Quanto riportato in questo scritto, riguarda l'importanza del "movimento" nell'ambito scolastico e non solo; l'apprendimento risulta molto più semplice ed efficace se associato ad un'azione motoria. Analizzando la storia, sin dai primi studi filosofici, percezione ed azione erano considerati aspetti cognitivi ben distinti; la tendenza era di considerare il cervello come un "calcolatore", il quale elaborava le informazioni acquisite dall'esterno per inglobarle nelle rappresentazioni mentali al suo interno, emettendo poi un risultato che era un'azione puramente meccanica. Partendo dagli studi pedagogici di J. Dewey e in Italia da M. Montessori, le idee per cui le varie aree motorie della corteccia cerebrale fossero destinate a compiti esclusivamente esecutivi, vengono messe in discussione; ma ciò rappresentava solamente la teoria, ecco quindi che grazie alle innovazioni tecnologiche che la scienza proponeva, si è arrivati alla scoperta dei "neuroni specchio", ovvero neuroni che si attivano in relazione ad atti motori ben distinti e non solamente legati ai movimenti, permettendo così di conoscere ed interpretare l'ambiente che ci circonda tramite l'esperienza. Risulta quindi evidente che l'attività motoria è un aspetto fondamentale per il miglioramento dell'apprendimento. Ma in Europa tale aspetto come viene gestito e migliorato? Nel terzo capitolo di quest'opera viene fornita una breve mappatura di quel che succede nell'Unione Europea (2007 al 2012), andando ad analizzare le strategie nazionali e le iniziative su vasta scala inerenti l'educazione fisica e l'attività fisica. Anche l'Italia ha ampliato lo spazio dedicato alle attività motorie in ambito scolastico, purtroppo solamente con progetti dedicati, ma comunque risulta essere già un piccolo passo avanti verso la direzione giusta. Il progetto di "Alfabetizzazione motoria nella scuola primaria" è quanto espresso dal nostro paese per migliorare la qualità della materia specifica; infatti, come in molti paesi d'Europa, anche in Italia l'attività motoria nella scuola primaria è affidata spesso ad insegnanti generici, non garantendo però un'eccellenza dello svolgimento della materia; grazie all'Alfabetizzazione motoria le attività vengono seguite da esperti in educazione fisica, che possiedono titoli specifici in quell'ambito, migliorando notevolmente la specificità dell'azione con risultati evidenti non solo nello sviluppo fisico, ma anche nell'apprendimento. Dell'Unione Europea non fa parte la Svizzera, la quale, dal 2005 ad oggi ha messo in campo un progetto legato al potenziamento dell'educazione fisica in ambito scolastico molto importante, denominato "Scuola in movimento". L'aspetto fondamentale del progetto è che viene svolto al di fuori delle ore programmate dal curricolo destinate all'educazione fisica, ma comunque durante la giornata scolastica; questo "movimento" può essere attuato da qualsiasi insegnante ed in qualsiasi momento, svolgendo anche esercizi fisici che contengono competenze di base. Quanto fatto nei vari paesi mira ad un miglioramento della vita sociale dell'individuo, toccando risvolti importanti quali tenore di vita sano, integrazione e disponibilità comunitaria, rispetto delle regole con conseguente riduzione di atti di violenza e bullismo; inoltre nell'ambito dell'istruzione scolastica il livello di attenzione e di sviluppo delle competenze cognitive aumentano notevolmente, evidenziando quindi, l'importanza del legame tra APPRENDIEMENTO ed ATTIVITA' MOTORIA.

APPRENDERE IN MOVIMENTO: educazione motoria e sviluppo delle competenze cognitive

BONFANTE, ELISA
2013/2014

Abstract

Quanto riportato in questo scritto, riguarda l'importanza del "movimento" nell'ambito scolastico e non solo; l'apprendimento risulta molto più semplice ed efficace se associato ad un'azione motoria. Analizzando la storia, sin dai primi studi filosofici, percezione ed azione erano considerati aspetti cognitivi ben distinti; la tendenza era di considerare il cervello come un "calcolatore", il quale elaborava le informazioni acquisite dall'esterno per inglobarle nelle rappresentazioni mentali al suo interno, emettendo poi un risultato che era un'azione puramente meccanica. Partendo dagli studi pedagogici di J. Dewey e in Italia da M. Montessori, le idee per cui le varie aree motorie della corteccia cerebrale fossero destinate a compiti esclusivamente esecutivi, vengono messe in discussione; ma ciò rappresentava solamente la teoria, ecco quindi che grazie alle innovazioni tecnologiche che la scienza proponeva, si è arrivati alla scoperta dei "neuroni specchio", ovvero neuroni che si attivano in relazione ad atti motori ben distinti e non solamente legati ai movimenti, permettendo così di conoscere ed interpretare l'ambiente che ci circonda tramite l'esperienza. Risulta quindi evidente che l'attività motoria è un aspetto fondamentale per il miglioramento dell'apprendimento. Ma in Europa tale aspetto come viene gestito e migliorato? Nel terzo capitolo di quest'opera viene fornita una breve mappatura di quel che succede nell'Unione Europea (2007 al 2012), andando ad analizzare le strategie nazionali e le iniziative su vasta scala inerenti l'educazione fisica e l'attività fisica. Anche l'Italia ha ampliato lo spazio dedicato alle attività motorie in ambito scolastico, purtroppo solamente con progetti dedicati, ma comunque risulta essere già un piccolo passo avanti verso la direzione giusta. Il progetto di "Alfabetizzazione motoria nella scuola primaria" è quanto espresso dal nostro paese per migliorare la qualità della materia specifica; infatti, come in molti paesi d'Europa, anche in Italia l'attività motoria nella scuola primaria è affidata spesso ad insegnanti generici, non garantendo però un'eccellenza dello svolgimento della materia; grazie all'Alfabetizzazione motoria le attività vengono seguite da esperti in educazione fisica, che possiedono titoli specifici in quell'ambito, migliorando notevolmente la specificità dell'azione con risultati evidenti non solo nello sviluppo fisico, ma anche nell'apprendimento. Dell'Unione Europea non fa parte la Svizzera, la quale, dal 2005 ad oggi ha messo in campo un progetto legato al potenziamento dell'educazione fisica in ambito scolastico molto importante, denominato "Scuola in movimento". L'aspetto fondamentale del progetto è che viene svolto al di fuori delle ore programmate dal curricolo destinate all'educazione fisica, ma comunque durante la giornata scolastica; questo "movimento" può essere attuato da qualsiasi insegnante ed in qualsiasi momento, svolgendo anche esercizi fisici che contengono competenze di base. Quanto fatto nei vari paesi mira ad un miglioramento della vita sociale dell'individuo, toccando risvolti importanti quali tenore di vita sano, integrazione e disponibilità comunitaria, rispetto delle regole con conseguente riduzione di atti di violenza e bullismo; inoltre nell'ambito dell'istruzione scolastica il livello di attenzione e di sviluppo delle competenze cognitive aumentano notevolmente, evidenziando quindi, l'importanza del legame tra APPRENDIEMENTO ed ATTIVITA' MOTORIA.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/132470