The thesis, within the context of the Swedish comprehensive education system Swedish and related to the concept of equality between social groups (EGREES, 2005, Baye et al., 2006), deals with the characteristics and the school policies implemented towards students with a foreign background. The thesis intends to analyze and compare two schools - grundskolor - in two different municipalities within the Stockholm county: a public school in a popular area with a high percentage of students with a foreign background and a private school, free school, bilingual Swedish-English set in an high per capita income area and having a low presence of immigrant students. The comparison, carried out through a qualitative field-research, intends to compare the perceptions and the considerations by educational actors about specific policies provided for students with a foreign-background. Through this comparison, the thesis intends to outline the influence of the educational reforms implemented in the Swedish system since the mid-70s in terms of equity level within the meso-level, particularly among primary education schools. The results are interpreted as the consequence of the political disengagement of the central state, which has led to a significant increase in the quality and to an equity gap between schools, enabling, through education, the reproduction of a social system where the most active groups in terms of economic, cultural and social life can arise in "educational benefit" unlike more vulnerable and marginalized groups. The comprehensive school is now one of the major contradictions of the universalist welfare system of Sweden, where in the face of a high, historically and politically established level of fairness in the macro-level ¿ meaning high level of education of the population, low levels of drop-out, free education, lifelong learning ¿ they shows a low level of equity in the meso-level, meaning strong qualitative difference between schools, concentration and segregation of the school population with a foreign-background. In this thesis, I propose to show the link between certain school policies towards students with a foreign background and the perception of fairness of these measures within the school contexts examined. Through the results of the qualitative research I hypothesize that we can find two different ideas of school, although they are part of the same structure from the economic point of view of public funding. On the one hand there is a school that perceives fairness in terms of uniformity level addressing a lowering of standards, which operates in a highly segregated on the basis of immigration status and where it acts a sort of "peer effect" among students and teachers. On the other hand, we can find a school directed almost exclusively to the Swedish middle-class families who are very active about the education of their children and where equity is viewed as a chance to have an alternative to a public system seen as unsatisfactory and to be part of an environment-school best suited to their socio-economic and cultural capital, in order to get the best education.
La tesi tratta, nel contesto del sistema educativo comprensivo svedese e con riferimento alla concezione di eguaglianza tra gruppi sociali (EGREES, 2005; Baye et al., 2006), le caratteristiche delle politiche scolastiche attuate nei confronti degli studenti con background migratorio. La tesi intende analizzare e comparare due scuole ¿ grundskolor ¿ in due differenti municipalità della contea di Stockholm: una scuola pubblica in un comune popolare con un'alta percentuale di studenti con background migratorio e una scuola privata, free school, bilingue svedese-inglese in un comune ad alto reddito pro capite e con una bassa presenza di studenti immigrati. La comparazione, svolta attraverso una ricerca qualitativa sul campo, vuole porre a confronto le percezioni e le considerazioni degli attori educativi in merito alle politiche specifiche previste per gli studenti con background migratorio. Attraverso questa comparazione, la tesi intende delineare l'influenza delle riforme scolastiche messe in atto nel sistema svedese a partire dalla metà degli anni '70 sul livello di equità nel meso-livello, in particolare tra scuole dell'istruzione primaria. I risultati ottenuti sono interpretati come la conseguenza della volontà politica di disimpegno dello stato centrale, che ha condotto a un incremento significativo del gap qualitativo ed equitativo tra scuole, consentendo, attraverso l'istruzione, la riproduzione di un sistema sociale dove i gruppi più attivi in termini di capitale economico, culturale e sociale riescono a porsi in ¿vantaggio educativo¿ rispetto a gruppi più deboli e marginalizzati. La scuola comprensiva risulta oggi una delle contraddizioni maggiori del sistema di welfare universalista svedese, dove a fronte di un alto e storicamente e politicamente fondato livello di equità nel macro-livello ¿ alto tasso di scolarizzazione della popolazione, bassi livelli di drop-out, istruzione gratuita, lifelong learning ¿ si riscontra un basso livello di equità nel meso-livello ¿ forte differenza qualitativa tra le scuole, concentrazione e segregazione della popolazione scolastica con background migratorio. In questa tesi mi propongo di mostrare il nesso tra alcune politiche scolastiche nei confronti degli studenti con background migratorio e la percezione dell'equità di queste misure all'interno dei contesti scolastici presi in esame. Attraverso i risultati della ricerca qualitativa avanzo l'ipotesi che nel sistema scolastico svedese si siano create due idee differenti di scuola che, pur facendo parte della stessa struttura dal punto di vista economico, mostrano una marcata disparità. Da una parte vi è una scuola che percepisce l'equità in termini di uniformità livellata verso un abbassamento degli standard qualitativi, che opera in un contesto fortemente segregato sulla base della condizione migratoria e dove agisce una sorta di ¿peer effect¿ tra studenti e docenti. Dall'altra invece, si è riscontrata una scuola che si rivolge quasi esclusivamente alla classe media svedese e a famiglie molto attive sul piano dell'istruzione dei propri figli e dove l'equità viene letta come la possibilità di avere un'alternativa a un sistema pubblico avvertito come insoddisfacente e di far parte di un ambiente-scuola più rispondente al proprio capitale culturale e socio-economico, al fine di ottenere la migliore delle istruzioni possibili.
Immigrazione ed equità nella scuola svedese
ALLASIA, MAURIZIO
2011/2012
Abstract
La tesi tratta, nel contesto del sistema educativo comprensivo svedese e con riferimento alla concezione di eguaglianza tra gruppi sociali (EGREES, 2005; Baye et al., 2006), le caratteristiche delle politiche scolastiche attuate nei confronti degli studenti con background migratorio. La tesi intende analizzare e comparare due scuole ¿ grundskolor ¿ in due differenti municipalità della contea di Stockholm: una scuola pubblica in un comune popolare con un'alta percentuale di studenti con background migratorio e una scuola privata, free school, bilingue svedese-inglese in un comune ad alto reddito pro capite e con una bassa presenza di studenti immigrati. La comparazione, svolta attraverso una ricerca qualitativa sul campo, vuole porre a confronto le percezioni e le considerazioni degli attori educativi in merito alle politiche specifiche previste per gli studenti con background migratorio. Attraverso questa comparazione, la tesi intende delineare l'influenza delle riforme scolastiche messe in atto nel sistema svedese a partire dalla metà degli anni '70 sul livello di equità nel meso-livello, in particolare tra scuole dell'istruzione primaria. I risultati ottenuti sono interpretati come la conseguenza della volontà politica di disimpegno dello stato centrale, che ha condotto a un incremento significativo del gap qualitativo ed equitativo tra scuole, consentendo, attraverso l'istruzione, la riproduzione di un sistema sociale dove i gruppi più attivi in termini di capitale economico, culturale e sociale riescono a porsi in ¿vantaggio educativo¿ rispetto a gruppi più deboli e marginalizzati. La scuola comprensiva risulta oggi una delle contraddizioni maggiori del sistema di welfare universalista svedese, dove a fronte di un alto e storicamente e politicamente fondato livello di equità nel macro-livello ¿ alto tasso di scolarizzazione della popolazione, bassi livelli di drop-out, istruzione gratuita, lifelong learning ¿ si riscontra un basso livello di equità nel meso-livello ¿ forte differenza qualitativa tra le scuole, concentrazione e segregazione della popolazione scolastica con background migratorio. In questa tesi mi propongo di mostrare il nesso tra alcune politiche scolastiche nei confronti degli studenti con background migratorio e la percezione dell'equità di queste misure all'interno dei contesti scolastici presi in esame. Attraverso i risultati della ricerca qualitativa avanzo l'ipotesi che nel sistema scolastico svedese si siano create due idee differenti di scuola che, pur facendo parte della stessa struttura dal punto di vista economico, mostrano una marcata disparità. Da una parte vi è una scuola che percepisce l'equità in termini di uniformità livellata verso un abbassamento degli standard qualitativi, che opera in un contesto fortemente segregato sulla base della condizione migratoria e dove agisce una sorta di ¿peer effect¿ tra studenti e docenti. Dall'altra invece, si è riscontrata una scuola che si rivolge quasi esclusivamente alla classe media svedese e a famiglie molto attive sul piano dell'istruzione dei propri figli e dove l'equità viene letta come la possibilità di avere un'alternativa a un sistema pubblico avvertito come insoddisfacente e di far parte di un ambiente-scuola più rispondente al proprio capitale culturale e socio-economico, al fine di ottenere la migliore delle istruzioni possibili.File | Dimensione | Formato | |
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