Questo lavoro di ricerca si propone di affrontare il tema dei documenti sonori, delle loro particolarità documentarie e della loro gestione archivistica, facendo particolare riferimento ad alcuni istituti che si occupano di conservarli e valorizzarli. La tesi è suddivisa in quattro capitoli. Il primo capitolo è dedicato alla storia degli archivi e dell'archivistica, in cui sono esposte le tappe più significative che hanno portato alla formazione degli istituti conservativi di documenti così come noi oggi li intendiamo. Inoltre, una parte è riservata agli archivi ibridi contemporanei in cui c'è la compresenza di flussi documentali di diversa natura. Uno degli strumenti più importanti per garantire l'accesso ai documenti è la descrizione archivistica e la conseguente classificazione di tutti i doc. Per raggiungere questo obiettivo si utilizzano delle schede di descrizione che fanno riferimento al soggetto produttore, al soggetto conservatore e al complesso archivistico. Per quanto riguarda invece la documentazione particolare o su supporti speciali ¿ come potrebbe essere un documento sonoro ¿ in ambito archivistico si è scelto di non elaborare degli standard specifici e si può, quindi, ricorrere all'utilizzo di schede descrittive che fanno riferimento al mondo bibliotecario o a quello museale. Nel secondo capitolo viene affrontato il documento sonoro, sia dal punto di vista storico che tecnico. Si inizia col ripercorrere la sua storia, dal primo fonografo di Thomas Alva Edison del 1877, passando poi ai dischi a 78 giri e a quelli in vinile a 33 e 45 giri, per concludere con la realizzazione dei supporti moderni quali i CD e gli MP3. Successivamente, dividendo i supporti in quelli di tipo meccanico, magnetico e digitale, ne sono elencate le caratteristiche con le rispettive modalità di gestione e conservazione. Il capitolo si conclude con alcuni cenni sulla tutela dei dati personali nelle fonti orali, facendo riferimento al Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento di dati personali per scopi storici. La tesi prosegue con un terzo capitolo in cui sono illustrati alcuni esempi di archivi sonori italiani: l'Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, l'archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e l'archivio sonoro del Museo Nazionale del Cinema - Fondazione Maria Adriana Prolo. Per ognuno vengono descritte le caratteristiche, i fondi e i progetti per la loro valorizzazione. Infine, l'ultimo capitolo della tesi si occupa dell'AVAS, Associazione Valdostana Archivi Sonori, per dare un'accezione regionale e locale a questa mia ricerca. Anche in questo caso l'attenzione è rivolta alla storia dell'Associazione, alle finalità culturali che ne hanno determinato la creazione, al patrimonio documentale che conserva con qualche cenno alle sue modalità di gestione.
Il documento sonoro. Esperienze di conservazione e valorizzazione
CUAZ, ALESSIA
2011/2012
Abstract
Questo lavoro di ricerca si propone di affrontare il tema dei documenti sonori, delle loro particolarità documentarie e della loro gestione archivistica, facendo particolare riferimento ad alcuni istituti che si occupano di conservarli e valorizzarli. La tesi è suddivisa in quattro capitoli. Il primo capitolo è dedicato alla storia degli archivi e dell'archivistica, in cui sono esposte le tappe più significative che hanno portato alla formazione degli istituti conservativi di documenti così come noi oggi li intendiamo. Inoltre, una parte è riservata agli archivi ibridi contemporanei in cui c'è la compresenza di flussi documentali di diversa natura. Uno degli strumenti più importanti per garantire l'accesso ai documenti è la descrizione archivistica e la conseguente classificazione di tutti i doc. Per raggiungere questo obiettivo si utilizzano delle schede di descrizione che fanno riferimento al soggetto produttore, al soggetto conservatore e al complesso archivistico. Per quanto riguarda invece la documentazione particolare o su supporti speciali ¿ come potrebbe essere un documento sonoro ¿ in ambito archivistico si è scelto di non elaborare degli standard specifici e si può, quindi, ricorrere all'utilizzo di schede descrittive che fanno riferimento al mondo bibliotecario o a quello museale. Nel secondo capitolo viene affrontato il documento sonoro, sia dal punto di vista storico che tecnico. Si inizia col ripercorrere la sua storia, dal primo fonografo di Thomas Alva Edison del 1877, passando poi ai dischi a 78 giri e a quelli in vinile a 33 e 45 giri, per concludere con la realizzazione dei supporti moderni quali i CD e gli MP3. Successivamente, dividendo i supporti in quelli di tipo meccanico, magnetico e digitale, ne sono elencate le caratteristiche con le rispettive modalità di gestione e conservazione. Il capitolo si conclude con alcuni cenni sulla tutela dei dati personali nelle fonti orali, facendo riferimento al Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento di dati personali per scopi storici. La tesi prosegue con un terzo capitolo in cui sono illustrati alcuni esempi di archivi sonori italiani: l'Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, l'archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e l'archivio sonoro del Museo Nazionale del Cinema - Fondazione Maria Adriana Prolo. Per ognuno vengono descritte le caratteristiche, i fondi e i progetti per la loro valorizzazione. Infine, l'ultimo capitolo della tesi si occupa dell'AVAS, Associazione Valdostana Archivi Sonori, per dare un'accezione regionale e locale a questa mia ricerca. Anche in questo caso l'attenzione è rivolta alla storia dell'Associazione, alle finalità culturali che ne hanno determinato la creazione, al patrimonio documentale che conserva con qualche cenno alle sue modalità di gestione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/131459