L'oggetto della tesi è quello di proporsi come spunto di riflessione sulle difficoltà di apprendimento, in quanto vi è ancora una percentuale molto alta di alunni che incorrono in insuccessi scolastici, con prestazioni definite al di sotto della norma e in successivi atteggiamenti di bassa autostima, di ansia e di demotivazione. Il tema trattato ha sicuramente anche una rilevanza sociale perché, potenziando le capacità di apprendimento, si contribuisce a colmare le disuguaglianze e a minare quelli che sono i meccanismi di esclusione sociale. Il lavoro è articolato in due parti: la prima sezione costituisce il quadro teorico di riferimento, mentre la seconda illustra la ricerca sperimentale, che è stata compiuta in una scuola primaria torinese. La prima parte teorica si pone come chiarificazione concettuale allo scopo di distinguere le varie tipologie di difficoltà di apprendimento e i fattori che le causano, dai disturbi e dalla disabilità. Successivamente, l'attenzione si sposta sulle principali indagini, internazionali (IEA, OCSE-PISA) e nazionali (INVALSI), che sono state progettate ed attuate per conoscere i livelli medi di preparazione culturali degli alunni; per ogni indagine presentata, vengono esplicitati gli obiettivi, gli strumenti utilizzati e i risultati conseguiti, allo scopo di conoscere gli ambiti e i contenuti che evidenziano maggiori criticità di apprendimento. Infine, si presentano le caratteristiche edumetriche delle prove strutturate, considerate strumenti validi ed attendibili da utilizzarsi per la misurazione di conoscenze, abilità e competenze degli studenti. La seconda parte del lavoro illustra una ricerca empirica, che si è posta l'obiettivo di individuare quelle che potevano essere le maggiori difficoltà di apprendimento, in italiano, in matematica e nei processi cognitivi, in una scuola primaria di Torino, caratterizzata da un'utenza medio-bassa e da una percentuale abbastanza alta di alunni immigrati. In primo luogo, vengono presentati la scuola, scelta come caso da studiare, i relativi fattori di contesto, gli strumenti utilizzati per la rilevazione, con particolare attenzione al quadro di riferimento ad essi collegato e la scelta del campione (due classi per ogni anno di scolarità). In seguito si presenta l'analisi quantitativa dei risultati ottenuti dalla rilevazione: la lettura grafica permette di rilevare dati significativi per anno di scolarità, ma, anche attraverso comparazioni, di evidenziare differenze tra classi, tra alunni di genere diverso e tra alunni italiani e alunni stranieri. Il lavoro termina con l'interpretazione dei dati raccolti; in modo particolare, l'attenzione è focalizzata sui risultati ottenuti nei processi cognitivi e sulle differenze, in italiano e in matematica, che sono state evidenziate tra alunni di cittadinanza italiana e di cittadinanza straniera.

Difficoltà di apprendimento: dalle evidenze teoriche a uno studio di caso in Torino

PROLA, ANTONELLA
2011/2012

Abstract

L'oggetto della tesi è quello di proporsi come spunto di riflessione sulle difficoltà di apprendimento, in quanto vi è ancora una percentuale molto alta di alunni che incorrono in insuccessi scolastici, con prestazioni definite al di sotto della norma e in successivi atteggiamenti di bassa autostima, di ansia e di demotivazione. Il tema trattato ha sicuramente anche una rilevanza sociale perché, potenziando le capacità di apprendimento, si contribuisce a colmare le disuguaglianze e a minare quelli che sono i meccanismi di esclusione sociale. Il lavoro è articolato in due parti: la prima sezione costituisce il quadro teorico di riferimento, mentre la seconda illustra la ricerca sperimentale, che è stata compiuta in una scuola primaria torinese. La prima parte teorica si pone come chiarificazione concettuale allo scopo di distinguere le varie tipologie di difficoltà di apprendimento e i fattori che le causano, dai disturbi e dalla disabilità. Successivamente, l'attenzione si sposta sulle principali indagini, internazionali (IEA, OCSE-PISA) e nazionali (INVALSI), che sono state progettate ed attuate per conoscere i livelli medi di preparazione culturali degli alunni; per ogni indagine presentata, vengono esplicitati gli obiettivi, gli strumenti utilizzati e i risultati conseguiti, allo scopo di conoscere gli ambiti e i contenuti che evidenziano maggiori criticità di apprendimento. Infine, si presentano le caratteristiche edumetriche delle prove strutturate, considerate strumenti validi ed attendibili da utilizzarsi per la misurazione di conoscenze, abilità e competenze degli studenti. La seconda parte del lavoro illustra una ricerca empirica, che si è posta l'obiettivo di individuare quelle che potevano essere le maggiori difficoltà di apprendimento, in italiano, in matematica e nei processi cognitivi, in una scuola primaria di Torino, caratterizzata da un'utenza medio-bassa e da una percentuale abbastanza alta di alunni immigrati. In primo luogo, vengono presentati la scuola, scelta come caso da studiare, i relativi fattori di contesto, gli strumenti utilizzati per la rilevazione, con particolare attenzione al quadro di riferimento ad essi collegato e la scelta del campione (due classi per ogni anno di scolarità). In seguito si presenta l'analisi quantitativa dei risultati ottenuti dalla rilevazione: la lettura grafica permette di rilevare dati significativi per anno di scolarità, ma, anche attraverso comparazioni, di evidenziare differenze tra classi, tra alunni di genere diverso e tra alunni italiani e alunni stranieri. Il lavoro termina con l'interpretazione dei dati raccolti; in modo particolare, l'attenzione è focalizzata sui risultati ottenuti nei processi cognitivi e sulle differenze, in italiano e in matematica, che sono state evidenziate tra alunni di cittadinanza italiana e di cittadinanza straniera.
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