La diffusione del virus SARS-CoV-2 ha inevitabilmente stravolto le nostre vite e creato nuove esigenze, portando i brand a modificare la propria comunicazione pubblicitaria. Condotta un’indagine accurata sulle modalità con cui la pubblicità si è adattata alla crisi, è emerso che la nostalgia è stata il comune denominatore tra le campagne pubblicitarie di molti brand. L’obiettivo di questo elaborato è ricercare le cause di questo fenomeno che necessariamente si ricollegano all’impatto sociale, economico e anche emotivo che la pandemia ha portato. Per comprendere in modo completo l’argomento il primo capitolo è stato dedicato all’approfondimento della comunicazione pubblicitaria, della sua storia e di come si è evoluta nel corso degli anni. La pubblicità cresce e si modifica di pari passo con la società; dalla rivoluzione industriale, al “Carosello” fino all’avvento delle nuove tecnologie mantenendo sempre il suo carattere persuasivo. A questo proposito si è indagato su questo aspetto della comunicazione pubblicitaria, cercando di capire come le emozioni siano fondamentali per rendere efficace una comunicazione persuasiva. Nel secondo capitolo viene analizzata la comunicazione pubblicitaria e come questa si modula in un contesto di crisi come quello della pandemia del virus SARS-CoV-2. Dopo una breve introduzione con un inquadramento socioeconomico della situazione pandemica, viene introdotto l’interessante punto di vista delle aziende che trattano il virus come un vero e proprio brand, avendo notato la sua straordinaria potenza comunicativa. L'analisi continua con una classificazione dei vari brand in base a come hanno modellato la loro comunicazione nelle prime fasi della diffusione del virus, includendo esempi di spot e slogan. Il terzo ed ultimo capitolo tratta il tema della nostalgia. Dopo l'introduzione di questa emozione, raccontandone le origini e la storia del termine stesso, questa viene accostata al marketing, dato che negli ultimi anni è stata considerata da molti come un’ottima strategia suscitare nel consumatore un sentimento nostalgico. Infatti, secondo molti studiosi, la nostalgia avrebbe una correlazione molto forte con il benessere psicologico e con il bisogno di appartenenza che caratterizza l’essere umano, un “animale sociale”. Questo sentimento ha avuto un ruolo molto importante durante la diffusione del Coronavirus ed è stato il protagonista indiscusso delle pubblicità più recenti: la nostalgia risulta essere il filo conduttore della comunicazione pubblicitaria pandemica. I riferimenti però cambiano, infatti, oltre alla nostalgia classica del passato, sono presenti molti riferimenti alla vita prima della diffusione del virus, quindi a un passato molto più recente.
Coronavirus e riscoperta della nostalgia: come è cambiata la comunicazione pubblicitaria e la reazione dei brand
RUBINO, AGNESE
2020/2021
Abstract
La diffusione del virus SARS-CoV-2 ha inevitabilmente stravolto le nostre vite e creato nuove esigenze, portando i brand a modificare la propria comunicazione pubblicitaria. Condotta un’indagine accurata sulle modalità con cui la pubblicità si è adattata alla crisi, è emerso che la nostalgia è stata il comune denominatore tra le campagne pubblicitarie di molti brand. L’obiettivo di questo elaborato è ricercare le cause di questo fenomeno che necessariamente si ricollegano all’impatto sociale, economico e anche emotivo che la pandemia ha portato. Per comprendere in modo completo l’argomento il primo capitolo è stato dedicato all’approfondimento della comunicazione pubblicitaria, della sua storia e di come si è evoluta nel corso degli anni. La pubblicità cresce e si modifica di pari passo con la società; dalla rivoluzione industriale, al “Carosello” fino all’avvento delle nuove tecnologie mantenendo sempre il suo carattere persuasivo. A questo proposito si è indagato su questo aspetto della comunicazione pubblicitaria, cercando di capire come le emozioni siano fondamentali per rendere efficace una comunicazione persuasiva. Nel secondo capitolo viene analizzata la comunicazione pubblicitaria e come questa si modula in un contesto di crisi come quello della pandemia del virus SARS-CoV-2. Dopo una breve introduzione con un inquadramento socioeconomico della situazione pandemica, viene introdotto l’interessante punto di vista delle aziende che trattano il virus come un vero e proprio brand, avendo notato la sua straordinaria potenza comunicativa. L'analisi continua con una classificazione dei vari brand in base a come hanno modellato la loro comunicazione nelle prime fasi della diffusione del virus, includendo esempi di spot e slogan. Il terzo ed ultimo capitolo tratta il tema della nostalgia. Dopo l'introduzione di questa emozione, raccontandone le origini e la storia del termine stesso, questa viene accostata al marketing, dato che negli ultimi anni è stata considerata da molti come un’ottima strategia suscitare nel consumatore un sentimento nostalgico. Infatti, secondo molti studiosi, la nostalgia avrebbe una correlazione molto forte con il benessere psicologico e con il bisogno di appartenenza che caratterizza l’essere umano, un “animale sociale”. Questo sentimento ha avuto un ruolo molto importante durante la diffusione del Coronavirus ed è stato il protagonista indiscusso delle pubblicità più recenti: la nostalgia risulta essere il filo conduttore della comunicazione pubblicitaria pandemica. I riferimenti però cambiano, infatti, oltre alla nostalgia classica del passato, sono presenti molti riferimenti alla vita prima della diffusione del virus, quindi a un passato molto più recente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/131968