Questo lavoro si situa in un contesto e in un periodo molto anomali, caratterizzati da una forte crisi economica che però non colpisce in modo uniforme né i settori, né i consumi, né i territori. Una crisi che ha investito soprattutto le fasce medie e medio-basse della popolazione senza comprimere i livelli più alti di reddito e che ha intaccato in misura discordante i vari ambiti dell'economia. E' dunque la struttura stessa dei comportamenti del consumatore e dei suoi consumi che è messa in discussione: al ridursi delle risorse disponibili, mutano di conseguenza le esigenze dei singoli consumatori. In questo contesto disomogeneo, i segnali che arrivano dal mercato turistico sono analogamente dissimili e discordanti: infatti, mentre i viaggi a medio-lungo raggio verso l'Italia sono in forte diminuzione, per ciò che concerne i prodotti turistici di tendenza e i pacchetti di vacanze brevi l'andamento della domanda è completamente opposto. Questa situazione generale appena descritta trova raffronto proprio in Valle d'Aosta, una regione che ha affrontato in modo non del tutto negativo la grave crisi che ci colpisce, a differenza di altre aree turistiche che hanno dovuto affrontare gravi perdite di clientela e di fatturati. Per quanto riguarda la Valle d'Aosta, il turismo rappresenta il fulcro della sua economia: infatti secondo il report della "Chambre Valdôtaine" del giungo 2012, la quota di valore aggiunto regionale prodotta dai servizi (tra i quali il turismo gioca un ruolo predominante) è del 75,8% e la sua importanza è destinata a crescere in modo considerevole. Prima di analizzare le diverse categorie di turisti che soggiornano in Valle d'Aosta, bisogna approfondire lo studio dell'andamento della domanda verso la Regione. In effetti, il turismo di montagna, sia estivo che invernale, ha subito, negli ultimi tempi, una fase di profondo cambiamento che non ha risparmiato neanche la Valle. Questa trasformazione nella visione del turismo montano è dovuta a logiche congiunturali come la mancanza di neve e, soprattutto, il rallentamento dei consumi, come peggiore conseguenza della crisi che ha pervaso gli ultimi anni, che riflettono questi mutamenti nei comportamenti della domanda di turismo. Come principale conseguenza di questo cambiamento che sconvolge le logiche tradizionali del turismo di montagna, si può riscontrare una diminuzione nella durata dei soggiorni. Non bisogna, inoltre, tralasciare il fatto che le vacanze brevi vengono fatte vicino a casa, in modo da ottimizzare il tempo e non spendere troppo nei trasporti: infatti, come si osserverà in seguito, i mercati principali di provenienza dei turisti italiani sono la Lombardia ed il Piemonte, le due regioni più vicine alla Valle d'Aosta. Ciò che però caratterizza l'offerta valdostana sono senza dubbio i suoi più di 1000 km di piste e i suoi comprensori sciistici all'avanguardia che vengono scelti da quasi 700 mila turisti italiani e da 350 mila turisti stranieri ogni anno. Nonostante il periodo di crisi che stiamo attraversando, negli ultimi anni il turismo straniero è in aumento. Viene quindi individuato nel mercato di prossimità il principale potenziale turistico ma senza disdegnare i mercati a medio e lungo raggio (Giappone e Russia). Tutti i piani, che la Valle d'Aosta deve continuare a perseguire, devono servire anche per aumentare il fatturato della regione e devono avere come obiettivo quello di far crescere il valore aggiunto del prodotto che la regione deve vendere.
Situazione attuale del turismo in Valle d'Aosta: focus sulla Valtournenche
DI SOPRA, SARA
2012/2013
Abstract
Questo lavoro si situa in un contesto e in un periodo molto anomali, caratterizzati da una forte crisi economica che però non colpisce in modo uniforme né i settori, né i consumi, né i territori. Una crisi che ha investito soprattutto le fasce medie e medio-basse della popolazione senza comprimere i livelli più alti di reddito e che ha intaccato in misura discordante i vari ambiti dell'economia. E' dunque la struttura stessa dei comportamenti del consumatore e dei suoi consumi che è messa in discussione: al ridursi delle risorse disponibili, mutano di conseguenza le esigenze dei singoli consumatori. In questo contesto disomogeneo, i segnali che arrivano dal mercato turistico sono analogamente dissimili e discordanti: infatti, mentre i viaggi a medio-lungo raggio verso l'Italia sono in forte diminuzione, per ciò che concerne i prodotti turistici di tendenza e i pacchetti di vacanze brevi l'andamento della domanda è completamente opposto. Questa situazione generale appena descritta trova raffronto proprio in Valle d'Aosta, una regione che ha affrontato in modo non del tutto negativo la grave crisi che ci colpisce, a differenza di altre aree turistiche che hanno dovuto affrontare gravi perdite di clientela e di fatturati. Per quanto riguarda la Valle d'Aosta, il turismo rappresenta il fulcro della sua economia: infatti secondo il report della "Chambre Valdôtaine" del giungo 2012, la quota di valore aggiunto regionale prodotta dai servizi (tra i quali il turismo gioca un ruolo predominante) è del 75,8% e la sua importanza è destinata a crescere in modo considerevole. Prima di analizzare le diverse categorie di turisti che soggiornano in Valle d'Aosta, bisogna approfondire lo studio dell'andamento della domanda verso la Regione. In effetti, il turismo di montagna, sia estivo che invernale, ha subito, negli ultimi tempi, una fase di profondo cambiamento che non ha risparmiato neanche la Valle. Questa trasformazione nella visione del turismo montano è dovuta a logiche congiunturali come la mancanza di neve e, soprattutto, il rallentamento dei consumi, come peggiore conseguenza della crisi che ha pervaso gli ultimi anni, che riflettono questi mutamenti nei comportamenti della domanda di turismo. Come principale conseguenza di questo cambiamento che sconvolge le logiche tradizionali del turismo di montagna, si può riscontrare una diminuzione nella durata dei soggiorni. Non bisogna, inoltre, tralasciare il fatto che le vacanze brevi vengono fatte vicino a casa, in modo da ottimizzare il tempo e non spendere troppo nei trasporti: infatti, come si osserverà in seguito, i mercati principali di provenienza dei turisti italiani sono la Lombardia ed il Piemonte, le due regioni più vicine alla Valle d'Aosta. Ciò che però caratterizza l'offerta valdostana sono senza dubbio i suoi più di 1000 km di piste e i suoi comprensori sciistici all'avanguardia che vengono scelti da quasi 700 mila turisti italiani e da 350 mila turisti stranieri ogni anno. Nonostante il periodo di crisi che stiamo attraversando, negli ultimi anni il turismo straniero è in aumento. Viene quindi individuato nel mercato di prossimità il principale potenziale turistico ma senza disdegnare i mercati a medio e lungo raggio (Giappone e Russia). Tutti i piani, che la Valle d'Aosta deve continuare a perseguire, devono servire anche per aumentare il fatturato della regione e devono avere come obiettivo quello di far crescere il valore aggiunto del prodotto che la regione deve vendere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/131791