In 2010 the University of Turin's Agroselviter Department and Ticino Piemontese Natural Park have started a technical and scientific partnership committed to obtain natural woods settlement of indigenous broad-leaved trees. The main purpose of the project has been the reforestation of a deteriorated area located in the district of Romentino, by using reduced energy consumption methods and testing innovative and irregular planting layouts. The study considers two different topics: the first one concerns the installation of a arboriculture and reforestation system obtained implementing Tetra and Binello methods (using fractal geometry on Autocad to enhance the randomness of the method, to go beyond the traditional planting layout), the second one involves the broadcasting of indigenous species. The main species selected for the work were Quercus robur (Pedunculate oak), Prunus avum (Wild cherry-tree), Fraxinus excelsior (Common ash) and Carpinus betulus (White hornbean), and the main goals have been the building up of the original environment (Querco-Carpinetum of the lowlands), the resettlement and the conservation of biodiversity; the appreciation of agro forestry and landscape assets and the limitation of mechanized operations, aiming to an improvement of water and soil quality. The choice of irregular and natural layouts, combined with self pruning and a severe decrease of anthropic inputs, if confirmed by this data (which requires more validations in the next few years), will lead to an evolution of the techniques used nowadays and to the possibility to export the acquired knowledge, fostering the decrease of fossil fuels and chemical products.
Nell' anno 2010 il Dipartimento Agroselviter dell'Università degli Studi di Torino e il Parco Naturale della Valle del Ticino della Regione Piemonte hanno avviato un rapporto di collaborazione tecnico-scientifica con lo scopo di ottenere popolamenti arborei naturaliformi composti da latifoglie autoctone. L'obiettivo principale del presente progetto è stato il ripristino ambientale di una zona degradata situata nel comune di Romentino, utilizzando tecniche e metodologie a basso apporto energetico e sperimentando sesti di impianto innovativi e irregolari. La proposta di ricerca prevede due distinte tematiche: la prima riguarda la costituzione di un impianto di arboricoltura-rimboschimento con utilizzo di schemi innovativi (tesi tetra e tesi binello) con disposizione casuale (superando quindi la concezione di sesto tradizionale), mentre la seconda si è interessata alla disseminazione a spaglio di specie autoctone. Le specie principali selezionate per l'intervento sono state Quercus robur (Farnia), Prunus avium (Ciliegio selvatico), Fraxinus excelsior (Frassino maggiore) e Carpinus betulus e i principali obiettivi perseguiti sono stati la ricostituzione dell'ambiente originario (Querco-carpineto di pianura), il ripristino e la conservazione della biodiversità, la valorizzazione delle risorse agro-forestali e paesaggistiche e la limitazione delle operazioni meccanizzate, con particolare attenzione al miglioramento della qualità dei suoli e delle acque. I principali risultati rilevati sono riassunti nella seguente tabella: N° piante vive piante vive (%) H media (cm) H max (cm) vigoria (%) 1 2 CARPINO 157 24 78 200 52,2 47,8 CICLIEGIO 34 21 160 300 94,2 5,8 FARNIA 61 51 131 350 88,5 11,5 FRASSINO 68 57 140 280 95,5 4,5 La scelta di impianti meno regolari e più naturaliformi associata all'autopotatura e quindi alla drastica riduzione di input antropici, se confermata dai dati di questo studio (che al momento sono molto approssimativi e necessiteranno di ulteriori conferme nei prossimi anni), porterebbe ad una evoluzione delle tecniche oggi utilizzate, con la possibilità di esportare le conoscenze acquisite favorendo la riduzione dell'utilizzo di carburanti fossili e di prodotti chimici.
prove sperimentali di ripristino ambientale nel parco naturale del ticino piemontese
MAZZOLA, VALERIA
2012/2013
Abstract
Nell' anno 2010 il Dipartimento Agroselviter dell'Università degli Studi di Torino e il Parco Naturale della Valle del Ticino della Regione Piemonte hanno avviato un rapporto di collaborazione tecnico-scientifica con lo scopo di ottenere popolamenti arborei naturaliformi composti da latifoglie autoctone. L'obiettivo principale del presente progetto è stato il ripristino ambientale di una zona degradata situata nel comune di Romentino, utilizzando tecniche e metodologie a basso apporto energetico e sperimentando sesti di impianto innovativi e irregolari. La proposta di ricerca prevede due distinte tematiche: la prima riguarda la costituzione di un impianto di arboricoltura-rimboschimento con utilizzo di schemi innovativi (tesi tetra e tesi binello) con disposizione casuale (superando quindi la concezione di sesto tradizionale), mentre la seconda si è interessata alla disseminazione a spaglio di specie autoctone. Le specie principali selezionate per l'intervento sono state Quercus robur (Farnia), Prunus avium (Ciliegio selvatico), Fraxinus excelsior (Frassino maggiore) e Carpinus betulus e i principali obiettivi perseguiti sono stati la ricostituzione dell'ambiente originario (Querco-carpineto di pianura), il ripristino e la conservazione della biodiversità, la valorizzazione delle risorse agro-forestali e paesaggistiche e la limitazione delle operazioni meccanizzate, con particolare attenzione al miglioramento della qualità dei suoli e delle acque. I principali risultati rilevati sono riassunti nella seguente tabella: N° piante vive piante vive (%) H media (cm) H max (cm) vigoria (%) 1 2 CARPINO 157 24 78 200 52,2 47,8 CICLIEGIO 34 21 160 300 94,2 5,8 FARNIA 61 51 131 350 88,5 11,5 FRASSINO 68 57 140 280 95,5 4,5 La scelta di impianti meno regolari e più naturaliformi associata all'autopotatura e quindi alla drastica riduzione di input antropici, se confermata dai dati di questo studio (che al momento sono molto approssimativi e necessiteranno di ulteriori conferme nei prossimi anni), porterebbe ad una evoluzione delle tecniche oggi utilizzate, con la possibilità di esportare le conoscenze acquisite favorendo la riduzione dell'utilizzo di carburanti fossili e di prodotti chimici.File | Dimensione | Formato | |
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