Il presente lavoro si pone come obiettivo l'esame del tema iconografico della donna al louterion nella ceramica attica a figure rosse. Il tema, più volte affrontato e dibattuto da studiosi appartenenti a varie tradizioni di studi, risulta problematico a causa del carattere ambiguo delle raffigurazioni: infatti, le scene mostrano, in buona parte dei casi, donne in nudità non legate in maniera manifesta all'ambito del simposio, o alla realtà delle etere, elementi che rendono le raffigurazioni uniche nel panorama figurativo fine VI-inizi IV secolo. Nel primo capitolo, sono analizzate le varie interpretazioni degli autori riguardo alle immagini con donne al louterion; le ipotesi avanzate sono spesso discordanti e talora contraddittorie: le figure in esame sono talora considerate spose promesse nel corso della cerimonia nuziale, le quali svolgerebbero il bagno prenuziale rituale (loutron nymphikon). In altri casi, le donne al louter sono ritenute etere, dal momento che appaiono nude, per di più su vasi afferenti all'ambito del simposio. Alcuni autori, inoltre, ritengono che i personaggi siano rappresentati durante il lavacro successivo all'attività sportiva, data l'analogia delle scene con le corrispondenti immagini di efebi al ginnasio. Infine, parte della critica recente ha considerato le donne al louterion come proiezioni dell'immaginario maschile. Nel secondo capitolo è il catalogo delle immagini, comprendente informazioni tecniche, descrizione delle scene, e una tabella sinottica delle unità minime formali presenti nelle raffigurazioni. Partendo dal catalogo, le scene sono analizzate nel capitolo 3 seguendo l'approccio strutturalista: in primo luogo, le immagini sono state suddivise in gruppi, all'interno dei quali è stata effettuata un'ulteriore suddivisione in raggruppamenti, comprendenti scene con forti affinità nello schema figurativo. In seguito, le raffigurazioni sono state comparate in base alle affinità che le legano e agli scarti che le rendono in parte dissimili; la comparazione è stata svolta soffermandosi sugli elementi delle scene e sul loro rapporto con i personaggi. Sulla base di questa analisi, sono state avanzate ipotesi interpretative per i raggruppamenti, o per le singole immagini in caso di eterogeneità degli insiemi, che hanno reso possibile la stesura delle conclusioni.

"Donne al louterion" nella ceramica attica a figure rosse: proposte di interpretazione.

CARLI, MARZIA
2012/2013

Abstract

Il presente lavoro si pone come obiettivo l'esame del tema iconografico della donna al louterion nella ceramica attica a figure rosse. Il tema, più volte affrontato e dibattuto da studiosi appartenenti a varie tradizioni di studi, risulta problematico a causa del carattere ambiguo delle raffigurazioni: infatti, le scene mostrano, in buona parte dei casi, donne in nudità non legate in maniera manifesta all'ambito del simposio, o alla realtà delle etere, elementi che rendono le raffigurazioni uniche nel panorama figurativo fine VI-inizi IV secolo. Nel primo capitolo, sono analizzate le varie interpretazioni degli autori riguardo alle immagini con donne al louterion; le ipotesi avanzate sono spesso discordanti e talora contraddittorie: le figure in esame sono talora considerate spose promesse nel corso della cerimonia nuziale, le quali svolgerebbero il bagno prenuziale rituale (loutron nymphikon). In altri casi, le donne al louter sono ritenute etere, dal momento che appaiono nude, per di più su vasi afferenti all'ambito del simposio. Alcuni autori, inoltre, ritengono che i personaggi siano rappresentati durante il lavacro successivo all'attività sportiva, data l'analogia delle scene con le corrispondenti immagini di efebi al ginnasio. Infine, parte della critica recente ha considerato le donne al louterion come proiezioni dell'immaginario maschile. Nel secondo capitolo è il catalogo delle immagini, comprendente informazioni tecniche, descrizione delle scene, e una tabella sinottica delle unità minime formali presenti nelle raffigurazioni. Partendo dal catalogo, le scene sono analizzate nel capitolo 3 seguendo l'approccio strutturalista: in primo luogo, le immagini sono state suddivise in gruppi, all'interno dei quali è stata effettuata un'ulteriore suddivisione in raggruppamenti, comprendenti scene con forti affinità nello schema figurativo. In seguito, le raffigurazioni sono state comparate in base alle affinità che le legano e agli scarti che le rendono in parte dissimili; la comparazione è stata svolta soffermandosi sugli elementi delle scene e sul loro rapporto con i personaggi. Sulla base di questa analisi, sono state avanzate ipotesi interpretative per i raggruppamenti, o per le singole immagini in caso di eterogeneità degli insiemi, che hanno reso possibile la stesura delle conclusioni.
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