Le infrastrutture sono una componente fondamentale di qualsivoglia organizzazione umana: le capacità e le conoscenze acquisite nel corso dei millenni ci permettono oggi di progettare e costruire edifici e impianti sempre più efficienti ed innovativi. Tuttavia, l’incessante evoluzione delle tecnologie si scontra con la necessità di rispettare i lenti ritmi naturali che vengono ogni giorno di più stravolti da un progresso apparentemente inarrestabile. Nella società odierna, difatti, il problema dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento sta diventando sempre più impellente, tanto che molti summit hanno proprio questo argomento al centro delle proprie trattative. Ma, nonostante gli sforzi profusi da numerose organizzazioni internazionali in tal senso, sembra che il raggiungimento di risultati di rilievo sia ancora una meta molto lontana. Come difatti evidenziato dalla recente conferenza tenutasi a Glasgow nel novembre 2021, molto spesso i Paesi che dovrebbero impegnarsi maggiormente nella riduzione dell’emissione di gas serra ed agenti inquinanti tendono a procrastinare il problema, sfuggendo ad accordi che potrebbero rappresentare una soluzione definitiva. È proprio in quest’ottica della necessità di un’imminente svolta green da imporre a tutta la collettività, che si inserisce la mia analisi dei progetti ecosostenibili sviluppati dalla Difesa, e delle relative misure tecniche per implementarli. Quest’ultima, infatti, in quanto componente fondamentale della società odierna, ha iniziato negli ultimi anni ad interessarsi al problema, sviluppando programmi che siano in grado di mettere a disposizione del proprio personale infrastrutture innovative ed efficienti, che sappiano coniugare le necessità umane ad un ragionevole rispetto della natura e dell’ambiente. Sia l’Esercito Italiano, con il progetto “Caserme Verdi”, che l’Aeronautica Militare e la Marina Militare, rispettivamente con i progetti “Aeroporti Azzurri” e “Basi Blu”, hanno infatti iniziato a studiare delle soluzioni a questo problema. Il piano delle Forze Armate è quello di procedere ad una totale ristrutturazione del proprio parco infrastrutturale, col duplice scopo di arrestare il crescente deterioramento delle strutture, e di progettarne e costruirne di nuove ed efficienti.

Caserme verdi, aeroporti azzurri, basi blu: i colori della rinascita green di una Difesa 2.0

PARLATO, BRUNO
2021/2022

Abstract

Le infrastrutture sono una componente fondamentale di qualsivoglia organizzazione umana: le capacità e le conoscenze acquisite nel corso dei millenni ci permettono oggi di progettare e costruire edifici e impianti sempre più efficienti ed innovativi. Tuttavia, l’incessante evoluzione delle tecnologie si scontra con la necessità di rispettare i lenti ritmi naturali che vengono ogni giorno di più stravolti da un progresso apparentemente inarrestabile. Nella società odierna, difatti, il problema dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento sta diventando sempre più impellente, tanto che molti summit hanno proprio questo argomento al centro delle proprie trattative. Ma, nonostante gli sforzi profusi da numerose organizzazioni internazionali in tal senso, sembra che il raggiungimento di risultati di rilievo sia ancora una meta molto lontana. Come difatti evidenziato dalla recente conferenza tenutasi a Glasgow nel novembre 2021, molto spesso i Paesi che dovrebbero impegnarsi maggiormente nella riduzione dell’emissione di gas serra ed agenti inquinanti tendono a procrastinare il problema, sfuggendo ad accordi che potrebbero rappresentare una soluzione definitiva. È proprio in quest’ottica della necessità di un’imminente svolta green da imporre a tutta la collettività, che si inserisce la mia analisi dei progetti ecosostenibili sviluppati dalla Difesa, e delle relative misure tecniche per implementarli. Quest’ultima, infatti, in quanto componente fondamentale della società odierna, ha iniziato negli ultimi anni ad interessarsi al problema, sviluppando programmi che siano in grado di mettere a disposizione del proprio personale infrastrutture innovative ed efficienti, che sappiano coniugare le necessità umane ad un ragionevole rispetto della natura e dell’ambiente. Sia l’Esercito Italiano, con il progetto “Caserme Verdi”, che l’Aeronautica Militare e la Marina Militare, rispettivamente con i progetti “Aeroporti Azzurri” e “Basi Blu”, hanno infatti iniziato a studiare delle soluzioni a questo problema. Il piano delle Forze Armate è quello di procedere ad una totale ristrutturazione del proprio parco infrastrutturale, col duplice scopo di arrestare il crescente deterioramento delle strutture, e di progettarne e costruirne di nuove ed efficienti.
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