Lo smaltimento di rifiuti radioattivi in depositi nucleari permanenti rappresenta un metodo efficace per isolare i rifiuti dalle persone fino al decadimento della radioattività a livelli di sicurezza. Tuttavia, comunicare un pericolo e allontanare le persone dai rifiuti stessi diventa un problema semiotico specialmente quando non si sanno quali potrebbero essere le condizioni delle società del futuro. Lo sviluppo di un sistema di avvertimento adeguato è stato al centro degli studi di un gruppo di ricercatori ingaggiati dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti d’America negli anni ’80. La Human Interference Task Force ebbe il compito di determinare se fosse possibile elaborare mezzi ragionevoli per ridurre la probabilità di intrusione nei sistemi di isolamento di rifiuti radioattivi, anche per migliaia di anni nel futuro. Le metodologie discusse per ottenere una comunicazione a lungo termine presero in considerazione forme di messaggio permanenti per contrastare la degradazione fisica del sito, l’interferenza umana e le possibili mutazioni linguistiche e culturali. L’incognita di iniziare una conversazione con le persone del futuro trovò come prima soluzione l’impego di una simbologia del pericolo universale. I Simboli potrebbero sopravvivere convenzionalmente al tempo e ai cambiamenti dei codici linguistici, migliorando notevolmente le probabilità di successo dell’isolamento di scorie radioattive. Ma infondo anche i ‘trifogli’ della radioattività non sarebbero in grado di trasmettere un messaggio inequivocabile e incontestabile di pericolo. Le civiltà del futuro potrebbero non essere in grado di comprendere nessuna lingua moderna, o decifrare messaggi codificati, né tantomeno essere consapevoli dei nostri segni simbolici e, di fronte a questo problema, cominciarono a farsi spazio soluzioni per sistemi di avvertimento senza comunicazione inscritta, che potrebbero rappresentare un’eccellente alternativa anche a distanza di secoli dal nostro tempo.
Attorno alla semiotica nucleare: la simbologia del pericolo e il problema semiotico della sopravvivenza dei linguaggi nel tempo
NALE, SIMONE
2020/2021
Abstract
Lo smaltimento di rifiuti radioattivi in depositi nucleari permanenti rappresenta un metodo efficace per isolare i rifiuti dalle persone fino al decadimento della radioattività a livelli di sicurezza. Tuttavia, comunicare un pericolo e allontanare le persone dai rifiuti stessi diventa un problema semiotico specialmente quando non si sanno quali potrebbero essere le condizioni delle società del futuro. Lo sviluppo di un sistema di avvertimento adeguato è stato al centro degli studi di un gruppo di ricercatori ingaggiati dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti d’America negli anni ’80. La Human Interference Task Force ebbe il compito di determinare se fosse possibile elaborare mezzi ragionevoli per ridurre la probabilità di intrusione nei sistemi di isolamento di rifiuti radioattivi, anche per migliaia di anni nel futuro. Le metodologie discusse per ottenere una comunicazione a lungo termine presero in considerazione forme di messaggio permanenti per contrastare la degradazione fisica del sito, l’interferenza umana e le possibili mutazioni linguistiche e culturali. L’incognita di iniziare una conversazione con le persone del futuro trovò come prima soluzione l’impego di una simbologia del pericolo universale. I Simboli potrebbero sopravvivere convenzionalmente al tempo e ai cambiamenti dei codici linguistici, migliorando notevolmente le probabilità di successo dell’isolamento di scorie radioattive. Ma infondo anche i ‘trifogli’ della radioattività non sarebbero in grado di trasmettere un messaggio inequivocabile e incontestabile di pericolo. Le civiltà del futuro potrebbero non essere in grado di comprendere nessuna lingua moderna, o decifrare messaggi codificati, né tantomeno essere consapevoli dei nostri segni simbolici e, di fronte a questo problema, cominciarono a farsi spazio soluzioni per sistemi di avvertimento senza comunicazione inscritta, che potrebbero rappresentare un’eccellente alternativa anche a distanza di secoli dal nostro tempo. File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
887831_tesi_nale_simone_887831.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.43 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.43 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/132554