Relatore: Ch.mo Prof. Gaetano Maria De Ferrari Candidato: Alison Verra, Matricola 824768 Acute Coronary Syndrome Management and Outcomes in Elderly Patients Background: elderly population constitutes an increasingly larger proportion of patients admitted for acute coronary syndromes (ACS). Notably, age represents both a proxy of frailty and an exclusion criterion in clinical randomized trials addressing pharmacological and interventional therapies, which probably contributes to undertreatment of real world elderly patients. Target: the aim of our study is to describe pattern of treatment and outcome of elderly patients with ACS. Patients and methods: all consecutive patients aged ≥ 80 yo admitted between January 2017 and December 2019 with ACS were included. The primary end-point was in-hospital occurrence of major adverse cardiovascular events (MACE) defined as the composite of cardiovascular death, new onset cardiogenic shock, definite/probable stent thrombosis, and stroke. The secondary endpoints were in-hospital incidence of Thrombolysis in Myocardial Infarction (TIMI) major/minor bleedings, all-cause mortality and unplanned readmission within six months. Results: one hundred ninety-three patients (mean age 84.4 ± 3.5 years, 46.1% females) were included, of whom 86 (44.6%), 79 (40.9%), and 28 (14.5%) presented with STEMI, NSTEMI, and UA, respectively. The vast majority of patients, 179 (92.7%), received an invasive strategy and were submitted to coronary angiography, 151 (84.4%) underwent PCI. Aspirin was administered to 180 (93.3%) patients, Clopidogrel to 89 (46.1%) patients, and Ticagrelor to 85 (44%) patients. In-hospital MACE occurred in 29 patients (15.0%), whereas 3 patients (1.6%) and 15 (7.8%) experienced in-hospital TIMI major and TIMI minor bleeding, respectively. Of the overall population, 177 (91.7%) were discharged alive with a mean ejection fraction of 47.7 ± 8.3%. During the follow-up, 25 patients (13%) died of all-cause death, whereas 42 patients (21.8%) required a new hospitalization within six-months. Conclusion: invasive strategy of ACS in elderly patients seems safe and effective. Six months all-cause mortality appears inevitably related to age.
Relatore: Ch.mo Prof. Gaetano Maria De Ferrari Candidato: Alison Verra, matricola: 824768 Gestione e Outcome della Sindrome Coronarica Acuta nei Pazienti Anziani Presupposti dello studio: la popolazione anziana costituisce una percentuale sempre maggiore di pazienti ricoverati per sindromi coronariche acute (SCA). In particolare, l'età rappresenta sia un indicatore di fragilità sia un criterio di esclusione negli studi clinici randomizzati che affrontano le terapie farmacologiche e interventistiche. Tutto ciò probabilmente contribuisce ad un trattamento insufficiente dei pazienti anziani nella pratica clinica. Obiettivi: lo scopo del nostro studio è descrivere il modello di trattamento e l'outcome dei pazienti anziani colpiti da sindrome coronarica acuta. Pazienti e metodi: sono stati inclusi tutti i pazienti di età ≥ 80 anni ricoverati consecutivamente tra gennaio 2017 e dicembre 2019 con SCA. L'end-point primario vede l'incidenza intraospedaliera di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) definiti come morte cardiovascolare, shock cardiogeno di nuova insorgenza, trombosi intra-stent definita/probabile e ictus. Gli end-point secondari vedono l'incidenza in ospedale di emorragie maggiori o minori definiti secondo la classificazione TIMI, la mortalità di qualsiasi origine e il ricovero non pianificato entro sei mesi. Risultati: sono stati inclusi 193 pazienti (età media 84,4 ± 3,5 anni, 46.1% femmine), di cui 86 (44,6%), 79 (40,9%) e 28 (14,5%) presentavano rispettivamente STEMI, NSTEMI e UA. La grande maggioranza dei pazienti, 179 (92,7%), ha ricevuto una strategia invasiva ed è stata sottoposta a coronarografia, 151 (84.4%) a PCI. L'aspirina è stata somministrata a 180 (93,3%) pazienti, il Clopidogrel a 89 (46,1%) pazienti e il Ticagrelor a 85 (44%) pazienti. Il MACE intraospedaliero si è verificato in 29 pazienti (15%), mentre 3 pazienti (1,6%) e 15 (7,8%) hanno avuto, rispettivamente, un sanguinamento TIMI maggiore e TIMI minore. Della popolazione complessiva, 177 (91,7%) sono stati dimessi vivi con una frazione di eiezione media di 47,7 ± 8,3%. Durante il follow-up, 25 pazienti (13%) sono morti per causa di qualsiasi genere, mentre 42 pazienti (21.8%) hanno richiesto un nuovo ricovero entro sei mesi. Conclusione: la strategia invasiva di trattamento della sindrome coronarica acuta nei pazienti anziani sembra sicura ed efficace. La mortalità a 6 mesi sembra inevitabilmente legata all'età.
Gestione e Outcome della Sindrome Coronarica Acuta nei Pazienti Anziani
VERRA, ALISON
2020/2021
Abstract
Relatore: Ch.mo Prof. Gaetano Maria De Ferrari Candidato: Alison Verra, matricola: 824768 Gestione e Outcome della Sindrome Coronarica Acuta nei Pazienti Anziani Presupposti dello studio: la popolazione anziana costituisce una percentuale sempre maggiore di pazienti ricoverati per sindromi coronariche acute (SCA). In particolare, l'età rappresenta sia un indicatore di fragilità sia un criterio di esclusione negli studi clinici randomizzati che affrontano le terapie farmacologiche e interventistiche. Tutto ciò probabilmente contribuisce ad un trattamento insufficiente dei pazienti anziani nella pratica clinica. Obiettivi: lo scopo del nostro studio è descrivere il modello di trattamento e l'outcome dei pazienti anziani colpiti da sindrome coronarica acuta. Pazienti e metodi: sono stati inclusi tutti i pazienti di età ≥ 80 anni ricoverati consecutivamente tra gennaio 2017 e dicembre 2019 con SCA. L'end-point primario vede l'incidenza intraospedaliera di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) definiti come morte cardiovascolare, shock cardiogeno di nuova insorgenza, trombosi intra-stent definita/probabile e ictus. Gli end-point secondari vedono l'incidenza in ospedale di emorragie maggiori o minori definiti secondo la classificazione TIMI, la mortalità di qualsiasi origine e il ricovero non pianificato entro sei mesi. Risultati: sono stati inclusi 193 pazienti (età media 84,4 ± 3,5 anni, 46.1% femmine), di cui 86 (44,6%), 79 (40,9%) e 28 (14,5%) presentavano rispettivamente STEMI, NSTEMI e UA. La grande maggioranza dei pazienti, 179 (92,7%), ha ricevuto una strategia invasiva ed è stata sottoposta a coronarografia, 151 (84.4%) a PCI. L'aspirina è stata somministrata a 180 (93,3%) pazienti, il Clopidogrel a 89 (46,1%) pazienti e il Ticagrelor a 85 (44%) pazienti. Il MACE intraospedaliero si è verificato in 29 pazienti (15%), mentre 3 pazienti (1,6%) e 15 (7,8%) hanno avuto, rispettivamente, un sanguinamento TIMI maggiore e TIMI minore. Della popolazione complessiva, 177 (91,7%) sono stati dimessi vivi con una frazione di eiezione media di 47,7 ± 8,3%. Durante il follow-up, 25 pazienti (13%) sono morti per causa di qualsiasi genere, mentre 42 pazienti (21.8%) hanno richiesto un nuovo ricovero entro sei mesi. Conclusione: la strategia invasiva di trattamento della sindrome coronarica acuta nei pazienti anziani sembra sicura ed efficace. La mortalità a 6 mesi sembra inevitabilmente legata all'età.File | Dimensione | Formato | |
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