L'obiettivo che si pone questa tesi si riferisce alla disamina della condizione e posizione dell'infanzia tra Medioevo e Umanesimo, delle mancanze che hanno caratterizzato il mondo infantile inizialmente, e le conquiste ottenute, in seguito, a livello sociale ed educativo tra i due periodi storici. Gli argomenti affrontati vertono sull'evoluzione della storia dell'infanzia attraverso le diverse modalità dell'interpretare, curare, amare ed educare il minore. Si tratta di un campo di indagine che ha sempre attirato la mia attenzione, che è stata accentuata durante lo studio di Sociologia della famiglia che tratta tale tematica ma in maniera circoscritta. Ho deciso, pertanto, di affrontare questa tesi in modo da poter approfondire, soprattutto in ambito educativo, il mio interesse a riguardo. Si è a conoscenza dell'attuale concezione di infanzia caratterizzata da riconoscimenti, tutele e diritti, ma delle fatiche che tale categoria ha dovuto superare per ottenere le sopracitate attenzioni, pochi ne sono informati. Infatti tale panorama informativo non è mai stato preso in considerazione dagli studiosi sino a poco più di cinquant'anni fa, quando lo storico P. Ariès fu il primo a considerare tale aspetto, analizzando la posizione del bambino a partire dal Medioevo all'epoca moderna. La prima osservazione da porre riguarda la carenza di informazioni concernenti l'argomento: tale insufficienza è giustificata dal fatto che, nel periodo medievale, il bambino possedeva tutte le caratteristiche del soggetto storico marginale ed occultato e, come tale, non oggetto di interesse da parte della società. I dati estrapolati per dare forma all'elaborato riguardano, principalmente, fonti di carattere letterario ed iconografico, testimoniate dalla visione unidirezionale ed indiretta degli adulti. Il lavoro si articola in tre parti: le prime due sono più teoriche, mentre l'ultima affronta una tematica concreta attraverso l'analisi dell'opera Régime du corps di Aldobrandino da Siena. Il primo capitolo si concentra su ciò che si è definito ¿infanzia negata¿, nel periodo medievale. In quest'epoca, infatti, si può affermare che la categoria infanzia non esistesse nella mentalità adulta. Non vi era interesse per il bambino, che veniva considerato come un uomo in miniatura e non gli erano riconosciute, pertanto, esigenze e necessità specifiche Si tratta di un periodo storico segnato da un elevato numero di decessi infantili che contribuivano a non accrescere il sentimento per l'infanzia da parte degli adulti. Nel suddetto capitolo vengono illustrati tutti quei fattori che segnalano una mancata sensibilità verso l'infanzia a partire dal maltrattamento, all'abbandono, all'infanticidio¿ Il secondo capitolo si apre con la presa in esame dell'Umanesimo e delle conquiste che si verificano in tale epoca. Si parte dal presupposto che la riscoperta dell'infanzia avviene, secondo diversi studiosi, proprio in tale arco storico-culturale. Si considera l'evoluzione della figura del minore in base a rappresentazioni iconografiche, attraverso le quali si denota la concezione che del bambino ha il mondo adulto. In tale periodo cambia il ruolo sociale dell'infante all'interno della famiglia, conquistando uno status di maggiore rilievo. Nasce, infatti, il sentimento per l'infanzia, che modifica la concezione stessa che i genitori detengono nei confronti dei propri figli, acquisendo verso di loro una maggiore sensibilità e calore affettivo. Nella seconda parte del capito

UN'INFANZIA NEGATA? EDUCAZIONE TRA MEDIOEVO E UMANESIMO

SALICE, GIULIA
2012/2013

Abstract

L'obiettivo che si pone questa tesi si riferisce alla disamina della condizione e posizione dell'infanzia tra Medioevo e Umanesimo, delle mancanze che hanno caratterizzato il mondo infantile inizialmente, e le conquiste ottenute, in seguito, a livello sociale ed educativo tra i due periodi storici. Gli argomenti affrontati vertono sull'evoluzione della storia dell'infanzia attraverso le diverse modalità dell'interpretare, curare, amare ed educare il minore. Si tratta di un campo di indagine che ha sempre attirato la mia attenzione, che è stata accentuata durante lo studio di Sociologia della famiglia che tratta tale tematica ma in maniera circoscritta. Ho deciso, pertanto, di affrontare questa tesi in modo da poter approfondire, soprattutto in ambito educativo, il mio interesse a riguardo. Si è a conoscenza dell'attuale concezione di infanzia caratterizzata da riconoscimenti, tutele e diritti, ma delle fatiche che tale categoria ha dovuto superare per ottenere le sopracitate attenzioni, pochi ne sono informati. Infatti tale panorama informativo non è mai stato preso in considerazione dagli studiosi sino a poco più di cinquant'anni fa, quando lo storico P. Ariès fu il primo a considerare tale aspetto, analizzando la posizione del bambino a partire dal Medioevo all'epoca moderna. La prima osservazione da porre riguarda la carenza di informazioni concernenti l'argomento: tale insufficienza è giustificata dal fatto che, nel periodo medievale, il bambino possedeva tutte le caratteristiche del soggetto storico marginale ed occultato e, come tale, non oggetto di interesse da parte della società. I dati estrapolati per dare forma all'elaborato riguardano, principalmente, fonti di carattere letterario ed iconografico, testimoniate dalla visione unidirezionale ed indiretta degli adulti. Il lavoro si articola in tre parti: le prime due sono più teoriche, mentre l'ultima affronta una tematica concreta attraverso l'analisi dell'opera Régime du corps di Aldobrandino da Siena. Il primo capitolo si concentra su ciò che si è definito ¿infanzia negata¿, nel periodo medievale. In quest'epoca, infatti, si può affermare che la categoria infanzia non esistesse nella mentalità adulta. Non vi era interesse per il bambino, che veniva considerato come un uomo in miniatura e non gli erano riconosciute, pertanto, esigenze e necessità specifiche Si tratta di un periodo storico segnato da un elevato numero di decessi infantili che contribuivano a non accrescere il sentimento per l'infanzia da parte degli adulti. Nel suddetto capitolo vengono illustrati tutti quei fattori che segnalano una mancata sensibilità verso l'infanzia a partire dal maltrattamento, all'abbandono, all'infanticidio¿ Il secondo capitolo si apre con la presa in esame dell'Umanesimo e delle conquiste che si verificano in tale epoca. Si parte dal presupposto che la riscoperta dell'infanzia avviene, secondo diversi studiosi, proprio in tale arco storico-culturale. Si considera l'evoluzione della figura del minore in base a rappresentazioni iconografiche, attraverso le quali si denota la concezione che del bambino ha il mondo adulto. In tale periodo cambia il ruolo sociale dell'infante all'interno della famiglia, conquistando uno status di maggiore rilievo. Nasce, infatti, il sentimento per l'infanzia, che modifica la concezione stessa che i genitori detengono nei confronti dei propri figli, acquisendo verso di loro una maggiore sensibilità e calore affettivo. Nella seconda parte del capito
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/131772