La moderna scuola europea si colloca in uno scenario multiculturale e multilingue. In tale contesto l'educazione linguistica rappresenta l'elemento centrale della formazione del futuro cittadino. Il CLIL (apprendimento integrato di lingua e contenuto) costituisce uno dei metodi didattici più innovativi a supporto della diversità linguistica e pertanto a favore del plurilinguismo. Per questo motivo ho dedicato l'argomento della mia tesi a questa metodologia in quanto essa rappresenta non solo l'ultima frontiera della glottodidattica europea, ma anche una delle sfide più recenti per la scuola italiana in generale. La sperimentazione è stata svolta presso la scuola Elementare Internazionale Europea Statale ¿Altiero Spinelli¿ di Torino; tale scuola si contraddistingue per la presenza significativa di allievi di diversa origine linguistica, provenienti principalmente da Paesi europei, e in questa realtà il CLIL rappresenta lo strumento in grado di rispondere ai nuovi bisogni di un contesto così multiculturale. Il mio intervento è stato inserito nell'ambito del progetto annuale Clil di storia e l'argomento disciplinare attorno a cui ho fatto ruotare la sperimentazione è stato la preistoria. La scelta di strutturare un percorso Clil di storia deriva dalla volontà di dimostrare che tale approccio innovativo risulta funzionale anche per tale disciplina. Nella scuola primaria, infatti, la disciplina storica viene veicolata in misura minore rispetto alle altre discipline poiché è caratterizzata da contenuti più astratti o prettamente legati alla conoscenza lessicale. La sfida di questa sperimentazione, dunque, è stata proprio quella di aver proposto lo studio della storia veicolato in lingua inglese, al fine di verificare se le perplessità riscontrate per tale disciplina fossero confermate o meno. Per quanto riguarda invece la scelta dell'ambito storico, essa è stata collegata principalmente a due fattori: la preistoria era parte della programmazione di classe e tale argomento avrebbe coinvolto in L2 un linguaggio di tipo descrittivo, mentre in L1 i bambini avrebbero espresso ipotesi e riflettuto sui fatti e sugli eventi studiati in maniera più analitica. Inoltre la parte relativa all'evoluzione dell'uomo e alla costruzione dei ¿Quadri di Civiltà¿ dava la possibilità di contestualizzare in un ambito disciplinare diverso l'introduzione di nuove strutture e vocaboli, previste comunque nella programmazione di L2. Per realizzare le proposte didattiche CLIL, ho programmato strategie che prevedono attività, anche multimediali, mirate ad aumentare la produzione linguistica. Ho ridotto l'insegnamento frontale e ho favorito attività autonome e cooperative da monitorare continuamente per verificare la comprensione del contenuto, o input, e la sua rielaborazione sotto forma di output. Ho prediletto applicare metodologie didattiche fortemente coinvolgenti e motivanti, metodologie che promuovono un apprendimento di tipo esperienziale e multisensoriale e che pongono il bambino come protagonista attivo del processo di apprendimento e l'insegnante come facilitatore e animatore di esperienze reali e significative dal punto di vista dell'apprendimento di lingua e contenuti. Al termine della descrizione della parte sperimentale ho descritto l'impianto di valutazione utilizzato nel progetto e ho esposto gli esiti raggiunti.
IL CLIL NELLA SCUOLA PRIMARIA. UN PERCORSO DI STORIA IN UN CONTESTO PLURILINGUE
BERTINAZZI, CECILIA
2013/2014
Abstract
La moderna scuola europea si colloca in uno scenario multiculturale e multilingue. In tale contesto l'educazione linguistica rappresenta l'elemento centrale della formazione del futuro cittadino. Il CLIL (apprendimento integrato di lingua e contenuto) costituisce uno dei metodi didattici più innovativi a supporto della diversità linguistica e pertanto a favore del plurilinguismo. Per questo motivo ho dedicato l'argomento della mia tesi a questa metodologia in quanto essa rappresenta non solo l'ultima frontiera della glottodidattica europea, ma anche una delle sfide più recenti per la scuola italiana in generale. La sperimentazione è stata svolta presso la scuola Elementare Internazionale Europea Statale ¿Altiero Spinelli¿ di Torino; tale scuola si contraddistingue per la presenza significativa di allievi di diversa origine linguistica, provenienti principalmente da Paesi europei, e in questa realtà il CLIL rappresenta lo strumento in grado di rispondere ai nuovi bisogni di un contesto così multiculturale. Il mio intervento è stato inserito nell'ambito del progetto annuale Clil di storia e l'argomento disciplinare attorno a cui ho fatto ruotare la sperimentazione è stato la preistoria. La scelta di strutturare un percorso Clil di storia deriva dalla volontà di dimostrare che tale approccio innovativo risulta funzionale anche per tale disciplina. Nella scuola primaria, infatti, la disciplina storica viene veicolata in misura minore rispetto alle altre discipline poiché è caratterizzata da contenuti più astratti o prettamente legati alla conoscenza lessicale. La sfida di questa sperimentazione, dunque, è stata proprio quella di aver proposto lo studio della storia veicolato in lingua inglese, al fine di verificare se le perplessità riscontrate per tale disciplina fossero confermate o meno. Per quanto riguarda invece la scelta dell'ambito storico, essa è stata collegata principalmente a due fattori: la preistoria era parte della programmazione di classe e tale argomento avrebbe coinvolto in L2 un linguaggio di tipo descrittivo, mentre in L1 i bambini avrebbero espresso ipotesi e riflettuto sui fatti e sugli eventi studiati in maniera più analitica. Inoltre la parte relativa all'evoluzione dell'uomo e alla costruzione dei ¿Quadri di Civiltà¿ dava la possibilità di contestualizzare in un ambito disciplinare diverso l'introduzione di nuove strutture e vocaboli, previste comunque nella programmazione di L2. Per realizzare le proposte didattiche CLIL, ho programmato strategie che prevedono attività, anche multimediali, mirate ad aumentare la produzione linguistica. Ho ridotto l'insegnamento frontale e ho favorito attività autonome e cooperative da monitorare continuamente per verificare la comprensione del contenuto, o input, e la sua rielaborazione sotto forma di output. Ho prediletto applicare metodologie didattiche fortemente coinvolgenti e motivanti, metodologie che promuovono un apprendimento di tipo esperienziale e multisensoriale e che pongono il bambino come protagonista attivo del processo di apprendimento e l'insegnante come facilitatore e animatore di esperienze reali e significative dal punto di vista dell'apprendimento di lingua e contenuti. Al termine della descrizione della parte sperimentale ho descritto l'impianto di valutazione utilizzato nel progetto e ho esposto gli esiti raggiunti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/132771