In seguito all'esperienza di tirocinio svolta presso il servizio di dipendenze di Moncalieri è nata la curiosità di approfondire l'argomento sui gruppi mutuo aiuto, ponendo una maggiore attenzione sui club alcologici territoriali fondati dal professore Vladimir Hudolin. Ci si sofferma maggiormente su tale gruppo in quanto mi è stata data la possibilità di prendere parte agli incontri in qualità di osservatrice. Nel primo capitolo si è cercato di i diversi approcci psicosociali con l'intento di fornire una spiegazione esaustiva sull'eziologia dell'alcolismo, in modo particolare sull'approccio ecologico sociale sul quale si fonda la filosofia del club. Nel secondo capitolo si tenta di ricostruire la nascita e la diffusione dei gruppi mutuo aiuto arrivando all'istituzione dei club. Si è analizzata la metodologia hudoliniana di cui si serve il gruppo e la sua relativa organizzazione si tenta di dare una spiegazione completa sull'importanza del familiare agli incontri, affrontando anche i temi principali quali la ricaduta e la considerazione del bere moderato nel quotidiano. Nel terzo capitolo si analizza la rilevanza dei gruppi mutuo aiuto nel servizio sociale. Inoltre, ci si sofferma sui passaggi chiave che l'assistente sociale si serve per attivare e condurre un gruppo di mutuo aiuto. Si delineano le caratteristiche del facilitatore del gruppo e le relative analogie se esso è un professionista o un volontario. Quarto, ed ultimo, capitolo contiene una rielaborazione critica dell'esperienza di tirocinio effettuata attraverso un lavoro di teoria ¿ prassi ¿ teoria. Si effettua un excursus legislativo relativo ai cambiamenti che sono avvenuti in merito alla nascita del Servizio per le Tossicodipendenze. Infine, si effettua una riflessione sulla relativa importanza del gruppo come risorsa territoriale offerta dal Servizio per le Dipendenze associata al ruolo che l'assistente sociale vi assume.
I club Alcologici Territoriali come risorsa sociale
FERRARO, MICHELA
2014/2015
Abstract
In seguito all'esperienza di tirocinio svolta presso il servizio di dipendenze di Moncalieri è nata la curiosità di approfondire l'argomento sui gruppi mutuo aiuto, ponendo una maggiore attenzione sui club alcologici territoriali fondati dal professore Vladimir Hudolin. Ci si sofferma maggiormente su tale gruppo in quanto mi è stata data la possibilità di prendere parte agli incontri in qualità di osservatrice. Nel primo capitolo si è cercato di i diversi approcci psicosociali con l'intento di fornire una spiegazione esaustiva sull'eziologia dell'alcolismo, in modo particolare sull'approccio ecologico sociale sul quale si fonda la filosofia del club. Nel secondo capitolo si tenta di ricostruire la nascita e la diffusione dei gruppi mutuo aiuto arrivando all'istituzione dei club. Si è analizzata la metodologia hudoliniana di cui si serve il gruppo e la sua relativa organizzazione si tenta di dare una spiegazione completa sull'importanza del familiare agli incontri, affrontando anche i temi principali quali la ricaduta e la considerazione del bere moderato nel quotidiano. Nel terzo capitolo si analizza la rilevanza dei gruppi mutuo aiuto nel servizio sociale. Inoltre, ci si sofferma sui passaggi chiave che l'assistente sociale si serve per attivare e condurre un gruppo di mutuo aiuto. Si delineano le caratteristiche del facilitatore del gruppo e le relative analogie se esso è un professionista o un volontario. Quarto, ed ultimo, capitolo contiene una rielaborazione critica dell'esperienza di tirocinio effettuata attraverso un lavoro di teoria ¿ prassi ¿ teoria. Si effettua un excursus legislativo relativo ai cambiamenti che sono avvenuti in merito alla nascita del Servizio per le Tossicodipendenze. Infine, si effettua una riflessione sulla relativa importanza del gruppo come risorsa territoriale offerta dal Servizio per le Dipendenze associata al ruolo che l'assistente sociale vi assume.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/13285