La trasformazione di materiali di scarto in nuovi beni di consumo non costituisce solo la definizione di economia circolare bensì un tema molto dibattuto sul piano ambientale attuale. L’industria tessile si qualifica tra i primi posti per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico e la mancanza di diritti per i lavoratori. Per questo motivo numerose aziende consolidate e giovani start up hanno incentrato il loro lavoro sulla rivoluzione sostenibile e sulla creazione di tessuti innovativi sul mercato. Passando dall’analisi della situazione attuale e degli obiettivi preposti per il prossimo decennio dalle Nazioni Unite, l’elaborato giunge a descrivere diversi metodi per affrontare la problematica. Alcuni dei casi più rilevanti sono rappresentati dalle CSR di multinazionali di abbigliamento come Candiani Denim, il gruppo Kering e Adidas. Di contro, start up appena nate come Duedilatte, Vegea e Orange Fiber hanno cercato di apportare il loro contributo alla transizione sostenibile. In particolare, i progetti delle startup coinvolte si sono distinte per aver creato nuovi filati da scarti o esuberi organici. L’unione dell’impegno per la sostenibilità si sta dimostrando notevole dal punto di vista comunicativo, ma diventa necessario valutare se si raggiungeranno obiettivi di riqualificazione ambientale oppure un enorme greenwashing. Al momento, infatti, non vengono a mancare accuse di pratiche scorrette o di pubblicità ingannevole con l’intento di creare una falsa reputazione aziendale e aumentare il valore commerciale dei propri prodotti.
Economia circolare: circular fashion
CASTELLARO, LETIZIA
2021/2022
Abstract
La trasformazione di materiali di scarto in nuovi beni di consumo non costituisce solo la definizione di economia circolare bensì un tema molto dibattuto sul piano ambientale attuale. L’industria tessile si qualifica tra i primi posti per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico e la mancanza di diritti per i lavoratori. Per questo motivo numerose aziende consolidate e giovani start up hanno incentrato il loro lavoro sulla rivoluzione sostenibile e sulla creazione di tessuti innovativi sul mercato. Passando dall’analisi della situazione attuale e degli obiettivi preposti per il prossimo decennio dalle Nazioni Unite, l’elaborato giunge a descrivere diversi metodi per affrontare la problematica. Alcuni dei casi più rilevanti sono rappresentati dalle CSR di multinazionali di abbigliamento come Candiani Denim, il gruppo Kering e Adidas. Di contro, start up appena nate come Duedilatte, Vegea e Orange Fiber hanno cercato di apportare il loro contributo alla transizione sostenibile. In particolare, i progetti delle startup coinvolte si sono distinte per aver creato nuovi filati da scarti o esuberi organici. L’unione dell’impegno per la sostenibilità si sta dimostrando notevole dal punto di vista comunicativo, ma diventa necessario valutare se si raggiungeranno obiettivi di riqualificazione ambientale oppure un enorme greenwashing. Al momento, infatti, non vengono a mancare accuse di pratiche scorrette o di pubblicità ingannevole con l’intento di creare una falsa reputazione aziendale e aumentare il valore commerciale dei propri prodotti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/132000