Placed on the left side of the river Tanaro, the Basso Monferrato astigiano is characterized by small hills extending, between 100 and over 500 meters above the sea, having gentle slopes and rounded ridges. The main typologies of cultivation are: viticulture, cereal cultivation, fruit cultivation, hazelnut cultivation, meadows, pastures, poplar planting, woodlands, wood cultivation, and wild lands. Within the territory of the Basso Monferrato astigiano there are three different types of landscape: the central hills (Monferrato); the northern hills (Po) and the high plain; the same are divided into Subsets and Units which then divide cultivated lands from wild lands. In the last 50 years different trends were registered (growing, decreasing and stable) depending both on the geographical collocation and the socio-economic development of municipalities. The municipalities with decreasing trends are those characterized by socio-economic difficulties. The development of different agricultures has been studied based on bibliography sources and data supplied by the Agricultural Censuses. It is clear that a strong reduction of the Agricultural Area (SAU) has occurred: in 50 years the reduction exceeded 40%. The reduction of SAU is the consequence of progressive abandonment of certain cultivations, first of all the viticulture; in the Basso Monferrato there are vine varieties dedicated to the production of high quality wines belonging to a market niche: they cover less than 4% of SAU (2010). Another cultivation which confronted a reduction is that of meadows and pastures, left uncultivated following the weakening of small zootechnical businesses. The areas where the mechanization was possible were converted into arable lands. Poplar planting and fruit cultivation decreased as well. From the Censuses it was possible to estimate the evolution of soil exploitation, considering all the relevant types: the SAU, the urban area and the woodlands. Two typical conditions within the Basso Monferrato may be classified: forest-based municipalities, agricultural-based municipalities. The progressive growth of woodlands and wild lands is consequence of abandonment of cultivated lands. Until the last decade of the twentieth century the Basso Monferrato was characterized by a significant fragmentation of businesses. The need of rational exploitation of assets led to weakening of small businesses, whose lands were embedded by bigger businesses, which then could specialize in different productions. Such process was eased by the evolution of mechanization, which allowed better quality of production and reduction of working hours. Where the mechanization cannot be exploited the production strategies shall be modified; those areas for which the mechanization represents a barrier are soon to be abandoned. The transformations undergone by the Basso Monferrato in the last 50 years may be connected to considerable circumstances as the progressive abandonment of secondary areas, the agricultural growth within the areas which are easily cultivated with mechanization and the growing process of urbanization.

Situato alla sinistra orografica del fiume Tanaro, il Basso Monferrato astigiano è caratterizzato da colline poco elevate, tra i 100 e i 500 m s.l.m., con pendii e crinali a profilo dolce e arrotondato. Le principali tipologie colturali individuabili sono: viticoltura, cerealicoltura, frutticoltura e corilicoltura, prati e pascoli, pioppicoltura, boschi e impianti di colture legnose e incolti. All'interno del Basso Monferrato esistono tre sistemi di paesaggio diversi, Rilievi collinari centrali (Monferrato), Rilievi collinari settentrionali (Po) e Alta Pianura, a loro volta suddivisi in Sottoinsiemi e Sovra unità, distinguendo gli ambienti prevalentemente agrari da quelli prevalentemente forestali. Per quanto riguarda l'evoluzione demografica, nel Basso Monferrato si è assistito negli ultimi 50 ad andamenti diversi (crescente, decrescente o stabile); i comuni in cui si è assistito ad una diminuzione della popolazione sono gli stessi caratterizzati da condizioni di marginalità socio-economica; analizzando i dati si nota che il 54% dei piccoli comuni del Basso Monferrato ricade in questa situazione. L'evoluzione delle diverse colture agrarie nella zona esaminata è stato studiato utilizzando i fonti bibliografiche e dati dei Censimenti dell'Agricoltura. L'analisi della dinamica rileva una forte diminuzione della Superficie Agricola Utilizzata del territorio, la quale ha subito in 50 anni una riduzione di oltre il 40%; ciò è stata la conseguenza del progressivo abbandono di alcune colture, prima fra tutte la vite, che ha trovato terre ed esposizioni migliori nel resto della provincia di Asti, dove infatti si è sviluppata una viticoltura di tipo intensivo; nel Basso Monferrato invece sopravvivono solo i vitigni che producono vini di qualità ma di nicchia, non superando il 4% della SAU (2010). Altra coltura che è diminuita sono i prati e pascoli, abbandonati soprattutto in seguito alla diminuzione delle piccole aziende zootecniche del territorio; gli appezzamenti situati in posizioni favorevoli e in cui era possibile la meccanizzazione sono stati convertiti a seminativi, i restanti sono stati abbandonati. Si è valutata inoltre l'evoluzione dell'uso del suolo considerando il complesso delle sue destinazioni: Superficie Agricola Utilizzata, superficie adibita agli usi urbani o edificata e quella abbandonata, incolta o boscata. Si distinguono così due situazioni tipiche del Basso Monferrato: comuni a matrice forestale e comuni a matrice prevalentemente agraria; per questi ultimi, sfruttando linee di tendenza, è stato stimato l'anno in cui avverrà il cambiamento di matrice. La necessità di un impiego sempre più razionale delle risorse di lavoro e di capitale ha avuto come conseguenza il venir meno delle aziende molto piccole i cui terreni sono stati acquisiti dalle aziende rimanenti, le quali sono andate incontro ad una specializzazione della propria attività. Questo processo è stato agevolato dall'evoluzione della meccanizzazione, che ha permesso di raggiungere sempre più elevati livelli di produttività, di ridurre i consumi di energia e i tempi di esecuzione dei lavori. Dove le macchine non possono entrare si devono cambiare gli orientamenti produttivi e le superfici che presentano maggiori difficoltà alla meccanizzazione sono destinate all'abbandono. In conclusione i cambiamenti che il Basso Monferrato ha subito negli ultimi 50 anni si possono ricondurre ad alcuni fenomeni prevalenti, quali il progressivo abbandono delle aree più marginali, l'intensificazione colturale nelle aree più vocate e facilmente meccanizzabili e il rapido processo di urbanizzazione.

EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO AGRARIO DEL BASSO MONFERRATO DAL 1960 AD OGGI

VALPREDA, SERENA
2012/2013

Abstract

Situato alla sinistra orografica del fiume Tanaro, il Basso Monferrato astigiano è caratterizzato da colline poco elevate, tra i 100 e i 500 m s.l.m., con pendii e crinali a profilo dolce e arrotondato. Le principali tipologie colturali individuabili sono: viticoltura, cerealicoltura, frutticoltura e corilicoltura, prati e pascoli, pioppicoltura, boschi e impianti di colture legnose e incolti. All'interno del Basso Monferrato esistono tre sistemi di paesaggio diversi, Rilievi collinari centrali (Monferrato), Rilievi collinari settentrionali (Po) e Alta Pianura, a loro volta suddivisi in Sottoinsiemi e Sovra unità, distinguendo gli ambienti prevalentemente agrari da quelli prevalentemente forestali. Per quanto riguarda l'evoluzione demografica, nel Basso Monferrato si è assistito negli ultimi 50 ad andamenti diversi (crescente, decrescente o stabile); i comuni in cui si è assistito ad una diminuzione della popolazione sono gli stessi caratterizzati da condizioni di marginalità socio-economica; analizzando i dati si nota che il 54% dei piccoli comuni del Basso Monferrato ricade in questa situazione. L'evoluzione delle diverse colture agrarie nella zona esaminata è stato studiato utilizzando i fonti bibliografiche e dati dei Censimenti dell'Agricoltura. L'analisi della dinamica rileva una forte diminuzione della Superficie Agricola Utilizzata del territorio, la quale ha subito in 50 anni una riduzione di oltre il 40%; ciò è stata la conseguenza del progressivo abbandono di alcune colture, prima fra tutte la vite, che ha trovato terre ed esposizioni migliori nel resto della provincia di Asti, dove infatti si è sviluppata una viticoltura di tipo intensivo; nel Basso Monferrato invece sopravvivono solo i vitigni che producono vini di qualità ma di nicchia, non superando il 4% della SAU (2010). Altra coltura che è diminuita sono i prati e pascoli, abbandonati soprattutto in seguito alla diminuzione delle piccole aziende zootecniche del territorio; gli appezzamenti situati in posizioni favorevoli e in cui era possibile la meccanizzazione sono stati convertiti a seminativi, i restanti sono stati abbandonati. Si è valutata inoltre l'evoluzione dell'uso del suolo considerando il complesso delle sue destinazioni: Superficie Agricola Utilizzata, superficie adibita agli usi urbani o edificata e quella abbandonata, incolta o boscata. Si distinguono così due situazioni tipiche del Basso Monferrato: comuni a matrice forestale e comuni a matrice prevalentemente agraria; per questi ultimi, sfruttando linee di tendenza, è stato stimato l'anno in cui avverrà il cambiamento di matrice. La necessità di un impiego sempre più razionale delle risorse di lavoro e di capitale ha avuto come conseguenza il venir meno delle aziende molto piccole i cui terreni sono stati acquisiti dalle aziende rimanenti, le quali sono andate incontro ad una specializzazione della propria attività. Questo processo è stato agevolato dall'evoluzione della meccanizzazione, che ha permesso di raggiungere sempre più elevati livelli di produttività, di ridurre i consumi di energia e i tempi di esecuzione dei lavori. Dove le macchine non possono entrare si devono cambiare gli orientamenti produttivi e le superfici che presentano maggiori difficoltà alla meccanizzazione sono destinate all'abbandono. In conclusione i cambiamenti che il Basso Monferrato ha subito negli ultimi 50 anni si possono ricondurre ad alcuni fenomeni prevalenti, quali il progressivo abbandono delle aree più marginali, l'intensificazione colturale nelle aree più vocate e facilmente meccanizzabili e il rapido processo di urbanizzazione.
ITA
Placed on the left side of the river Tanaro, the Basso Monferrato astigiano is characterized by small hills extending, between 100 and over 500 meters above the sea, having gentle slopes and rounded ridges. The main typologies of cultivation are: viticulture, cereal cultivation, fruit cultivation, hazelnut cultivation, meadows, pastures, poplar planting, woodlands, wood cultivation, and wild lands. Within the territory of the Basso Monferrato astigiano there are three different types of landscape: the central hills (Monferrato); the northern hills (Po) and the high plain; the same are divided into Subsets and Units which then divide cultivated lands from wild lands. In the last 50 years different trends were registered (growing, decreasing and stable) depending both on the geographical collocation and the socio-economic development of municipalities. The municipalities with decreasing trends are those characterized by socio-economic difficulties. The development of different agricultures has been studied based on bibliography sources and data supplied by the Agricultural Censuses. It is clear that a strong reduction of the Agricultural Area (SAU) has occurred: in 50 years the reduction exceeded 40%. The reduction of SAU is the consequence of progressive abandonment of certain cultivations, first of all the viticulture; in the Basso Monferrato there are vine varieties dedicated to the production of high quality wines belonging to a market niche: they cover less than 4% of SAU (2010). Another cultivation which confronted a reduction is that of meadows and pastures, left uncultivated following the weakening of small zootechnical businesses. The areas where the mechanization was possible were converted into arable lands. Poplar planting and fruit cultivation decreased as well. From the Censuses it was possible to estimate the evolution of soil exploitation, considering all the relevant types: the SAU, the urban area and the woodlands. Two typical conditions within the Basso Monferrato may be classified: forest-based municipalities, agricultural-based municipalities. The progressive growth of woodlands and wild lands is consequence of abandonment of cultivated lands. Until the last decade of the twentieth century the Basso Monferrato was characterized by a significant fragmentation of businesses. The need of rational exploitation of assets led to weakening of small businesses, whose lands were embedded by bigger businesses, which then could specialize in different productions. Such process was eased by the evolution of mechanization, which allowed better quality of production and reduction of working hours. Where the mechanization cannot be exploited the production strategies shall be modified; those areas for which the mechanization represents a barrier are soon to be abandoned. The transformations undergone by the Basso Monferrato in the last 50 years may be connected to considerable circumstances as the progressive abandonment of secondary areas, the agricultural growth within the areas which are easily cultivated with mechanization and the growing process of urbanization.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/131644