Grete Klingestein è uno storico e docente universitario austriaco, nato in Stiria nel 1939. La studiosa, nel saggio considerato, affronta il tema del significato dei termini 'Austria' e 'Austriaco' nel periodo compreso tra il 1700 circa, quando apparve la designazione di 'Monarchia austriaca' e il 1804, quando fu introdotto il titolo di 'Imperatore ereditario d'Austria'. Nel XVIII secolo, gli Asburgo avevano esteso la propria egemonia a un più vasto territorio che non poteva essere definito, tuttavia, un vero e proprio Stato. Il termine 'Austria' designò tutte le province governate dalla Casa d'Asburgo, i suoi possedimenti occidentali meno la Boemia e, più strettamente, le Terre al di sopra e al di sotto del fiume Enns, vale a dire le province della Bassa e dell'Alta Austria. In sostanza, diversi membri della famiglia amministrarono entità statali che erano più o meno autonome da Vienna. Sotto i regni di Maria Teresa e Giuseppe II, furono attuate numerose riforme e infine venne creato uno Stato più unificato e centralizzato. La parola 'Austria' indica dunque il solo Arciducato e le opere di cartografi e geografi, botanici e geologi, ricercatori e professionisti del diritto confermano quest'affermazione. Vienna era la capitale dell'Arciducato e, al tempo stesso, la sede dell'imperatore del Sacro Romano Impero. Furono pubblicate numerose raccolte di leggi specifiche dell'Arciducato e la 'pratica legale austriaca' fu istituita come una materia distinta presso l'Università di Vienna. Col trascorrere degli anni era in atto una certa standardizzazione e il nuovo Codice penale teresiano fu applicato alla totalità delle Terre ereditarie tedesche, anche se queste conservarono una discreta autonomia giuridica. Il termine 'nazione' era impiegato per intendere la provenienza geografica dei sudditi e per indicare la loro origine comune in una determinata terra. Quanto all'espressione 'nazione austriaca', questa significava le più importanti famiglie nobiliari al di sopra e al di sotto dell'Enns. 'Stato', invece, non definiva una potenza straniera come la conosciamo oggi, bensì le altre province e regni governati dagli Asburgo. Per lungo tempo 'Casa d'Austria' e non 'Casa d'Asburgo' aveva indicato gli appartenenti alle dinastie che avevano amministrato l'Arciducato e quell'espressione sopravvisse. 'Casa d'Austria' era riferita a un'aggregazione famigliare, di possedimenti, di capitale e di potere: era, per così dire, il nome dell'azienda di famiglia che poté ampliare il proprio perimetro geografico attraverso i matrimoni, le eredità, gli acquisti e le vittorie in guerra. Questa è la ragione per la quale si usavano maggiormente le espressioni 'Terre ereditarie' e 'Terre e regni della Casa d'Austria', mentre la parola 'Austria' al singolare era utilizzata per porle in relazione con gli altri Stati d'Europa. L'aggettivo 'austriaco' fu impiegato per designare il potere e l'estensione territoriale della Casa d'Austria, ad esempio: 'Germania austriaca' ed 'Europa austriaca'. Anche i sudditi vennero chiamati 'austriaci' ovunque vivessero in Europa, dunque non per la propria origine geografica, ma in quanto appartenenti alla Casa d'Austria. Come la Monarchia spagnola, anche la Monarchia austriaca riunì dunque una moltitudine di popoli eterogenei sotto il proprio dominio, governò su numerose unità territoriali inalienabili come in uno Stato moderno e poté agire come un'entità distinta all'interno del sistema degli Stati europei.

I significati di "Austria" e "austriaco" nel XVIII secolo

LAROSA, CORRADO
2014/2015

Abstract

Grete Klingestein è uno storico e docente universitario austriaco, nato in Stiria nel 1939. La studiosa, nel saggio considerato, affronta il tema del significato dei termini 'Austria' e 'Austriaco' nel periodo compreso tra il 1700 circa, quando apparve la designazione di 'Monarchia austriaca' e il 1804, quando fu introdotto il titolo di 'Imperatore ereditario d'Austria'. Nel XVIII secolo, gli Asburgo avevano esteso la propria egemonia a un più vasto territorio che non poteva essere definito, tuttavia, un vero e proprio Stato. Il termine 'Austria' designò tutte le province governate dalla Casa d'Asburgo, i suoi possedimenti occidentali meno la Boemia e, più strettamente, le Terre al di sopra e al di sotto del fiume Enns, vale a dire le province della Bassa e dell'Alta Austria. In sostanza, diversi membri della famiglia amministrarono entità statali che erano più o meno autonome da Vienna. Sotto i regni di Maria Teresa e Giuseppe II, furono attuate numerose riforme e infine venne creato uno Stato più unificato e centralizzato. La parola 'Austria' indica dunque il solo Arciducato e le opere di cartografi e geografi, botanici e geologi, ricercatori e professionisti del diritto confermano quest'affermazione. Vienna era la capitale dell'Arciducato e, al tempo stesso, la sede dell'imperatore del Sacro Romano Impero. Furono pubblicate numerose raccolte di leggi specifiche dell'Arciducato e la 'pratica legale austriaca' fu istituita come una materia distinta presso l'Università di Vienna. Col trascorrere degli anni era in atto una certa standardizzazione e il nuovo Codice penale teresiano fu applicato alla totalità delle Terre ereditarie tedesche, anche se queste conservarono una discreta autonomia giuridica. Il termine 'nazione' era impiegato per intendere la provenienza geografica dei sudditi e per indicare la loro origine comune in una determinata terra. Quanto all'espressione 'nazione austriaca', questa significava le più importanti famiglie nobiliari al di sopra e al di sotto dell'Enns. 'Stato', invece, non definiva una potenza straniera come la conosciamo oggi, bensì le altre province e regni governati dagli Asburgo. Per lungo tempo 'Casa d'Austria' e non 'Casa d'Asburgo' aveva indicato gli appartenenti alle dinastie che avevano amministrato l'Arciducato e quell'espressione sopravvisse. 'Casa d'Austria' era riferita a un'aggregazione famigliare, di possedimenti, di capitale e di potere: era, per così dire, il nome dell'azienda di famiglia che poté ampliare il proprio perimetro geografico attraverso i matrimoni, le eredità, gli acquisti e le vittorie in guerra. Questa è la ragione per la quale si usavano maggiormente le espressioni 'Terre ereditarie' e 'Terre e regni della Casa d'Austria', mentre la parola 'Austria' al singolare era utilizzata per porle in relazione con gli altri Stati d'Europa. L'aggettivo 'austriaco' fu impiegato per designare il potere e l'estensione territoriale della Casa d'Austria, ad esempio: 'Germania austriaca' ed 'Europa austriaca'. Anche i sudditi vennero chiamati 'austriaci' ovunque vivessero in Europa, dunque non per la propria origine geografica, ma in quanto appartenenti alla Casa d'Austria. Come la Monarchia spagnola, anche la Monarchia austriaca riunì dunque una moltitudine di popoli eterogenei sotto il proprio dominio, governò su numerose unità territoriali inalienabili come in uno Stato moderno e poté agire come un'entità distinta all'interno del sistema degli Stati europei.
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