La pandemia di COVID-19 ha mostrato l’importanza di una comunicazione della scienza diffusa e comprensibile, che permetta di guidare scelte consapevoli a beneficio della salute degli individui e della collettività. I vaccini anti COVID-19 sono uno strumento indispensabile per affrontare la pandemia, ma affinché la loro funzione sia effettiva, una volta prodotti e autorizzati, la popolazione deve essere disposta a vaccinarsi. L’esitazione vaccinale è un fenomeno studiato da anni che indica la diffidenza nei confronti dei vaccini e rappresenta un’importante minaccia alla salute pubblica globale. In questo contesto di sfiducia si è inserita la necessità di vaccinarsi contro il nuovo coronavirus, in una lotta contro il tempo che ha lasciato non pochi dubbi e incertezze. Lo scopo di questa trattazione è di analizzare alcuni aspetti della comunicazione scientifica, in particolare sui vaccini, che è avvenuta negli ultimi mesi, partendo dal concetto di esitazione vaccinale e dalla situazione italiana nel contesto europeo e mondiale prima della pandemia e nelle sue diverse fasi. Verranno prese in considerazione le ragioni storiche dell’antivaccinismo e le strategie comunicative per contrastarlo, indicate dagli esperti del fenomeno. La comunicazione della scienza in un periodo in cui avvengono continuamente nuove scoperte deve affrontare la difficoltà di gestire la raccolta e la pubblicazione di moltissimi dati, da interpretare e comunicare in modo corretto. Si indicheranno alcuni esempi per mostrare la complessità dell’interpretazione dei dati e l’importanza della responsabilità di chi li comunica. L’oggetto dell’argomentazione sarà la comunicazione scientifica nel suo complesso, che coinvolge i diversi attori che vi partecipano, dai media alle istituzioni, dagli scienziati ai politici. Verranno trattati alcuni problemi nella comunicazione da parte degli esperti che ottengono visibilità sui media e si presenterà il ruolo delle istituzioni che comunicano al pubblico, con campagne mirate, ma anche con la redazione di report ufficiali. Per affrontare il complesso rapporto tra scienza, società, media e politica verrà presentato il caso della comunicazione che riguarda il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca. La vicenda mostra l’importanza della comunicazione, non solo negli aspetti tradizionali su giornali e televisione, ma anche nella costruzione di una narrazione percepita dal pubblico data dalle scelte di istituzioni e politica. L’esperienza della situazione emergenziale che si sta vivendo può diventare un’occasione per la scienza di riflettere su se stessa e di comprendere l’importanza della comunicazione scientifica, per essere pronta ad affrontare futuri momenti di crisi.
La comunicazione della scienza in tempo di pandemia: il caso dei vaccini anti COVID-19
LORENZO, ANNA
2020/2021
Abstract
La pandemia di COVID-19 ha mostrato l’importanza di una comunicazione della scienza diffusa e comprensibile, che permetta di guidare scelte consapevoli a beneficio della salute degli individui e della collettività. I vaccini anti COVID-19 sono uno strumento indispensabile per affrontare la pandemia, ma affinché la loro funzione sia effettiva, una volta prodotti e autorizzati, la popolazione deve essere disposta a vaccinarsi. L’esitazione vaccinale è un fenomeno studiato da anni che indica la diffidenza nei confronti dei vaccini e rappresenta un’importante minaccia alla salute pubblica globale. In questo contesto di sfiducia si è inserita la necessità di vaccinarsi contro il nuovo coronavirus, in una lotta contro il tempo che ha lasciato non pochi dubbi e incertezze. Lo scopo di questa trattazione è di analizzare alcuni aspetti della comunicazione scientifica, in particolare sui vaccini, che è avvenuta negli ultimi mesi, partendo dal concetto di esitazione vaccinale e dalla situazione italiana nel contesto europeo e mondiale prima della pandemia e nelle sue diverse fasi. Verranno prese in considerazione le ragioni storiche dell’antivaccinismo e le strategie comunicative per contrastarlo, indicate dagli esperti del fenomeno. La comunicazione della scienza in un periodo in cui avvengono continuamente nuove scoperte deve affrontare la difficoltà di gestire la raccolta e la pubblicazione di moltissimi dati, da interpretare e comunicare in modo corretto. Si indicheranno alcuni esempi per mostrare la complessità dell’interpretazione dei dati e l’importanza della responsabilità di chi li comunica. L’oggetto dell’argomentazione sarà la comunicazione scientifica nel suo complesso, che coinvolge i diversi attori che vi partecipano, dai media alle istituzioni, dagli scienziati ai politici. Verranno trattati alcuni problemi nella comunicazione da parte degli esperti che ottengono visibilità sui media e si presenterà il ruolo delle istituzioni che comunicano al pubblico, con campagne mirate, ma anche con la redazione di report ufficiali. Per affrontare il complesso rapporto tra scienza, società, media e politica verrà presentato il caso della comunicazione che riguarda il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca. La vicenda mostra l’importanza della comunicazione, non solo negli aspetti tradizionali su giornali e televisione, ma anche nella costruzione di una narrazione percepita dal pubblico data dalle scelte di istituzioni e politica. L’esperienza della situazione emergenziale che si sta vivendo può diventare un’occasione per la scienza di riflettere su se stessa e di comprendere l’importanza della comunicazione scientifica, per essere pronta ad affrontare futuri momenti di crisi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/131983