L'ECONOMIA ITALIANA DI FINE OTTOCENTO: UNA GRANDE CRISI. Tra il 1873 e il 1895 il mondo attraversò un grave periodo di crisi economica definito da molti storici economici come la prima ¿grande depressione¿. In questa tesi analizzerò brevemente le cause che hanno portato alla diffusione della crisi negli Stati Uniti d'America e in Europa, per poi, successivamente, trattare nel dettaglio le cause e le conseguenze di tale depressione in Italia. La crisi di fine Ottocento fu il primo esempio di una crisi moderna di sovrapproduzione, ovvero caratterizzata da una sproporzione tra produzione e consumo. Analizzando la situazione italiana dell'epoca si può osservare che la causa fondamentale della crisi generale fu la situazione gravemente contraddittoria che si formò nel paese tra il 1883 e il 1887. In tale periodo, infatti, si ebbe una forte diminuzione del valore della produzione agricola senza un contemporaneo sviluppo dell'industria e inoltre vi fu un grandissimo aumento delle disponibilità monetarie che resero possibile l'abolizione del corso forzoso. La prima conseguenza nello stato italiano della grande depressione fu l'avvento del protezionismo. Esso si concretizzò con le tariffe doganali del 1878 e del 1887 e la conseguente guerra commerciale con la Francia. I settori italiana maggiormente influenzati da tale situazione economica furono: l'agricoltura, l'edilizia e le banche. Il settore agrario fu sicuramente il più colpito. La causa principale della crisi agraria italiana ed europea fu l'afflusso a prezzi bassissimi sulle piazze europee di enormi quantitativi di cereali,prevalentemente grano, provenienti dal Nord America e dalla Russia. In Italia si ebbe, così, dopo il 1880 un brusco crollo dei prezzi dei prodotti agricoli sui principali mercati del regno italiano, che assistettero ad una pesantissima contrazione del valore commerciale delle derrate agricole e che nel giro di pochi anni ridusse drasticamente le entrate dei produttori agricoli. La crisi del sistema bancario ebbe inizio, invece, con la speculazione edilizia. Nel corso degli anni Ottanta le banche indirizzarono i loro capitali nel settore immobiliare ed edilizio, soprattutto in seguito alle leggi speciali per l'edilizia in Roma e per il risanamento di Napoli. Dall'analisi si può osservare come le banche maggiormente colpite furono: il Credito mobiliare, la Banca Generale e la Banca Romana. In particolare lo scandalo che colpì quest'ultima portò alla liquidazione della Banca Romana a alla sua fusione con la Banca Nazionale del Regno, la Banca Nazionale Toscana e la Banca Toscana di Credito. La gravissima crisi iniziata nel 1887 si chiuse,così, verso la metà del 1893, col crollo quasi totale del sistema bancario italiano e con la nascita della Banca d'Italia.
L'economia italiana di fine Ottocento: una grande crisi.
CHIARITI, ETTORE ALESSANDRO
2012/2013
Abstract
L'ECONOMIA ITALIANA DI FINE OTTOCENTO: UNA GRANDE CRISI. Tra il 1873 e il 1895 il mondo attraversò un grave periodo di crisi economica definito da molti storici economici come la prima ¿grande depressione¿. In questa tesi analizzerò brevemente le cause che hanno portato alla diffusione della crisi negli Stati Uniti d'America e in Europa, per poi, successivamente, trattare nel dettaglio le cause e le conseguenze di tale depressione in Italia. La crisi di fine Ottocento fu il primo esempio di una crisi moderna di sovrapproduzione, ovvero caratterizzata da una sproporzione tra produzione e consumo. Analizzando la situazione italiana dell'epoca si può osservare che la causa fondamentale della crisi generale fu la situazione gravemente contraddittoria che si formò nel paese tra il 1883 e il 1887. In tale periodo, infatti, si ebbe una forte diminuzione del valore della produzione agricola senza un contemporaneo sviluppo dell'industria e inoltre vi fu un grandissimo aumento delle disponibilità monetarie che resero possibile l'abolizione del corso forzoso. La prima conseguenza nello stato italiano della grande depressione fu l'avvento del protezionismo. Esso si concretizzò con le tariffe doganali del 1878 e del 1887 e la conseguente guerra commerciale con la Francia. I settori italiana maggiormente influenzati da tale situazione economica furono: l'agricoltura, l'edilizia e le banche. Il settore agrario fu sicuramente il più colpito. La causa principale della crisi agraria italiana ed europea fu l'afflusso a prezzi bassissimi sulle piazze europee di enormi quantitativi di cereali,prevalentemente grano, provenienti dal Nord America e dalla Russia. In Italia si ebbe, così, dopo il 1880 un brusco crollo dei prezzi dei prodotti agricoli sui principali mercati del regno italiano, che assistettero ad una pesantissima contrazione del valore commerciale delle derrate agricole e che nel giro di pochi anni ridusse drasticamente le entrate dei produttori agricoli. La crisi del sistema bancario ebbe inizio, invece, con la speculazione edilizia. Nel corso degli anni Ottanta le banche indirizzarono i loro capitali nel settore immobiliare ed edilizio, soprattutto in seguito alle leggi speciali per l'edilizia in Roma e per il risanamento di Napoli. Dall'analisi si può osservare come le banche maggiormente colpite furono: il Credito mobiliare, la Banca Generale e la Banca Romana. In particolare lo scandalo che colpì quest'ultima portò alla liquidazione della Banca Romana a alla sua fusione con la Banca Nazionale del Regno, la Banca Nazionale Toscana e la Banca Toscana di Credito. La gravissima crisi iniziata nel 1887 si chiuse,così, verso la metà del 1893, col crollo quasi totale del sistema bancario italiano e con la nascita della Banca d'Italia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/131337