Che il mondo sia ormai completamente dominato dalle nuove tecnologie digitali e dalla comunicazione tramite internet, lo abbiamo capito ed è un fenomeno che si presenta quotidianamente sotto i nostri occhi e sperimentiamo tutti in prima persona. Altrettanto noto è il fatto che i ragazzi delle giovani generazioni siano i maggiori fruitori e migliori conoscitori di tali tecnologie, perché sono nati e crescono con esse, tanto da creare un vero e proprio divario intergenerazionale tra ragazzi e adulti per quanto riguarda l'approccio e l'uso di questi strumenti. Tuttavia, nonostante sia così evidente l'influsso sempre più pervasivo e globale che i nuovi media stanno esercitando negli ultimi anni sui ragazzi, sono molto meno risaputi e meno considerati i loro effetti e le loro conseguenze sul processo di crescita di bambini e adolescenti, nonché sui processi di socializzazione, di comunicazione, di informazione e di relazione dei giovani in generale. Questa tesi, anche attraverso la consultazione di statistiche e dati quantitativi, si propone in ultima analisi di capire quali motivazioni spingono i giovani ad utilizzare i nuovi media in modo così frequente e intenso, qual è la loro percezione e il senso che essi attribuiscono alla relazione con i media. Allo stesso tempo, è una tesi che vuole essere una fotografia del mondo giovanile guardato con gli occhi dell'attualità dal punto di vista della socializzazione e soprattutto dell'educazione; una fotografia che mostra luci ed ombre di una ¿rivoluzione¿ in parte già avvenuta e in parte ancora in atto. È importante accogliere positivamente tutti i vantaggi che ne derivano (come le ampie opportunità di comunicazione, scambio e apprendimento), ma comunque non bisogna sottovalutare i rischi a cui le nuove generazioni sono sottoposte (dalle dipendenze alla pedo-pornografia online, dal cyber-bullismo all'incapacità di comunicare nella vita reale). Oggi è possibile non solo educare attraverso i media, ovvero facendo di essi un utilizzo strumentale per migliorare i processi di insegnamento e di apprendimento, ma anche educare ai media, che significa promuovere il senso critico, la consapevolezza e la responsabilità dei giovani, soprattutto aiutandoli a riflettere sul ruolo e sul significato dei nuovi media.

I giovani del Terzo Millennio e i nuovi media

FRANCALANZA, EMANUELA
2011/2012

Abstract

Che il mondo sia ormai completamente dominato dalle nuove tecnologie digitali e dalla comunicazione tramite internet, lo abbiamo capito ed è un fenomeno che si presenta quotidianamente sotto i nostri occhi e sperimentiamo tutti in prima persona. Altrettanto noto è il fatto che i ragazzi delle giovani generazioni siano i maggiori fruitori e migliori conoscitori di tali tecnologie, perché sono nati e crescono con esse, tanto da creare un vero e proprio divario intergenerazionale tra ragazzi e adulti per quanto riguarda l'approccio e l'uso di questi strumenti. Tuttavia, nonostante sia così evidente l'influsso sempre più pervasivo e globale che i nuovi media stanno esercitando negli ultimi anni sui ragazzi, sono molto meno risaputi e meno considerati i loro effetti e le loro conseguenze sul processo di crescita di bambini e adolescenti, nonché sui processi di socializzazione, di comunicazione, di informazione e di relazione dei giovani in generale. Questa tesi, anche attraverso la consultazione di statistiche e dati quantitativi, si propone in ultima analisi di capire quali motivazioni spingono i giovani ad utilizzare i nuovi media in modo così frequente e intenso, qual è la loro percezione e il senso che essi attribuiscono alla relazione con i media. Allo stesso tempo, è una tesi che vuole essere una fotografia del mondo giovanile guardato con gli occhi dell'attualità dal punto di vista della socializzazione e soprattutto dell'educazione; una fotografia che mostra luci ed ombre di una ¿rivoluzione¿ in parte già avvenuta e in parte ancora in atto. È importante accogliere positivamente tutti i vantaggi che ne derivano (come le ampie opportunità di comunicazione, scambio e apprendimento), ma comunque non bisogna sottovalutare i rischi a cui le nuove generazioni sono sottoposte (dalle dipendenze alla pedo-pornografia online, dal cyber-bullismo all'incapacità di comunicare nella vita reale). Oggi è possibile non solo educare attraverso i media, ovvero facendo di essi un utilizzo strumentale per migliorare i processi di insegnamento e di apprendimento, ma anche educare ai media, che significa promuovere il senso critico, la consapevolezza e la responsabilità dei giovani, soprattutto aiutandoli a riflettere sul ruolo e sul significato dei nuovi media.
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