacità di conseguire ricavi e compensi derivanti dalle varie attività svolte. Mediante analisi economiche, rilevazioni di carattere strutturale e tecniche matematico-statistiche, è infatti possibile quantificare con ragionevole probabilità il potenziale volume d'affari del contribuente (variabile dipendente) applicando ad una serie di valori interni ed esterni (variabili indipendenti) un apposito coefficiente. Da tale esame emergono 2 indici: quello di congruità (volto a stabilire la correttezza dei ricavi dichiarati dal contribuente) e quello di coerenza (volto a esaminare l'organizzazione strutturale dell'attività). Nel caso si verifichi lo scostamento da uno dei predetti indici, il contribuente andrà incontro all'attività di accertamento da parte dell'Amministrazione Finanziaria. In particolare l'incongruenza determina la possibiltà di utilizzare le risultanze dello studio di settore come fondamento dell'avviso di accertamento emesso nei confronti del contribuente (considerato che si tratterà comunque di mere presunzioni semplici). L'incoerenza invece, seppur non sufficiente a giustificare l'emissione di un avviso di accertamento, sottoporrà il contribuente al serio rischio di subire uno specifico controllo da parte dell'Agenzia delle Entrate. Diversamente, i soggetti che saranno risultati sia congrui che coerenti, non soltanto saranno difficilmente oggetto di accertamento, ma al ricorrere dei necessari presupposti, avranno anche accesso ad un regime premiale. In seguito allo scoppiare della recente crisi economica, sono stati via via applicati agli studi di settore una serie di correttivi al fine di adeguare i calcoli alla realtà economica vigente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/133504