Dal 2008 l'occidente é più povero: una crisi sistemica ha colpito l'occidente e ha rischiato di portare vicino al fallimento interi paesi. Questa crisi è iniziata negli U.S.A. con banche che, comprando e rivendendo mutui, ampliavano il proprio capitale per poterne accendere altri e dare così a milioni di americani una casa di proprietà. A prima vista sembrerebbe un'idea nobile, ma, nella realtà, è ben diverso perché milioni di americani, con la saturazione del mercato, la svalutazione delle case e quindi l'aumento delle rate del mutuo, non sono più stati in grado di pagare e l'enorme sistema economico basato sul debito del ceto medio americano è crollato, portandosi dietro tutti i paesi che avevano comprato mutui americani sotto forma di titoli. In pochi anni, milioni di cittadini americani che avevano casa e famiglia sono tornati a vivere dai loro genitori, grandi banche sono fallite. La crisi si è poi estesa all'Europa dove l'Islanda ha dichiarato bancarotta ed è uscita dall'Euro; Grecia e Spagna sono sull'orlo del fallimento da tempo; il governo italiano è crollato sotto la spinta di quello tedesco e ha dovuto eleggere un governo tecnico per risolvere la situazione. In mezzo a tutto questo, in molti paesi europei e non, c'é un sentimento comune di disgusto e fastidio verso la classe politica, le banche o gli economisti che hanno permesso tali disastri. In mezzo a questa crisi così sistemica riemergono diverse correnti filosofiche che predicano nuove forme di sviluppo sociale ed economico. Per esempio, Serge Latouche, filosofo francese e padre del post-sviluppo, immagina una Francia senza tossicodipendenza e con la disoccupazione ridotta della metà, una Francia più ricca. Latouche afferma che «questa è la Francia degli anni Settanta e che la "crescita" evidentemente ha colpito solo i ricchi1». Quindi egli propone di tornare indietro a una società più semplice. Per risolvere problemi di povertà e inclusione sociale esistono molti metodi, alcuni migliori di altri. L'obiettivo di questa tesi è analizzarne uno in particolare: il microcredito. Nato e cresciuto nel subcontinente indiano si sta ora espandendo con successo in tutto il mondo. Gli antichi testi indiani hanno tesi discordanti riguardo al credito e al debito. «Money lending, merchant business and banking was well known in India2», scrive Mudgal, anche se «a Rig-Veda hymn exhorts us to discharge all our obligations and to be indebted to none. The Atharva-Veda takes a much wider view in explaining the freedom from debts. It instructs us to be free from all debts in the three worlds3». Il Kauţilīya Arthaśāstra4 ammette che ci possano essere prestiti, debiti e debitori ma che entrambe le parti debbano essere oneste e volenterose di concludere la transazione. Nonostante questi diversi punti di vista da sempre il prestito e la piaga dell'usura colpiscono l'intero subcontinente indiano, regione da sempre popolosa e quindi bisognosa di credito. Qui i banchieri del microcredito dal 1973 a oggi, partendo dal Bangladesh, hanno raggiunto decine di migliaia di villaggi e come vedremo hanno raggiunto ogni angolo del mondo. È interessante notare come questa rivoluzione basata sul combattere la povertà tramite credito e inclusione sociale sia partita in un paese musulmano, come il Bangladesh. È probabile che la cultura filosofica indiana e musulmana non siano stati elementi favorevoli alla nascita di questo fenomeno, anzi vari Imam, in molte occasioni, si sono dimostrati fortemente sfavorevoli
Il Microcredito: parabola di un'idea.
VIBERTI, LUCA
2011/2012
Abstract
Dal 2008 l'occidente é più povero: una crisi sistemica ha colpito l'occidente e ha rischiato di portare vicino al fallimento interi paesi. Questa crisi è iniziata negli U.S.A. con banche che, comprando e rivendendo mutui, ampliavano il proprio capitale per poterne accendere altri e dare così a milioni di americani una casa di proprietà. A prima vista sembrerebbe un'idea nobile, ma, nella realtà, è ben diverso perché milioni di americani, con la saturazione del mercato, la svalutazione delle case e quindi l'aumento delle rate del mutuo, non sono più stati in grado di pagare e l'enorme sistema economico basato sul debito del ceto medio americano è crollato, portandosi dietro tutti i paesi che avevano comprato mutui americani sotto forma di titoli. In pochi anni, milioni di cittadini americani che avevano casa e famiglia sono tornati a vivere dai loro genitori, grandi banche sono fallite. La crisi si è poi estesa all'Europa dove l'Islanda ha dichiarato bancarotta ed è uscita dall'Euro; Grecia e Spagna sono sull'orlo del fallimento da tempo; il governo italiano è crollato sotto la spinta di quello tedesco e ha dovuto eleggere un governo tecnico per risolvere la situazione. In mezzo a tutto questo, in molti paesi europei e non, c'é un sentimento comune di disgusto e fastidio verso la classe politica, le banche o gli economisti che hanno permesso tali disastri. In mezzo a questa crisi così sistemica riemergono diverse correnti filosofiche che predicano nuove forme di sviluppo sociale ed economico. Per esempio, Serge Latouche, filosofo francese e padre del post-sviluppo, immagina una Francia senza tossicodipendenza e con la disoccupazione ridotta della metà, una Francia più ricca. Latouche afferma che «questa è la Francia degli anni Settanta e che la "crescita" evidentemente ha colpito solo i ricchi1». Quindi egli propone di tornare indietro a una società più semplice. Per risolvere problemi di povertà e inclusione sociale esistono molti metodi, alcuni migliori di altri. L'obiettivo di questa tesi è analizzarne uno in particolare: il microcredito. Nato e cresciuto nel subcontinente indiano si sta ora espandendo con successo in tutto il mondo. Gli antichi testi indiani hanno tesi discordanti riguardo al credito e al debito. «Money lending, merchant business and banking was well known in India2», scrive Mudgal, anche se «a Rig-Veda hymn exhorts us to discharge all our obligations and to be indebted to none. The Atharva-Veda takes a much wider view in explaining the freedom from debts. It instructs us to be free from all debts in the three worlds3». Il Kauţilīya Arthaśāstra4 ammette che ci possano essere prestiti, debiti e debitori ma che entrambe le parti debbano essere oneste e volenterose di concludere la transazione. Nonostante questi diversi punti di vista da sempre il prestito e la piaga dell'usura colpiscono l'intero subcontinente indiano, regione da sempre popolosa e quindi bisognosa di credito. Qui i banchieri del microcredito dal 1973 a oggi, partendo dal Bangladesh, hanno raggiunto decine di migliaia di villaggi e come vedremo hanno raggiunto ogni angolo del mondo. È interessante notare come questa rivoluzione basata sul combattere la povertà tramite credito e inclusione sociale sia partita in un paese musulmano, come il Bangladesh. È probabile che la cultura filosofica indiana e musulmana non siano stati elementi favorevoli alla nascita di questo fenomeno, anzi vari Imam, in molte occasioni, si sono dimostrati fortemente sfavorevoliI documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/133192