Realizzazione di impianti sperimentali per il ripristino ambientale

The current national regulation requires the restoring of the environment to the companies that alter the normal functions of the forest, through the provision of infrastructures, roads, housing, quarrying, cultivation of fields. However, the recovery action is thwarted by drying, drying up and death in which the plants are likely to experience due to stress from transplanting. The aim of the work is demonstrating the highest rooting and viability of the seed compared to the plant. A comparison between traditional systems with seedlings and plants from seed was made evaluating the growth over a period of 4/5 years in the absence of irrigation relief. To achieve this goal the results obtained by different systems for environmental restoration made with different techniques were compared. In the first study the average height of the plants sown was recorded. In the fenced plot the value was 26.4 cm, whereas in the non-fenced was 14.2 cm. The results highlight how the fence has had a favorable role on growth of plants sown. The fence blocked the negative action of lagomorphs, in fact in the non-fenced area 44 plants with a value of the average height of 10.9 cm. were counted. In a second study the average density of the plants sown was recorded. the area was divided into plots treated and not with compost and with different concentrations of sowing. It was recorded a value of 1,125 plants m-2. Furthermore it was highlighted a higher yield in areas with a high density of sowing (8 acorns m-2) and compost. These results were preparatory for a third experiment, in which on the same soil it will be examined the viability of the installations in time. The results of engraftment between the plants by planting stock and plants seed will be compared excluding external influencing factors such as fertilization and fence. The work described will give an overview of techniques known today for environmental restoration, in order to describe their advantages and limitations. In addition, this work aims to provide to managers and engineers a viable alternative, cheaper and closer to the natural dynamics, which places greater emphasis on environmental sustainability. In fact, the lower cost of the seed compared to that of plant contributes to decrease the costs of realization and management of the installations. The difference will allow the companies to purchase a greater number of seeds, allowing an higher average seeding density to offset negative effect due to the high mortality. In addition, the seeding technique could be facilitated by mechanization, through the use of machinery used in the normal agricultural activity and adjusted to the type of seed.

La normativa nazionale vigente impone alle aziende che, attraverso la realizzazione di infrastrutture, strade, abitazioni, cave, coltivazione dei campi, alterano le normali funzioni del bosco, l'onere del ripristino ambientale mediante la realizzazione di opere di compensazione quali impianti forestali. Tuttavia l'azione del ripristino spesso viene vanificata da scelte tecniche non appropriate o dall'uso di materiale vivaistico non idoneo. Scopo del presente lavoro è confrontare i risultati ottenibili da impianti derivanti da semina rispetto ai tradizionali impianti realizzati con postime, valutando la risposta in termini di crescita e di numero di individui per superficie. Tale confronto è stato svolto in siti con condizioni edafiche e microclimatiche sfavorevoli, in assenza di irrigazione di soccorso. Per raggiungere quest'obiettivo sono stati messi a confronto i risultati ottenuti da differenti impianti per il ripristino ambientale realizzati con diverse tecniche. Nel primo sito sperimentale è stata registrata l'altezza media di piante derivanti da semina del valore di 26,4 centimetri in una parcella recintata e di 14,2 centimetri in una non recintata. Dal confronto effettuato sui rilevamenti ottenuti si è potuto evidenziare come la recinzione abbia avuto un ruolo favorevole sull'accrescimento delle piante seminate, contrastando l'azione negativa esercitata da parte di lagomorfi. A conferma di tale ipotesi sono state rilevate all'interno dell'area non recintata, 44 piante brucate con un altezza media di 10,9 centimetri. In un secondo sito in cui l'area, protetta con recinzione, è stata precedentemente suddivisa in lotti trattati con compost e no, e con differenti valori di densità di semina, si è rilevato un valore di densità media di attecchimento di 1,125 piante m-2. Inoltre si è evidenziata una resa più elevata nelle zone con un'alta densità di semina (8 ghiande m-2) e compost. Tali risultati sono stati propedeutici per l'allestimento di un terzo sito sperimentale, nel quale sullo stesso suolo si è voluta prendere in esame la risposta nel tempo degli impianti derivanti da semina rispetto a quelli da postime, soggetti a stress, escludendo fattori d'influenza esterna quali la concimazione e la recinzione. I risultati di quest'ultimo impianto sperimentale saranno oggetto di futuri rilievi. Il lavoro descritto intende dare una panoramica delle tecniche a oggi conosciute per il ripristino ambientale, esporne i vantaggi e i limiti, e fornire ai gestori e ai tecnici un'alternativa, più economica e più vicina alle dinamiche naturali, che ponga maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale. Infatti il costo minore della semina rispetto a quello dell'impianto con postime, potrà contribuire a ridurre le spese di prima realizzazione e quindi permettere una maggiore attenzione alle pratiche di gestione degli impianti negli anni successivi. Inoltre, la tecnica di semina potrebbe essere agevolata mediante la meccanizzazione delle fasi di prima realizzazione, attraverso l'impiego di macchinari in uso nella normale attività agricola e opportunamente adeguati alla tipologia di seme utilizzato.