La buona riuscita di un impianto di pesche in conduzione biologica parte dalle fasi di messa a dimora e continua con quelle di gestione agronomica. La prima lavorazione da eseguire è lo scasso per rivoltare al meglio gli orizzonti del suolo, il quale deve essere privo di tracce di prodotti chimici. Viene eseguita una concimazione di fondo con letame maturo e poi lavorazioni di affinamento come fresatura o erpicatura. Successivamente, vengono eseguite quelle operazioni di gestione e conduzione delle piante come la potatura, secca invernale e verde primaverile, e il diradamento dei frutticini, che sono entrambe molto importanti perché consentono di avere produzioni costanti nel tempo. Le operazioni di gestione dell’interfila e del sottofila, l’irrigazione e la fertilizzazione vengono eseguite per garantire alle piante una migliore vegetazione. La difesa delle piante in ambito biologico è di difficile applicazione siccome i prodotti utilizzabili sono pochi e sono meno efficaci di quelli utilizzabili nella frutticoltura convenzionale ed è importante accoppiarli alle tecniche di prevenzione e protezione dalle avversità, come l’impacchettamento dei frutti. Sono stati valutati due casi relativi alla protezione fornita dall’impacchettamento dei frutti nei confronti di avversità come il marciume bruno, causato da M. fructicola, la ticchiolatura delle drupacee, causata da C. carpophilum e dai danni provocati dalla nutrizione degli insetti, nonché le ammaccature formatisi in seguito a danni meccanici. I risultati ottenuti hanno portato a non avere variazioni dal punto di vista delle caratteristiche pomologiche del frutto, le quali non sono state influenzate dalla presenza del sacchetto. Dal punto di vista delle avversità, la presenza del sacchetto ha portato ad avere minor incidenza di danni ma non ha annullato il problema. L’impacchettamento serve, quindi, a ridurre i danni ma non ad annullarli completamente.

Gestione agronomica di un pescheto secondo le linee guida di produzione biologica

VERONESE, EVIEN
2020/2021

Abstract

La buona riuscita di un impianto di pesche in conduzione biologica parte dalle fasi di messa a dimora e continua con quelle di gestione agronomica. La prima lavorazione da eseguire è lo scasso per rivoltare al meglio gli orizzonti del suolo, il quale deve essere privo di tracce di prodotti chimici. Viene eseguita una concimazione di fondo con letame maturo e poi lavorazioni di affinamento come fresatura o erpicatura. Successivamente, vengono eseguite quelle operazioni di gestione e conduzione delle piante come la potatura, secca invernale e verde primaverile, e il diradamento dei frutticini, che sono entrambe molto importanti perché consentono di avere produzioni costanti nel tempo. Le operazioni di gestione dell’interfila e del sottofila, l’irrigazione e la fertilizzazione vengono eseguite per garantire alle piante una migliore vegetazione. La difesa delle piante in ambito biologico è di difficile applicazione siccome i prodotti utilizzabili sono pochi e sono meno efficaci di quelli utilizzabili nella frutticoltura convenzionale ed è importante accoppiarli alle tecniche di prevenzione e protezione dalle avversità, come l’impacchettamento dei frutti. Sono stati valutati due casi relativi alla protezione fornita dall’impacchettamento dei frutti nei confronti di avversità come il marciume bruno, causato da M. fructicola, la ticchiolatura delle drupacee, causata da C. carpophilum e dai danni provocati dalla nutrizione degli insetti, nonché le ammaccature formatisi in seguito a danni meccanici. I risultati ottenuti hanno portato a non avere variazioni dal punto di vista delle caratteristiche pomologiche del frutto, le quali non sono state influenzate dalla presenza del sacchetto. Dal punto di vista delle avversità, la presenza del sacchetto ha portato ad avere minor incidenza di danni ma non ha annullato il problema. L’impacchettamento serve, quindi, a ridurre i danni ma non ad annullarli completamente.
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