Sin dalla nascita del nuovo catasto italiano, nella seconda metà dell’Ottocento, questo strumento ha mostrato diverse problematiche, specialmente con un lungo dibattito tuttora in atto riguardo al sistema con il quale rendere più equa e giusta la riscossione delle imposte sugli immobili. Questa relazione finale ha l’obiettivo di analizzare le prospettive operative future date dall’attuale riforma del catasto. Per raggiungere tale risultato si è passati per una disanima analitica delle principali riforme e tentativi di riforme avvenuti nel tempo, seguendo una scala temporale che procede dall’istituzione del catasto unico italiano (1886) fino riforma in atto. A quest’ultimo processo ancora in atto è stato dedicato un intero capitolo in cui vengono spiegate le principali caratteristiche della normativa e di tutti i nuovi strumenti operativi. Nella prima parte della Relazione vengono descritte le due sezioni del catasto (catasto terreni e catasto fabbricati), descrivendo la struttura e le principali caratteristiche di entrambe e dei redditi che ne derivano. Nella seconda parte vengono analizzate le problematiche tipiche del catasto che nel tempo hanno portato a problemi di iniquità fiscale, in particolare vengono descritte le rendite catastali e come vengono calcolate e inoltre, vengono analizzati i dati delle statistiche catastali dell’Agenzia delle Entrate, in cui vengono alla luce i difetti principali dei valori catastali sugli immobili urbani. Nell’ultima fase, si è cercato di rispondere all’obiettivo della relazione, ovvero si è tentato di capire le prospettive operative future date dall’attuale riforma del catasto. In particolare, tramite una scala temporale, sono riportate le riforme, i tentativi di riforma e la revisione delle tariffe di estimo avvenute nel tempo con l’obiettivo di riportare le principali motivazioni e gli obiettivi di queste, partendo dalla nascita del nuovo catasto italiano nel 1886 fino alla mancata riforma del 2014. Per quest’ultima vengono descritti gli obiettivi principali della legge delega L n. 23 dell’11/03/22014, tra cui il cambiamento dell’unità di misura delle abitazioni da vano a metro quadro per limitare il problema della perequazione fiscale e limitare l’evasione fiscale. Successivamente è presa in considerazione l’attuale riforma del catasto, descrivendo lo scopo principale di questa e le numerose motivazioni che hanno spinto gli organi istituzionali a aggiornare questo strumento. In particolare, si approfondisce il contenuto dell’articolo 6 del disegno di legge del 5 ottobre del 2021, descrivendone il contenuto e gli obiettivi. Inoltre, si sono approfondite le problematiche che causano numerosi dibattiti politici, riguardo all’aggiornamento delle rendite catastali (valore di mercato e valore patrimoniale) utili per l’aggiornamento degli estimi catastali, con l’obiettivo di mantenere una parità di gettito fiscale, rivedendo le aliquote delle imposte patrimoniali in modo più equo. In conclusione, dalla tesi è emerso che in linea generale, il tema dell’ammodernamento di questo strumento appare tecnicamente di facile realizzazione ma le forti difficoltà risiedono in particolare nell’acceso dibattito politico.
Riforma del Catasto e prospettive operative
POGGIU, ANTONIO
2020/2021
Abstract
Sin dalla nascita del nuovo catasto italiano, nella seconda metà dell’Ottocento, questo strumento ha mostrato diverse problematiche, specialmente con un lungo dibattito tuttora in atto riguardo al sistema con il quale rendere più equa e giusta la riscossione delle imposte sugli immobili. Questa relazione finale ha l’obiettivo di analizzare le prospettive operative future date dall’attuale riforma del catasto. Per raggiungere tale risultato si è passati per una disanima analitica delle principali riforme e tentativi di riforme avvenuti nel tempo, seguendo una scala temporale che procede dall’istituzione del catasto unico italiano (1886) fino riforma in atto. A quest’ultimo processo ancora in atto è stato dedicato un intero capitolo in cui vengono spiegate le principali caratteristiche della normativa e di tutti i nuovi strumenti operativi. Nella prima parte della Relazione vengono descritte le due sezioni del catasto (catasto terreni e catasto fabbricati), descrivendo la struttura e le principali caratteristiche di entrambe e dei redditi che ne derivano. Nella seconda parte vengono analizzate le problematiche tipiche del catasto che nel tempo hanno portato a problemi di iniquità fiscale, in particolare vengono descritte le rendite catastali e come vengono calcolate e inoltre, vengono analizzati i dati delle statistiche catastali dell’Agenzia delle Entrate, in cui vengono alla luce i difetti principali dei valori catastali sugli immobili urbani. Nell’ultima fase, si è cercato di rispondere all’obiettivo della relazione, ovvero si è tentato di capire le prospettive operative future date dall’attuale riforma del catasto. In particolare, tramite una scala temporale, sono riportate le riforme, i tentativi di riforma e la revisione delle tariffe di estimo avvenute nel tempo con l’obiettivo di riportare le principali motivazioni e gli obiettivi di queste, partendo dalla nascita del nuovo catasto italiano nel 1886 fino alla mancata riforma del 2014. Per quest’ultima vengono descritti gli obiettivi principali della legge delega L n. 23 dell’11/03/22014, tra cui il cambiamento dell’unità di misura delle abitazioni da vano a metro quadro per limitare il problema della perequazione fiscale e limitare l’evasione fiscale. Successivamente è presa in considerazione l’attuale riforma del catasto, descrivendo lo scopo principale di questa e le numerose motivazioni che hanno spinto gli organi istituzionali a aggiornare questo strumento. In particolare, si approfondisce il contenuto dell’articolo 6 del disegno di legge del 5 ottobre del 2021, descrivendone il contenuto e gli obiettivi. Inoltre, si sono approfondite le problematiche che causano numerosi dibattiti politici, riguardo all’aggiornamento delle rendite catastali (valore di mercato e valore patrimoniale) utili per l’aggiornamento degli estimi catastali, con l’obiettivo di mantenere una parità di gettito fiscale, rivedendo le aliquote delle imposte patrimoniali in modo più equo. In conclusione, dalla tesi è emerso che in linea generale, il tema dell’ammodernamento di questo strumento appare tecnicamente di facile realizzazione ma le forti difficoltà risiedono in particolare nell’acceso dibattito politico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/132005