Il presente lavoro intende studiare l'influenza di Schopenhauer sul pensiero del primo Wittgenstein, con particolare riferimento al Tractatus logico-philosophicus e ai Quaderni 1914-16. Nella Prefazione (p. 2) e nell'Introduzione (p. 3) vengono chiariti i presupposti, l'ordine e le finalità della tesi, la quale prende la forma di un confronto tra due testi di letteratura secondaria sull'argomento. Le opere in questione sono Lo schopenhauerismo di Ludwig Wittgenstein di Mario Micheletti (1973) e Genius and Talent di David Avraham Weiner (1992). Il contenuto di questi due studi viene esposto, rispettivamente, nel Capitolo I (p. 7) e nel Capitolo II (p. 25). Il Capitolo III (p. 46), invece, contiene le conclusioni. Sono qui messi a diretto confronto i testi di Micheletti e Weiner, con l'intento di mostrarne le affinità e le discrasie. Entrando nel dettaglio, ne Lo schopenhauerismo di Ludwig Wittgenstein Micheletti compie una "lettura parallela" del Tractatus e de Il mondo come volontà e rappresentazione. Le idee fondamentali, all'interno di questa lettura, sono la centralità, nel contesto del Tractatus, del solipsismo, considerato come una versione dell'idealismo trascendentale schopenhaueriano, la tesi della pluridimensionalità del mondo, come espediente teorico adottato da Wittgenstein per superare il solipsismo stesso, e l'affinità dei due pensatori intorno alla convinzione che il mondo non possa non avere un profondo significato etico. In Genius and Talent, invece, Weiner intende mostrare come il pensiero di Wittgenstein derivi direttamente da quello di Schopenhauer. L'affinità tra i due filosofi riguarda la comune critica del linguaggio metafisico e le rispettive concezioni etico-estetiche. Il concetto-guida, nell'opera di Weiner, è quello dell'"appropriazione selettiva", da parte di Wittgenstein, del pensiero schopenhaueriano, che si presenta ora come fonte, ora come soluzione di problemi specifici. Nel Capitolo III si mettono dunque in luce tanto la somiglianza di impostazione quanto le profonde discrasie interpretative tra le opere di Micheletti e Weiner.
La presenza di Schopenhauer nel pensiero di Wittgenstein
ROBERTO, LODOVICO
2011/2012
Abstract
Il presente lavoro intende studiare l'influenza di Schopenhauer sul pensiero del primo Wittgenstein, con particolare riferimento al Tractatus logico-philosophicus e ai Quaderni 1914-16. Nella Prefazione (p. 2) e nell'Introduzione (p. 3) vengono chiariti i presupposti, l'ordine e le finalità della tesi, la quale prende la forma di un confronto tra due testi di letteratura secondaria sull'argomento. Le opere in questione sono Lo schopenhauerismo di Ludwig Wittgenstein di Mario Micheletti (1973) e Genius and Talent di David Avraham Weiner (1992). Il contenuto di questi due studi viene esposto, rispettivamente, nel Capitolo I (p. 7) e nel Capitolo II (p. 25). Il Capitolo III (p. 46), invece, contiene le conclusioni. Sono qui messi a diretto confronto i testi di Micheletti e Weiner, con l'intento di mostrarne le affinità e le discrasie. Entrando nel dettaglio, ne Lo schopenhauerismo di Ludwig Wittgenstein Micheletti compie una "lettura parallela" del Tractatus e de Il mondo come volontà e rappresentazione. Le idee fondamentali, all'interno di questa lettura, sono la centralità, nel contesto del Tractatus, del solipsismo, considerato come una versione dell'idealismo trascendentale schopenhaueriano, la tesi della pluridimensionalità del mondo, come espediente teorico adottato da Wittgenstein per superare il solipsismo stesso, e l'affinità dei due pensatori intorno alla convinzione che il mondo non possa non avere un profondo significato etico. In Genius and Talent, invece, Weiner intende mostrare come il pensiero di Wittgenstein derivi direttamente da quello di Schopenhauer. L'affinità tra i due filosofi riguarda la comune critica del linguaggio metafisico e le rispettive concezioni etico-estetiche. Il concetto-guida, nell'opera di Weiner, è quello dell'"appropriazione selettiva", da parte di Wittgenstein, del pensiero schopenhaueriano, che si presenta ora come fonte, ora come soluzione di problemi specifici. Nel Capitolo III si mettono dunque in luce tanto la somiglianza di impostazione quanto le profonde discrasie interpretative tra le opere di Micheletti e Weiner.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/131447