Questo studio si occupa di esaminare le alterne vicende del futuro, l'unica forma verbale che nelle lingue romanze abbia subito una forte instabilità in fatto di grammaticalizzazione, una forma che tuttora continua ad oscillare nella varietà diamesica del parlato e che sembra dar ragione all'ipotesi di un'alternanza ciclica tra forma sintetica e forma perifrastica. L'attenzione per questo fenomeno nasce da una domanda di carattere generale: ci si è chiesti se la saliente instabilità nelle espressioni del futuro nasca da una difficoltà nel pensare il futuro, in quanto categoria più astratta e dominio dell'irrealtà, rispetto a quelle tangibili ed empiriche di presente e passato. Lo studio parte da una riflessione diacronica sullo sviluppo del futuro indicativo, e approda all'analisi sincronica nelle tre lingue del panorama romanzo scelte come campione di questa ricerca, vale a dire l'italiano, il francese e lo spagnolo - dove intendiamo le lingue nazionali 'standard' - , con occasionali riferimenti alle varietà dialettali del continuum romanzo. Nel primo capitolo si compie una disamina delle basi latine da cui discende il futuro romanzo, i mutamenti principali occorsi a livello fonologico, morfologico e sintattico, oltre ai mezzi per esprimere il futuro in latino. Nel secondo capitolo si introduce la questione del declino delle vecchie forme latine e si espongono i punti di vista di vari esponenti, da Valesio a Coseriu, utili ad indagare le motivazioni che possono giustificare tale abbandono. Nel terzo capitolo si entra nell'analisi diacronica della genesi del futuro romanzo perifrastico, partendo dal "fattore habeo" e approdando agli esiti sintetici romanzi, attraverso alcuni esempi testuali, al fine di indicare una datazione delle prime forme. Nel quarto capitolo si indagano gli usi e le funzioni del futuro oggi e i mezzi usati per esprimerlo nelle tre lingue standard campione, tentando di indagare, dove possibile, le nuove modalità che si stanno profilando attualmente; l'approccio sarà per buona parte sociolinguistico. Il quinto e ultimo capitolo, costituisce il nucleo della domanda finale, rigorosamente aperta, e cioè se il futuro romanzo sintetico scomparirà di nuovo, per dare dignità ufficiale a forme perifrastiche già forti nell'uso quotidiano.
Il futuro difficile. Studio di un tempo verbale romanzo.
CIAVATTINI, ILARIA
2012/2013
Abstract
Questo studio si occupa di esaminare le alterne vicende del futuro, l'unica forma verbale che nelle lingue romanze abbia subito una forte instabilità in fatto di grammaticalizzazione, una forma che tuttora continua ad oscillare nella varietà diamesica del parlato e che sembra dar ragione all'ipotesi di un'alternanza ciclica tra forma sintetica e forma perifrastica. L'attenzione per questo fenomeno nasce da una domanda di carattere generale: ci si è chiesti se la saliente instabilità nelle espressioni del futuro nasca da una difficoltà nel pensare il futuro, in quanto categoria più astratta e dominio dell'irrealtà, rispetto a quelle tangibili ed empiriche di presente e passato. Lo studio parte da una riflessione diacronica sullo sviluppo del futuro indicativo, e approda all'analisi sincronica nelle tre lingue del panorama romanzo scelte come campione di questa ricerca, vale a dire l'italiano, il francese e lo spagnolo - dove intendiamo le lingue nazionali 'standard' - , con occasionali riferimenti alle varietà dialettali del continuum romanzo. Nel primo capitolo si compie una disamina delle basi latine da cui discende il futuro romanzo, i mutamenti principali occorsi a livello fonologico, morfologico e sintattico, oltre ai mezzi per esprimere il futuro in latino. Nel secondo capitolo si introduce la questione del declino delle vecchie forme latine e si espongono i punti di vista di vari esponenti, da Valesio a Coseriu, utili ad indagare le motivazioni che possono giustificare tale abbandono. Nel terzo capitolo si entra nell'analisi diacronica della genesi del futuro romanzo perifrastico, partendo dal "fattore habeo" e approdando agli esiti sintetici romanzi, attraverso alcuni esempi testuali, al fine di indicare una datazione delle prime forme. Nel quarto capitolo si indagano gli usi e le funzioni del futuro oggi e i mezzi usati per esprimerlo nelle tre lingue standard campione, tentando di indagare, dove possibile, le nuove modalità che si stanno profilando attualmente; l'approccio sarà per buona parte sociolinguistico. Il quinto e ultimo capitolo, costituisce il nucleo della domanda finale, rigorosamente aperta, e cioè se il futuro romanzo sintetico scomparirà di nuovo, per dare dignità ufficiale a forme perifrastiche già forti nell'uso quotidiano.File | Dimensione | Formato | |
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