● ABSTRACT INTRODUZIONE ed OBIETTIVO La scelta di questo elaborato finale nasce dalla necessità di ¿assistere chi assite¿ ovvero di indagare quali siano i bisogni ed il grado di stress generato nei caregivers dei malati affetti da demenza. Pertanto obiettivo della ricerca si rivela essere indagare quale sia il grado di stress generato dall'assistenza di tali malati attraverso una prima valutazione effettuata ai caregivers prima di partecipare ad un corso informativo, presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga, tenuto dell'azienda Home Instead Senior Care, riservato a quest'ultimi, ed una successiva rivalutazione telefonica a sei mesi per valutare eventuali cambiamenti rispetto all'iniziale valutazione. MATERIALI E METODI Al fine di raggiungere l'obiettivo della ricerca è stata eseguita una ricerca bibliografica attraverso la banca dati CINAHL. In seguito sono state prese in esame ed utilizzate per valutare i bisogni e lo stress emotivo dei caregivers due scale di valutazione, da un lato la RSS (Relative Stress Scale) e dall'altro la NPI (Neuropsychiatric Inventory). Nel periodo compreso tra marzo 2012 ed ottobre 2013, sono stati eseguiti gli incontri e le relative valutazioni mediante l'utilizzo delle due scale di valutazione ad un campione di 80 caregivers. RISULTATI e DISCUSSIONE E' possibile affermare che il campione in esame è rappresentato per il 71,25% da donne e che i caregivers sono maggiormente rappresentati dai figli dei pazienti affetti da demenza. Dall'analisi dei risultati ottenuti dall'RSS scale è possibile affermare che il campione risulta essere molto provato dalla nuova situazione che sta vivendo, cambiamenti all'interno del menage familiare, a livello economico e sociale, affrontare situazioni imbarazzanti quali atteggiamenti aggressivi, atti osceni in luogo pubblico, tutte situazioni gravose per chi assiste. E' ancora emerso con le valutazioni dell' NPI scale che i caregivers ritengono che la sintomatologia esaminata come deliri, allucinazioni, aggressività, depressione, euforia etc provocano un elevato distress, pertanto è stato necessario valutarne l'andamento cercando di rapportarlo, per quanto possibile, alla frequenza del sintomo ed alla sua gravità, osservando nella III maggior parte dei casi un andamento del distress direttamente proporzionale alla sintomatologia. CONCLUSIONI Riprendendo il quesito iniziale ovvero dalla necessità di ¿assistere chi assite¿ e di indagare quali siano i bisogni ed il grado di distress generato nei caregivers dei malati affetti da demenza, è possibile affermare che prendersi cura di una persona affetta da demenza è un compito complesso e delicato. Al termine dello studio è stato possibile apprezzare un discreto miglioramento del distress percepito dai caregivers e quindi della loro qualità di vita in seguito agli incontri eseguiti, al continuo confronto con altre famiglie colpite dalle stesse problematiche e ancora dal confronto attivo con gli operatori. Va sottolineato che l'assistenza al malato affetto da demenza deve essere integrata offrendo interventi socio-sanitari a sostegno della domiciliarità e delle famiglie che si prendono cura dei propri cari, che si trovano ad affrontare cambiamenti di vita talvolta drastici sia dal punto di vista economico che sociale. Pertanto risulta auspicabile un sistema integrato, che sia in grado di garantire miglioramenti nella qualità di vita ai caregivers.
I BISOGNI DEI CAREGIVERS DEI PAZIENTI DEMENTI: I RISULTATI A LUNGO TERMINE
PONZIO, ANNALISA
2012/2013
Abstract
● ABSTRACT INTRODUZIONE ed OBIETTIVO La scelta di questo elaborato finale nasce dalla necessità di ¿assistere chi assite¿ ovvero di indagare quali siano i bisogni ed il grado di stress generato nei caregivers dei malati affetti da demenza. Pertanto obiettivo della ricerca si rivela essere indagare quale sia il grado di stress generato dall'assistenza di tali malati attraverso una prima valutazione effettuata ai caregivers prima di partecipare ad un corso informativo, presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga, tenuto dell'azienda Home Instead Senior Care, riservato a quest'ultimi, ed una successiva rivalutazione telefonica a sei mesi per valutare eventuali cambiamenti rispetto all'iniziale valutazione. MATERIALI E METODI Al fine di raggiungere l'obiettivo della ricerca è stata eseguita una ricerca bibliografica attraverso la banca dati CINAHL. In seguito sono state prese in esame ed utilizzate per valutare i bisogni e lo stress emotivo dei caregivers due scale di valutazione, da un lato la RSS (Relative Stress Scale) e dall'altro la NPI (Neuropsychiatric Inventory). Nel periodo compreso tra marzo 2012 ed ottobre 2013, sono stati eseguiti gli incontri e le relative valutazioni mediante l'utilizzo delle due scale di valutazione ad un campione di 80 caregivers. RISULTATI e DISCUSSIONE E' possibile affermare che il campione in esame è rappresentato per il 71,25% da donne e che i caregivers sono maggiormente rappresentati dai figli dei pazienti affetti da demenza. Dall'analisi dei risultati ottenuti dall'RSS scale è possibile affermare che il campione risulta essere molto provato dalla nuova situazione che sta vivendo, cambiamenti all'interno del menage familiare, a livello economico e sociale, affrontare situazioni imbarazzanti quali atteggiamenti aggressivi, atti osceni in luogo pubblico, tutte situazioni gravose per chi assiste. E' ancora emerso con le valutazioni dell' NPI scale che i caregivers ritengono che la sintomatologia esaminata come deliri, allucinazioni, aggressività, depressione, euforia etc provocano un elevato distress, pertanto è stato necessario valutarne l'andamento cercando di rapportarlo, per quanto possibile, alla frequenza del sintomo ed alla sua gravità, osservando nella III maggior parte dei casi un andamento del distress direttamente proporzionale alla sintomatologia. CONCLUSIONI Riprendendo il quesito iniziale ovvero dalla necessità di ¿assistere chi assite¿ e di indagare quali siano i bisogni ed il grado di distress generato nei caregivers dei malati affetti da demenza, è possibile affermare che prendersi cura di una persona affetta da demenza è un compito complesso e delicato. Al termine dello studio è stato possibile apprezzare un discreto miglioramento del distress percepito dai caregivers e quindi della loro qualità di vita in seguito agli incontri eseguiti, al continuo confronto con altre famiglie colpite dalle stesse problematiche e ancora dal confronto attivo con gli operatori. Va sottolineato che l'assistenza al malato affetto da demenza deve essere integrata offrendo interventi socio-sanitari a sostegno della domiciliarità e delle famiglie che si prendono cura dei propri cari, che si trovano ad affrontare cambiamenti di vita talvolta drastici sia dal punto di vista economico che sociale. Pertanto risulta auspicabile un sistema integrato, che sia in grado di garantire miglioramenti nella qualità di vita ai caregivers.File | Dimensione | Formato | |
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