Ho esaminato il lessico dell'abbigliamento nella poesia di Giovanni Giudici. Ho preso in visione l'intera opera del poeta, isolando i componimenti in cui occorrono i termini relativi all'abbigliamento e agli accessori. Ho suddiviso le occorrenze e le ho analizzate singolarmente, facendo uso di testi specifici sulla moda e dei principali dizionari, quali GRADIT, DELI e GDLI. Ho cercato di capire dove e con quale funzione comparissero le occorrenze e se rispondessero anche ad una scelta fonica e ritmica. Il lessico dell'abbigliamento è presente nelle opere di Giudici in modo costante, anche se non omogeneo. L'interesse per il rapporto che intercorre tra abito e corpo che lo indossa è Le osservazioni sul lessico dell'abbigliamento sono coerenti con le osservazioni sulla lingua di Giudici emerse da studi precedenti e autorevoli: c'è una tendenza alla teatralità e al travestimento, del corpo come della lingua, una ricerca di una lingua che possa arricchirsi di termini che abbiamo insieme forza espressiva e semantica. La lingua può ¿mascherarsi¿ avvalendosi di termini afferenti a lingue straniere e termini di non immediata comprensibilità. Nel lessico dell'abbigliamento occorrono infatti numerosi termini marcati e termini che provengono dalle lingue straniere. L'abito è il segno visibile dell'esistenza umana, sopravvive al corpo, è un ¿superstite aldiquà: allo stesso tempo è segno della caducità e dell'inanità dell'uomo, costretto ad abbandonare le sue spoglie mortali. Oltre ad avere una forte valenza sociologica, l'abbigliamento può intervenire in scenari dal sapore onirico, segnalando un processo di recupero della memoria di situazioni e ricordi.
"Avevi una gonna rossa". Il lessico dell'abbigliamento nella poesia di Giovanni Giudici.
ROSMINO, ELISA
2011/2012
Abstract
Ho esaminato il lessico dell'abbigliamento nella poesia di Giovanni Giudici. Ho preso in visione l'intera opera del poeta, isolando i componimenti in cui occorrono i termini relativi all'abbigliamento e agli accessori. Ho suddiviso le occorrenze e le ho analizzate singolarmente, facendo uso di testi specifici sulla moda e dei principali dizionari, quali GRADIT, DELI e GDLI. Ho cercato di capire dove e con quale funzione comparissero le occorrenze e se rispondessero anche ad una scelta fonica e ritmica. Il lessico dell'abbigliamento è presente nelle opere di Giudici in modo costante, anche se non omogeneo. L'interesse per il rapporto che intercorre tra abito e corpo che lo indossa è Le osservazioni sul lessico dell'abbigliamento sono coerenti con le osservazioni sulla lingua di Giudici emerse da studi precedenti e autorevoli: c'è una tendenza alla teatralità e al travestimento, del corpo come della lingua, una ricerca di una lingua che possa arricchirsi di termini che abbiamo insieme forza espressiva e semantica. La lingua può ¿mascherarsi¿ avvalendosi di termini afferenti a lingue straniere e termini di non immediata comprensibilità. Nel lessico dell'abbigliamento occorrono infatti numerosi termini marcati e termini che provengono dalle lingue straniere. L'abito è il segno visibile dell'esistenza umana, sopravvive al corpo, è un ¿superstite aldiquà: allo stesso tempo è segno della caducità e dell'inanità dell'uomo, costretto ad abbandonare le sue spoglie mortali. Oltre ad avere una forte valenza sociologica, l'abbigliamento può intervenire in scenari dal sapore onirico, segnalando un processo di recupero della memoria di situazioni e ricordi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/132087