A seguito della capillare proliferazione di sistemi d’arma a lungo raggio, si sono diffuse strategie del tipo Anti-access ed Area denial (A2/AD). Nello specifico, per Anti-access si intende l’insieme di operazioni, capacità e sistemi d’arma implementati per negare l’accesso ad un’area, causandone l’esclusione dal campo di battaglia. L’Area denial, invece, riguarda tutti gli sforzi posti in essere per ostacolare un nemico che ha avuto accesso alla suddetta area. Ciò è possibile grazie all’impiego di tecnologie altamente sofisticate che attraverso mezzi convenzionali (navi, aerei, sottomarini, basi, missili etc.) e non convenzionali (armi di distruzione di massa, terrorismo, guerra cibernetica e capacità ASAT) amplificano i propri effetti protettivi, realizzando architetture pluristratificate, definite “bolle”, apparentemente impenetrabili. La storia, tuttavia, è costellata di esempi che forniscono importanti intuizioni circa le possibilità di successo di una campagna A2/AD; per tale motivo nella tesi sono proposti tre casi di fallimento e tre casi di successo di simili strategie. I vari case study evidenziano una formula a cinque variabili che connota quasi tutte le operazioni A2/AD: la percezione di essere coinvolti in un conflitto con una potenza nettamente superiore, la preminenza degli aspetti geografici, la centralità del potere e del dominio marittimo, la criticità delle informazioni e l'impatto di eventi estrinseci. Questa relazione ha l’obiettivo di tracciare un quadro della situazione comprensivo degli aspetti fondamentali delle strategie di esclusione e interdizione per chiarirne le vulnerabilità e i punti di forza, gettare le basi per una strategia di contrasto, smentire luoghi comuni e comprendere la postura che alcuni attori statuali al di fuori della NATO stanno assumendo, in particolare Cina, Russia e Iran.
La capacità "anti-access and area denial"
MAZZARA, GABRIELE VITO
2021/2022
Abstract
A seguito della capillare proliferazione di sistemi d’arma a lungo raggio, si sono diffuse strategie del tipo Anti-access ed Area denial (A2/AD). Nello specifico, per Anti-access si intende l’insieme di operazioni, capacità e sistemi d’arma implementati per negare l’accesso ad un’area, causandone l’esclusione dal campo di battaglia. L’Area denial, invece, riguarda tutti gli sforzi posti in essere per ostacolare un nemico che ha avuto accesso alla suddetta area. Ciò è possibile grazie all’impiego di tecnologie altamente sofisticate che attraverso mezzi convenzionali (navi, aerei, sottomarini, basi, missili etc.) e non convenzionali (armi di distruzione di massa, terrorismo, guerra cibernetica e capacità ASAT) amplificano i propri effetti protettivi, realizzando architetture pluristratificate, definite “bolle”, apparentemente impenetrabili. La storia, tuttavia, è costellata di esempi che forniscono importanti intuizioni circa le possibilità di successo di una campagna A2/AD; per tale motivo nella tesi sono proposti tre casi di fallimento e tre casi di successo di simili strategie. I vari case study evidenziano una formula a cinque variabili che connota quasi tutte le operazioni A2/AD: la percezione di essere coinvolti in un conflitto con una potenza nettamente superiore, la preminenza degli aspetti geografici, la centralità del potere e del dominio marittimo, la criticità delle informazioni e l'impatto di eventi estrinseci. Questa relazione ha l’obiettivo di tracciare un quadro della situazione comprensivo degli aspetti fondamentali delle strategie di esclusione e interdizione per chiarirne le vulnerabilità e i punti di forza, gettare le basi per una strategia di contrasto, smentire luoghi comuni e comprendere la postura che alcuni attori statuali al di fuori della NATO stanno assumendo, in particolare Cina, Russia e Iran.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/133411