La famiglia è l'istituzione sociale in cui, più di altre realtà, si cerca di dare una risposta a eventi normativi e paranormativi che condizionano tutto il ciclo di vita delle persone che ne fanno parte; il tentativo di attivare le risorse più adeguate per superare i momenti critici deve partire dalla famiglia stessa, depositaria della conoscenza di tutto il percorso che l'ha condotta verso il cambiamento. In presenza di un figlio disabile i genitori possono attivare quelle risorse solo nel momento in cui vi è una effettiva presa in carico da parte dei Servizi, che con i loro apparati possono accompagnare i genitori lungo tutte le fasi di crescita del figlio, superando così quello shock iniziale che colpisce inevitabilmente alla comunicazione della diagnosi. Le fasi di crescita di un figlio disabile sono spesso scandite dagli inserimenti sociali proposti durante il cammino: la scuola e poi, quando il figlio diventa adulto, il Centro diurno e l'inserimento lavorativo, fino ad arrivare all'inserimento in una Struttura residenziale; queste tappe sono scandite, oltre che dai fattori di sviluppo personale del figlio disabile, anche e soprattutto dalle dinamiche relazionali che interessano la famiglia e gli operatori dei diversi Servizi. La dissertazione è suddivisa in due parti: la prima parte, teorica, offre una panoramica sul concetto di ciclo di vita familiare, ed esplora le principali tappe di vita e di inserimento sociale affrontate dalla famiglia con un figlio disabile; la seconda parte presenta un ricerca empirica che ha l'obiettivo di indagare le relazioni genitori-figlio-Servizi, assumendo il punto di vista dei genitori, nel tentativo di capire se lo stile emotivo e relazionale dei genitori stessi cambia nel corso del tempo, e quali fattori ne determinano il cambiamento. Lo strumento utilizzato è un questionario strutturato, sottoposto a 37 genitori di figli disabili inseriti in realtà sociali diverse. Vengono analizzati dunque i dati ottenuti dalla somministrazione del questionario e organizza i risultati ottenuti per esporre le conclusioni di questo lavoro.

Crescere un figlio disabile: il cambiamento delle dinamiche relazionali nel ciclo di vita familiare

GIOTTO, LORENZO
2011/2012

Abstract

La famiglia è l'istituzione sociale in cui, più di altre realtà, si cerca di dare una risposta a eventi normativi e paranormativi che condizionano tutto il ciclo di vita delle persone che ne fanno parte; il tentativo di attivare le risorse più adeguate per superare i momenti critici deve partire dalla famiglia stessa, depositaria della conoscenza di tutto il percorso che l'ha condotta verso il cambiamento. In presenza di un figlio disabile i genitori possono attivare quelle risorse solo nel momento in cui vi è una effettiva presa in carico da parte dei Servizi, che con i loro apparati possono accompagnare i genitori lungo tutte le fasi di crescita del figlio, superando così quello shock iniziale che colpisce inevitabilmente alla comunicazione della diagnosi. Le fasi di crescita di un figlio disabile sono spesso scandite dagli inserimenti sociali proposti durante il cammino: la scuola e poi, quando il figlio diventa adulto, il Centro diurno e l'inserimento lavorativo, fino ad arrivare all'inserimento in una Struttura residenziale; queste tappe sono scandite, oltre che dai fattori di sviluppo personale del figlio disabile, anche e soprattutto dalle dinamiche relazionali che interessano la famiglia e gli operatori dei diversi Servizi. La dissertazione è suddivisa in due parti: la prima parte, teorica, offre una panoramica sul concetto di ciclo di vita familiare, ed esplora le principali tappe di vita e di inserimento sociale affrontate dalla famiglia con un figlio disabile; la seconda parte presenta un ricerca empirica che ha l'obiettivo di indagare le relazioni genitori-figlio-Servizi, assumendo il punto di vista dei genitori, nel tentativo di capire se lo stile emotivo e relazionale dei genitori stessi cambia nel corso del tempo, e quali fattori ne determinano il cambiamento. Lo strumento utilizzato è un questionario strutturato, sottoposto a 37 genitori di figli disabili inseriti in realtà sociali diverse. Vengono analizzati dunque i dati ottenuti dalla somministrazione del questionario e organizza i risultati ottenuti per esporre le conclusioni di questo lavoro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/131831