La moneta digitale è stata progettata per criptare le transazioni e migliorare la fiducia tra gli individui piuttosto che verso le istituzioni centralizzate. Attraverso la tecnologia Blockchain, Bitcoin ha stabilito una rete globale di transazioni decentralizzata che, per la prima volta, ha eliminato la necessità di qualsiasi istituzione centrale per l'emissione e il regolamento della valuta. Dopo la sua creazione nel 2009, Bitcoin è cresciuto fino a diventare un mercato globale di 10 miliardi di dollari. Tuttavia, insieme alla crescita e ad altri potenziali benefici, questa tecnologia emergente ha portato anche tre sfide: la volatilità dei prezzi, la vulnerabilità della sicurezza e gli usi illegali. Si parla molto di Bitcoin sui social media, anche se molto approssimativamente, e regna l’idea che sia semplicemente una valuta digitale. È risaputo che, oggi, anche gli euro, le sterline o i dollari che si posseggono nel proprio conto bancario possono essere considerati, fondamentalmente, come monete digitali. Di conseguenza, l’aspetto peculiare di Bitcoin, su cui andrebbe posta maggiore attenzione è la sua decentralizzazione. Questo è particolarmente interessante perché Bitcoin non ha corrispettivi; si tratta di una moneta che non è sponsorizzata e non è sostenuta né da alcun governo, né da alcuna organizzazione. Nonostante la mancanza di un organo centrale, è in grado di consentire transazioni istantanee senza avere bisogno di una terza parte fiduciaria, come le banche a cui si è abituati ad appoggiarsi per finalizzare ogni movimento di denaro. Soffermandosi su questo punto, qualcuno ha già iniziato a spaventarsi. Esatto, ha iniziato a spaventarsi perché si è formato un pattern che sta prendendo piede sempre di più: la posta è diventata elettronica, le enciclopedie sono diventate Wikipedia, la musica e i film sono diventati liquidi con Spotify e Netflix. Ecco che a torto o a ragione nasce un'aspettativa fondata, che un intero sistema bancario e finanziario diventi digitale e possibilmente anche decentralizzato. Il punto principale del protocollo Bitcoin è l'esistenza di un registro pubblico di transazioni, quello che in inglese viene chiamato ledger e che in italiano si dovrebbe tradurre come libro mastro. Su questo registro pubblico sono annotate tutte le transazioni e rappresenta, quindi, potenzialmente, un protocollo capace di rimpiazzare qualunque autorità centrale il cui ruolo sia quello di manutenzione e controllo di un registro centrale. Bitcoin sta sfidando generazioni di teorie politiche ed economiche consolidate, ma soprattutto l'infrastruttura finanziaria dell'intera economia globale. La civiltà umana è passata dal baratto al denaro migliaia di anni fa. Ora ha la possibilità di passare dal denaro “cattivo” al denaro “buono”, cioè dal denaro continuamente svalutato al denaro dinamicamente riformato: questa è la portata della rivoluzione resa possibile dal protocollo Bitcoin. Il buon denaro che fornisce prezzi stabili per una nuova era economica, è un'opportunità per una maggiore uguaglianza, giustizia e benessere.

Bitcoin e la tecnologia Blockchain

PEPE, GIACOMO
2021/2022

Abstract

La moneta digitale è stata progettata per criptare le transazioni e migliorare la fiducia tra gli individui piuttosto che verso le istituzioni centralizzate. Attraverso la tecnologia Blockchain, Bitcoin ha stabilito una rete globale di transazioni decentralizzata che, per la prima volta, ha eliminato la necessità di qualsiasi istituzione centrale per l'emissione e il regolamento della valuta. Dopo la sua creazione nel 2009, Bitcoin è cresciuto fino a diventare un mercato globale di 10 miliardi di dollari. Tuttavia, insieme alla crescita e ad altri potenziali benefici, questa tecnologia emergente ha portato anche tre sfide: la volatilità dei prezzi, la vulnerabilità della sicurezza e gli usi illegali. Si parla molto di Bitcoin sui social media, anche se molto approssimativamente, e regna l’idea che sia semplicemente una valuta digitale. È risaputo che, oggi, anche gli euro, le sterline o i dollari che si posseggono nel proprio conto bancario possono essere considerati, fondamentalmente, come monete digitali. Di conseguenza, l’aspetto peculiare di Bitcoin, su cui andrebbe posta maggiore attenzione è la sua decentralizzazione. Questo è particolarmente interessante perché Bitcoin non ha corrispettivi; si tratta di una moneta che non è sponsorizzata e non è sostenuta né da alcun governo, né da alcuna organizzazione. Nonostante la mancanza di un organo centrale, è in grado di consentire transazioni istantanee senza avere bisogno di una terza parte fiduciaria, come le banche a cui si è abituati ad appoggiarsi per finalizzare ogni movimento di denaro. Soffermandosi su questo punto, qualcuno ha già iniziato a spaventarsi. Esatto, ha iniziato a spaventarsi perché si è formato un pattern che sta prendendo piede sempre di più: la posta è diventata elettronica, le enciclopedie sono diventate Wikipedia, la musica e i film sono diventati liquidi con Spotify e Netflix. Ecco che a torto o a ragione nasce un'aspettativa fondata, che un intero sistema bancario e finanziario diventi digitale e possibilmente anche decentralizzato. Il punto principale del protocollo Bitcoin è l'esistenza di un registro pubblico di transazioni, quello che in inglese viene chiamato ledger e che in italiano si dovrebbe tradurre come libro mastro. Su questo registro pubblico sono annotate tutte le transazioni e rappresenta, quindi, potenzialmente, un protocollo capace di rimpiazzare qualunque autorità centrale il cui ruolo sia quello di manutenzione e controllo di un registro centrale. Bitcoin sta sfidando generazioni di teorie politiche ed economiche consolidate, ma soprattutto l'infrastruttura finanziaria dell'intera economia globale. La civiltà umana è passata dal baratto al denaro migliaia di anni fa. Ora ha la possibilità di passare dal denaro “cattivo” al denaro “buono”, cioè dal denaro continuamente svalutato al denaro dinamicamente riformato: questa è la portata della rivoluzione resa possibile dal protocollo Bitcoin. Il buon denaro che fornisce prezzi stabili per una nuova era economica, è un'opportunità per una maggiore uguaglianza, giustizia e benessere.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/133454