Introduction and objectives: The Acute Coronary Syndrome is a condition whose mortality is always very high, but the development of new therapeutic strategies and drug reduced in an important way the percentage of intra-hospital deaths, which resulted, however, an increase in mortality in the post discharge for complications such as heart failure and ischemic especially relapses. Secondary prevention and Cardiological Rehabilitation fit precisely in this context but, according to the findings of the literature, all interventions so far put into practice after discharge were not effective because of the tendence to a mono-disciplinary approach at the expense of a multidisciplinary approach.The aim of this thesis is precisely to analyze a new organizational and communicative method of secondary prevention, based on collaboration between the various professionals that revolve around the patient that can be effective in preventing secondary complications and allow the patient to feel better taken over in several respects. Materials and methods: The thesis is composed of a first descriptive part, in which are included information regarding the Acute Coronary Syndrome, different data epidemiologists, and others, taken from the national and international literature and short nursing and physicians legislative references about prevention. The second one, presents a project of secondary prevention based on a multidisciplinary approach that is put into practice in a cardiology department.This project is was followed for about five months and provided a number of tools such as: individual boards of nursing competence and cards Nursing-Medical care for the risk assessment of the individual, questionnaires for the assessment of knowledge of patients and questionnaires assessing the effectiveness of communication, the creation of "diaries of prevention" in which the patient puts all the material relating to the educative program and booking of patient at specialized services according to requirements . Results: The timing of observation have confirmed what a multidisciplinary approach in the post-discharge allows the patient to better understand the disease and receiving a higher take-over and a greater personal involvement, though a path of this kind appears to be complicated to implement because of the difficulty in creating a strong network of support that includes all the professionals involved in business education and prevention (difficulties can be seen especially at the local level). Analysis and discussion: The conclusion of hospitalization, which coincides with the resumption of normal daily life (and often incorrect habits prior to the acute event), is one of the most delicate moments of the entire path diagnostic and therapeutic care. Creating a path of several stages and more professionals involved is a strategy to ensure continuity of care and prevention of complications sometimes unpredictable, in the prospect of a greater development of this project and a greater involvement of all health professionals.
Introduzione ed obiettivi: La Sindrome Coronarica Acuta è una condizione patologica la cui mortalità è da sempre molto elevata, ma lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche e farmacologiche ha ridotto in maniera importante la percentuale di decessi in fase acuta, comportando però un incremento della mortalità nella fase post-acuta per complicanze come lo scompenso cardiaco e soprattutto le recidive ischemiche. La prevenzione secondaria e la Riabilitazione Cardiologica si inseriscono proprio in tal contesto ma, secondo quanto emerso dalla letteratura, tutti gli interventi finora messi in pratica dopo la dimissione non sono risultati efficaci a causa della tendenza ad un approccio monodisciplinare a discapito di un approccio multispecialistico. L'obiettivo di questa tesi è proprio quello di presentare un nuovo metodo organizzativo e comunicativo di prevenzione secondaria, basato sulla collaborazione tra le diverse figure professionali che ruotano attorno al paziente che possa risultare efficace nel prevenire le complicanze e permettere al paziente di sentirsi maggiormente preso in carico sotto vari aspetti. Materiali e metodi: La tesi è composta di una prima parte descrittiva, nella quale sono inserite informazioni sulla Sindrome Coronarica Acuta, diversi dati epidemiologi, e non solo, presi dalla letteratura internazionale e nazionale e brevi riferimenti legislativi infermieristici e medici in merito alla prevenzione. La seconda invece, presenta un progetto di prevenzione secondaria basato sulla multidisciplinarietà che è messo in pratica in un reparto di cardiologia. Esso è stato seguito per circa cinque mesi e sono stati elaborati alcuni strumenti come: schede individuali di competenza infermieristica e schede medico-infermieristiche per la valutazione del rischio del singolo, questionari per la valutazione delle conoscenze dei pazienti e questionari per la valutazione dell'efficacia comunicativa, creazione di ¿diari di prevenzione¿ nel quale il malato inserisce tutto il materiale inerente al percorso educativo e programmi di prenotazione del paziente presso servizi specialistici a seconda delle esigenze. Risultati: Le tempistiche di osservazione hanno permesso di confermare quanto un approccio multispecialistico nella fase post-dimissione permetta al paziente di comprendere meglio la malattia e di percepire una maggior presa in carico e un maggior coinvolgimento personale, anche se un percorso di questo tipo risulta essere complicato da mettere in pratica a causa della difficoltà nel creare una solida rete di supporto che comprenda tutte le figure professionali impegnate in attività di educazione e prevenzione (difficoltà che si evince soprattutto a livello territoriale). Analisi e discussione: La conclusione di un ricovero, che coincide con la ripresa della normale vita quotidiana (e spesso delle abitudini precedenti l'evento acuto), rappresenta uno dei momenti più delicati dell'intero percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale. La creazione di un ¿itinerario¿ fatto di più tappe e più professionisti coinvolti rappresenta uno strumento per garantire una continuità assistenziale e una prevenzione delle complicanze, a volte imprevedibili, nella prospettiva di un maggior sviluppo di questo progetto e un maggior coinvolgimento di tutte le figure sanitarie.
Nuove strategie comunicative e organizzative per l'implementazione dei protocolli infermieristici di prevenzione secondaria in un reparto di cardiologia
CECCHETTO, FEDERICA
2014/2015
Abstract
Introduzione ed obiettivi: La Sindrome Coronarica Acuta è una condizione patologica la cui mortalità è da sempre molto elevata, ma lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche e farmacologiche ha ridotto in maniera importante la percentuale di decessi in fase acuta, comportando però un incremento della mortalità nella fase post-acuta per complicanze come lo scompenso cardiaco e soprattutto le recidive ischemiche. La prevenzione secondaria e la Riabilitazione Cardiologica si inseriscono proprio in tal contesto ma, secondo quanto emerso dalla letteratura, tutti gli interventi finora messi in pratica dopo la dimissione non sono risultati efficaci a causa della tendenza ad un approccio monodisciplinare a discapito di un approccio multispecialistico. L'obiettivo di questa tesi è proprio quello di presentare un nuovo metodo organizzativo e comunicativo di prevenzione secondaria, basato sulla collaborazione tra le diverse figure professionali che ruotano attorno al paziente che possa risultare efficace nel prevenire le complicanze e permettere al paziente di sentirsi maggiormente preso in carico sotto vari aspetti. Materiali e metodi: La tesi è composta di una prima parte descrittiva, nella quale sono inserite informazioni sulla Sindrome Coronarica Acuta, diversi dati epidemiologi, e non solo, presi dalla letteratura internazionale e nazionale e brevi riferimenti legislativi infermieristici e medici in merito alla prevenzione. La seconda invece, presenta un progetto di prevenzione secondaria basato sulla multidisciplinarietà che è messo in pratica in un reparto di cardiologia. Esso è stato seguito per circa cinque mesi e sono stati elaborati alcuni strumenti come: schede individuali di competenza infermieristica e schede medico-infermieristiche per la valutazione del rischio del singolo, questionari per la valutazione delle conoscenze dei pazienti e questionari per la valutazione dell'efficacia comunicativa, creazione di ¿diari di prevenzione¿ nel quale il malato inserisce tutto il materiale inerente al percorso educativo e programmi di prenotazione del paziente presso servizi specialistici a seconda delle esigenze. Risultati: Le tempistiche di osservazione hanno permesso di confermare quanto un approccio multispecialistico nella fase post-dimissione permetta al paziente di comprendere meglio la malattia e di percepire una maggior presa in carico e un maggior coinvolgimento personale, anche se un percorso di questo tipo risulta essere complicato da mettere in pratica a causa della difficoltà nel creare una solida rete di supporto che comprenda tutte le figure professionali impegnate in attività di educazione e prevenzione (difficoltà che si evince soprattutto a livello territoriale). Analisi e discussione: La conclusione di un ricovero, che coincide con la ripresa della normale vita quotidiana (e spesso delle abitudini precedenti l'evento acuto), rappresenta uno dei momenti più delicati dell'intero percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale. La creazione di un ¿itinerario¿ fatto di più tappe e più professionisti coinvolti rappresenta uno strumento per garantire una continuità assistenziale e una prevenzione delle complicanze, a volte imprevedibili, nella prospettiva di un maggior sviluppo di questo progetto e un maggior coinvolgimento di tutte le figure sanitarie.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/13163